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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Uggiano La Chiesa

Shock ad Uggiano la Chiesa: il sindaco Licci si dimette

Colpo a sorpresa del primo cittadino che si dimette e sbalordisce anche la sua maggioranza: non sono chiare le motivazioni, ma già c'è chi inizia a sospettare di questa improvvisa evoluzione

UGGIANO - Solo due giorni fa, una difesa convinta del proprio operato e di quello di tutta la sua amministrazione contro gli attacchi e le critiche dell'opposizione. Stamattina il colpo di scena. Una sorpresa, quanto mai inattesa ed imprevista nei termini in cui si è verificata: Luigi Licci, sindaco di Uggiano La Chiesa si è dimesso. Come sia maturata questa decisione e da quale motivazione scaturisca non è dato saperlo, anche perché, l'ormai ex primo cittadino non ha ancora voluto commentare questa svolta. Sorpresi si dicono anche i membri stessi della sua maggioranza, che continuano a rinnovare la propria fiducia a Licci e a chiedere di ritornare sui suoi passi.

La politica uggianese, dunque, in una giornata uggiosa di novembre si tinge di giallo: certamente di colori foschi e di qualche sospetto che inizia a serpeggiare nella piccola comunità. Che a qualcuno, in questi mesi, sia sfuggito qualche dettaglio?

La giunta, seppur tra le legittime difficoltà amministrative, sembrava intenzionata a condividere il percorso intrapreso con le elezioni del 2007. Eppure ora è il tempo di comprendere cosa sia andato storto. Qualche "cambiamento" nell'assise consigliare si era registrato negli ultimi mesi: ad aprile si era dimesso dalla maggioranza il consigliere Vincenzo Stefano, dichiaratosi in seno al consiglio indipendente; ad agosto si era dimesso dal consiglio, il capogruppo di Nuovo Impegno, Antonio Biscazzi, facendo spazio ad Augusto Paiano dello stesso gruppo; a settembre si è dimesso da consigliere comunale di "Uggiano Cambia", Pierluigi Camboa, facendo spazio a Mario Merico, sempre del medesimo gruppo. Potrebbe avere avuto un influsso sul risvolto odierno qualcuno di questi cambi? Non è dato saperlo.

Nel Comune, però, si inseguono le voci: si sottolinea come i rapporti interni alla maggioranza, al di là delle apparenze, siano sempre stati molto tesi, fino ad esplodere negli ultimi mesi; c'è chi pensa che siano già pronti accordi sotto banco per una nuova proposta elettorale, che metta insieme alcune aree "deluse" di maggioranza e delle opposizioni, intorno ad un nome "nuovo" (che qualche media avrebbe indicato nell'ingegnere De Fabbrizio, candidato alle ultime provinciali nelle file della Puglia prima di tutto); c'è chi sostiene che il sindaco dimissionario volesse rientrare politicamente nel centrodestra (avendo aderito qualche anno fa all'Udc). Le ipotesi sono varie e bizzarre e solo il primo cittadino potrà fornire le più appropriate motivazioni a questo gesto. Da oggi, Licci avrà venti giorni per ritirare le dimissioni o eventualmente riconfermarle, cedendo il passo alla gestione commissariale.

Di certo un dettaglio rende più interessante la questione: le dimissioni sono arrivate ad otto giorni da metà consiliatura, ossia dai termini previsti per dare la possibilità all'ex primo cittadino, Maria Cristina Rizzo, di ricandidarsi a sindaco. È solo una coincidenza o è la chiave di lettura su cui si costruirà il futuro politico comunale?

Il commento di Licci: "Ho dimostrato l'autonomia che non mi è stata riconosciuta"

Contattato telefonicamente, il sindaco dimissionario, al termine di un lungo pomeriggio di ipotesi e veleni circa le evoluzioni politiche mattutine, ha voluto commentare la decisione: "Non è una scelta che ovviamente nasce dall'oggi al domani, ma a lungo maturata e coltivata, soprattutto nell'ultimo anno di amministrazione. Purtroppo, nonostante io abbia sempre dimostrato il massimo rispetto per i membri della mia maggioranza, non sempre ho riscontrato un atteggiamento altrettanto coeso intorno alla mia persona da parte loro". Licci sottolinea, non senza una punta di rammarico, la sua delusione per non aver sempre percepito fiducia nelle sue capacità da parte della maggioranza, "al cospetto di uno straordinario successo elettorale e nonostante i cittadini di Uggiano e Casamassella ci abbiano chiesto unità".

Il sindaco dimissionario chiarisce di non aver intenzione di "uscire dalle scene", ma di voler continuare ad impegnarsi per la città, "non necessariamente con lo stesso gruppo", senza tuttavia aver necessità di "sentirmi cucito l'abito da sindaco". E sulle dimissioni, precisa che queste sono "assolutamente irrevocabili".

Un passaggio si rende necessario anche sul rapporto con l'ex sindaco, Maria Cristina Rizzo, che i detrattori di Licci hanno sempre indicato, sin dall'insediamento di questa giunta, come il "sindaco ombra", rinfacciando a quest'ultimo mancanza di autonomia: "Penso di aver dimostrato l'autonomia - afferma - che non mi è stata riconosciuta con questa scelta, anche perché nella mia vita non ho mai voluto essere una persona gestibile".

Sulla coincidenza del 7 novembre, come data scelta per le dimissioni (vietando di fatto alla Rizzo di poter concorrere alla rielezione a sindaco nell'immediato), Licci risponde: "E' assolutamente casuale, non sapevo neanche di questa coincidenza. E comunque la mia scelta è stata accelerata da uno screzio consumatosi giovedì sera, non certo per causa mia".

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