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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Vendola, terz'ultimo per consenso tra i governatori

Un sondaggio sottolinea il calo di consensi del governatore pugliese, che comunque si attesta al 46 per cento. I commenti di Congedo (Pdl) e Buccoliero (Udeur). Ma anche a destra c'è qualche malumore

BARI - Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, risulta terz'ultimo nella graduatoria dei governatori regionali italiani per gradimento tra i cittadini: lo rivelano i dati di un sondaggio effettuato da Monito Regione, relativa al primo semestre 2009, che vede il numero uno pugliese tra i "cattivi" di turno, battuto solo da altri due colleghi meridionali in evidente caduta libera, ossia Antonio Bassolino (su cui da ormai un paio di stagioni pesa l'emergenza rifiuti campana) ed Agazio Loiero, presidente della Regione Calabria, la cui giunta è in preda alle infiltrazioni mafiose.

Il gradimento di massima è intorno al 46%, con un calo del 2,5% rispetto al semestre precedente, dato che potrebbe leggersi secondo due punti di vista: quello più scontato è notare, dunque, la flessione, che rende evidente come gli scandali sulla sanità abbiano inciso sull'immagine vincente di Vendola, piegandone il consenso anche tra molti dei suoi alleati. Prendendo ovviamente per buoni i sondaggi, ma non trascurando il dettaglio del margine di errore, il dato di Vendola non pare comunque disastroso, visto che non così lontano dal 50% e dai dati che lo hanno visto eleggere come presidente della Regione Puglia nel 2005. In sostanza, non c'è il dramma evidente di Sassolino, attestato al 33%, che evidenzia una situazione compromessa persino per il responso delle prossime urne regionali campane.

Fatto sta che, al di là dei conti e delle opinioni più o meno attendibili, su questi dati la politica si scalda, con il centrodestra che canta vittoria. Non nasconde la soddisfazione il consigliere regionale del Pdl, Saverio Congedo, che afferma: "La graduatoria di gradimento dei Presidenti di Regione pubblicata oggi dalla stampa assegna a Vendola il posto che gli spetta: terz'ultimo, seguito soltanto dagli impresentabili Loiero e Bassolino. Il fatto è che questo quinquennio, con i danni rovinosi che ha provocato, è più che sufficiente per dimostrare che il personaggio Vendola, per quanto brillante nella comunicazione, non è assolutamente in grado di esercitare una decente azione di governo. Oggi sappiamo che anche i Pugliesi se ne sono accorti".

"Di qui - afferma Congedo - un appello sincero a quanti in questi giorni vengono indicati come ipotetici nuovi alleati di Vendola, a non correre in soccorso ad un candidato di per sé perdente e per di più portatore di valori assolutamente antitetici a quelli, per esempio, che ci accomunano all'Udc ed alle forze non di sinistra da taluni indicati, probabilmente senza ragione, come in marcia di avvicinamento verso Vendola e compagni. Né si può pensare che tutto possa risolversi con una mera sostituzione del candidato-Presidente. La coalizione di governo uscente è infatti non meno colpevole della sua guida politica, e probabilmente meriterebbe un giudizio ancor più severo".

Analizza il dato, anche Antonio Buccoliero, vicepresidente della VII commissione Affari Istituzionali, che evidenzia "il segno di una situazione di effettivo malessere, che viene vissuta da buona parte dei pugliesi": "Al di là del risultato oggettivo - prosegue Buccoliero - ritengo che il presidente Vendola stia pagando lo scotto di una rivoluzione gentile, in campo sanitario, tante volte annunciata, ma mai concretamente realizzata. Ad appesantire il quadro, poi, è subentrata l'inchiesta in campo sanitario, dalla quale non solo il governatore ha preso le debite distanze, ma di cui ha rigettato pubblicamente e senza indugi una responsabilità politica, che non può non esserci. Se il presidente Vendola, pur ribadendo la sua completa estraneità rispetto ad eventuali reati commessi, avesse comunque ammesso lealmente la propria responsabilità politica, in qualità proprio di governatore della Puglia, probabilmente i cittadini pugliesi avrebbero apprezzato il suo senso di responsabilità, la sua chiarezza e la lealtà nei loro confronti. Se una nave rischia di affondare, non ci si limita a liberarsi del carico scomodo, ma si assume la responsabilità, in qualità di comandante della nave, di ogni decisione, dall'inizio alla fine. Ritengo che quell'ulteriore calo del 2, 5%, sia dovuto a questa mancanza di chiarezza da parte di Vendola nei confronti dei sui concittadini".
"Fermo restando, tuttavia - conclude Buccoliero - che i sondaggi e le classifiche, oltre ad avere un certo appeal giornalistico, devono comunque rappresentare uno sprone a valutare il percorso svolto, incoraggiando la politica a fare tesoro degli errori commessi, senza mai perdere di vista il legame con la società civile".



Destra di Base, ultimatum al Pdl: "Dignità oppure presenteremo liste autonome"

Ma se a sinistra non si festeggia per i risultati del sondaggio sul gradimento dei governatori, anche a destra sembra scricchiolare qualcosa tra gli alleati: ancora una volta ad alzare la voce è Destra di Base, che critica il Pdl così come sta nascendo. Commentando un tesseramento 2009, andato oltre ogni più rosea previsione, con 1600 iscritti, il delegato nazionale Pdl e coordinatore di Ddb, Adriano Napoli, sostiene come la base militante ex Alleanza Nazionale, è sempre viva e attiva sul territorio, "ma in tutti i nostri incontri ho registrato ovunque un diffuso stato di enorme disagio dei nostri militanti e dirigenti locali che non si sentono per nulla a proprio agio in un Pdl troppo sbilanciato sulle figure di Fitto e Mantovano".

"Ci dispiace prendere atto - afferma Napoli - che dopo la sofferta vittoria alle scorse provinciali, dove Ddb ha dato il suo determinante contributo sia in termini politici che in termini elettorali, il progetto politico del Pdl sia praticamente svanito nel nulla facendo piombare tutti nell'incertezza più profonda: in moltissime realtà locali, ma questo vale anche a livello provinciale, non si sa chi rappresenta il Pdl e con quali prerogative, non ci sono riferimenti certi, non ci sono regole certe, gli ex di An sono di fatto sempre tenuti fuori da ogni ambito decisionale e spesso, troppo spesso, trattati come fossero ‘figli di un dio minore'".

Napoli ritiene necessario non relegare la Destra salentina in un ghetto da utilizzare solo come "mero serbatoio elettorale buono solo per fare eleggere gli amici, e le amiche, degli amici, senza alcun ruolo e senza alcuna dignità": "Non è più possibile - puntualizza - tollerare questo stato di cose, già più volte denunciato sempre e solo da Destra di Base, che per l'ultima volta richiama l'attenzione dei vertici provinciali del Pdl su questi importanti problemi. Siamo a pochi mesi dalle prossime amministrative e regionali e nulla è dato sapere sulle liste regionali, sulle strategie elettorali che dovranno determinare alleanze e liste nei vari paesi in cui si voterà per il rinnovo del governo cittadino. Destra di Base non ha più intenzione e interesse a sopportare oltre questa situazione, anche perché è direttamente interessata a candidare un proprio rappresentante alle regionali e dei suoi esponenti locali in quasi tutti i comuni in cui si vota per le amministrative, per questo è pronta a presentare liste e candidati indipendenti ove lo riterremo necessario, così come ha fatto sempre il movimento mantovaniano de ‘La Città' durante gli ultimi anni di vita di An".

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