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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Via Tasso, il Pd querela Perrone: "Ci ha diffamati"

Come preannunciato, Salvatore Capone querela il sindaco leccese per i dubbi sollevati sulla trasparenza nell'acquisto della sede dai fratelli Guagnano. Baldassarre, del Pdl: "Vecchia logica comunista"

LECCE - Tutta colpa del Pug. O forse no. Di un immobile, di una sede di partito, delle tante questioni aperte della Lecce di oggi, che fanno riferimento a quella di un passato recente. Fatto sta che da ieri mattina la politica leccese è un postribolo di querelle personali e ora anche di querele. Ieri, Perrone, nel corso della conferenza stampa, aveva annunciato azioni legali contro l'Idv per le dichiarazioni "infondate" su via Rapolla ed è notizia di poco fa che il Pd, attraverso il segretario provinciale, Salvatore Capone, ha dato mandato ai legali per querelare il sindaco di Lecce per il contenuto ritenuto "diffamatorio" di alcune sue dichiarazioni nei confronti del Partito democratico (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=17247).

Le frasi incriminate sarebbero quelle che il primo cittadino leccese ha usato per evidenziare alcune "stranezze" nell'acquisto da parte dei Ds dell'immobile di Via Tasso dagli imprenditori Guagnano. Nello specifico, Perrone aveva affermato ieri: "Questo (l'acquisto, ndr) avveniva con atto dal notaio Dal Verme il 14 luglio del 2004. Compravano nel centro della città 270 metri di negozio per un importo complessivo di 293mila euro. Poco più di mille euro a metro quadrato, con superficie per destinazione d'uso non uffici, che commercialmente valgono di più, ma negozi. Il prezzo è stato regolato prima della stipula, quindi nell'atto pubblico non si spiega in che modo e come sia avvenuto il pagamento. Si può pensare ad assegni, o attraverso bonifici, ma immagino che Rotundo ci risponderà, visto che ama fare indagini ispettive".

E in merito al prezzo dell'immobile di via Tasso che Rotundo aveva definito "congruo", Perrone ieri aveva ribadito che si trattava "sicuramente un ottimo prezzo", chiedendo lumi sulle ristrutturazioni affrontate nel plesso: "Vorremmo sapere chi le ha fatte - ha domandato -, se esistono delle fatture. Hanno parlato di 40mila euro. come sono stati pagati? Comprendete: qualcuno potrebbe pensar male. In una fase nella quale si stava concludendo l'affare più grande, a danno del Comune di Lecce, i Democratici di sinistra, con questi stessi signori (i Guagnano, Ndr), concludevano affari. E' evidente, a questo punto, che non ci sia da parte dei colleghi di centrosinistra volontà di darci una mano in questa partita, esiziale per la continuazione della vita economica dell'ente, cioè quello di risolvere il contratto che ci lega a Selmabipiemme e superare il vincolo di pagare per 20 anni 35 milioni di euro, più gli interessi. Ma noi andremo avanti, senza cedere alle intimidazioni. Ci dispiace, però, perdere tempo ed energie per controbattere ad ignobili accuse".

Che queste frasi avessero indispettito il Pd era stato evidente fin da ieri sera, quando in una nota scritta, Salvatore Capone aveva liquidato le dichiarazioni di Perrone come "inaccettabili", perché mettevano in discussione la correttezza dell'acquisto della sede di via Tasso, sottolineando peraltro che il sindaco tentasse in questo modo "di sfuggire alle sue responsabilità" su via Brenta, "gettando fango sulla storia e le tradizioni del Partito democratico". Capone, proprio in virtù di queste considerazioni, aveva annunciato l'intenzione di compiere "tutte le azioni necessarie, anche eventualmente in sede legale per tutelare l'onorabilità di dirigenti ed iscritti". Oggi, si passa, dunque, dalle parole ai fatti. Anzi dalle parole ai legali.

Idv: "Via Brenta, via Rapolla… via ...Perrone"

Intanto l'Italia dei Valori torna a replicare a Perrone, dopo la conferenza stampa di ieri mattina e le risposte che lo stesso sindaco ha dato in serata, criticando il partito dipietrista di aver preso una grossa "cantonata".
L'Idv di Lecce ribadisce che via Rapolla rappresenti "l'ennesimo polverone che coinvolge la città, dopo Via Brenta, Iskenia, il Filobus", ricordando come nel caso di quest'ultima "gli oneri di urbanizzazione primaria (in particolare la fognatura), anziché dai privati, sono stati pagati dal comune e quindi dalle tasche dei cittadini".

L'Idv pone a Perrone due domande: "E' vero o non è vero che il comune ha pagato gli oneri di urbanizzazione di Via Rapolla che secondo le convenzioni del 1973 e del 2001 dovevano essere a carico della sua famiglia? È vero o non è vero che quella lottizzazione riguarda la sua famiglia?".

"La giustificazione che lui non era presente durante la votazione di tale provvedimento - affermano dalla segreteria provinciale - non cancella il conflitto d'interessi. Inoltre, ora che la città pare sia sull'orlo del dissesto, chiediamo quale Giunta ha portato la città in questa situazione? Come si è arrivati a questo? Lui in questi 13 anni di governo di Centrodestra dov'era? Oppure non sapeva? In ogni caso dimostra la Sua incompetenza ad amministrare la città come conferma la paralisi pressoché totale dell'amministrazione ormai da quasi un anno".

L'Idv chiede a Perrone di prendere atto di questi fatti e di rassegnare le dimissioni "se ha a cuore il destino della città" e ai cittadini "di non credere più a chi promette favori in campagna elettorale perchè negano il diritto alla buona amministrazione". E anche in questo caso, si può prospettare una partita tutta da giocare, viste le premesse. Magari in tribunale, se saranno confermate certe intenzioni già manifestate. Chissà, forse in una sede civile. Cioè, in via Brenta.

Baldassarre: "Rotundo e i suoi simili usano ancora la logica della calunnia"

Una replica su questa vicenda arriva dal Pdl, a firma dell'onorevole Raffaele Baldassarre. Che così attacca il Pd: "E' evidente che siamo di fronte alle applicazioni esemplari della migliore scuola comunista, quelle della calunnia e delle insinuazioni, quelle di chi, debole sul terreno politico, batte altre inverosimili strade di confronto. A Lecce l'improbabile accozzaglia guidata da Antonio Rotundo non è riuscita finora a minare la stabilità amministrativa del governo guidato dal sindaco Perrone misurandosi sui temi veri e seri di un normale confronto e ha virato su strategie diverse su trappole messe ai piedi del primo cittadino, su falsità, su attacchi personali e privati che si rivelano puntualmente inesistenti e pretestuosi, oppure facendo propri altrui risentimenti come quelli di Adriana Poli Bortone".

"La stessa strategia dell'Idv - aggiunge - che dopo aver messo inutilmente a subbuglio il Comune di Ugento ha spostato l'interesse su Palazzo Carafa con una cialtroneria sul sindaco Perrone che non merita riflessioni o commenti. La verità - commenta Baldassarre - è che l'amministrazione comunale leccese va avanti, seppur tra le difficoltà con la consapevolezza di dover superare, oltre agli scogli oggettivi di un normale percorso di governo, anche le ossessioni di Rotundo e dei suoi simili, che non sanno fare di più che rovistare nella spazzatura. Ma non è certo questo il modo per piegare o indebolire la salda tenuta del centrodestra a Palazzo Carafa".

La Puglia prima di tutto: "Rotundo, la miglior difesa? L'attacco..."

E una dura critica arriva anche dal gruppo consiliare "La Puglia prima di tutto", a firma del capogruppo Pasquale Gentile e dei consiglieri comunali Alessandro Moschettini e Damiano D'Autilia. "Che la miglior difesa sia l'attacco Rotundo e compagni, in queste ore, l'hanno pienamente dimostrato. Convocare una conferenza stampa con il solo obiettivo di gettare fango sulla persona del sindaco e sulla sua famiglia, è cosa politicamente e umanamente scorretta. Il gruppo consiliare de La Puglia prima di tutto si chiede dove sia stato in questi mesi il centrosinistra, silente, dinanzi ad aspetti sui quali era necessario esprimersi", scrivono. "Dal G8 al confronto economico di caratura internazionale promosso dall'Aspen Institute, dai Contratti di Quartiere alle Zone Franche, dalla classifica che vede il Capoluogo Salentino fra le dieci città più belle del mondo, al recente Congresso Internazionale sul Turismo Religioso. Vetrine di grande prestigio per la città, per le quali ogni leccese dovrebbe ritenersi soddisfatto".

"E invece - dicono - il capo dell'opposizione con i suoi attacchi, gratuiti e infondati, interviene e interpella la stampa soltanto per screditare l'immagine del primo cittadino. Alla base di questi veleni, a nostro parere, sono da ravvisare soltanto tentativi di supplire ad una politica del centrosinistra priva di proposte. Il calo del consenso elettorale e le grosse difficoltà interne, a livello regionale e nazionale, spingono la minoranza a dover trovare magra consolazione nelle insinuazioni a cui ieri abbiamo assistito tutti. Quest'atteggiamento la dice lunga su quanto il centrosinistra desideri e si adoperi veramente per il bene della comunità. La Puglia prima di Tutto, nei metodi di Antonio Rotundo individua soltanto la volontà di distogliere l'attenzione dei cittadini dai risultati che quest'amministrazione sta raggiungendo".

"Per concludere - aggiungono -, confermando il pieno sostegno al sindaco, costretto a far fronte a vere e proprie intimidazioni, invitiamo l'opposizione a valutare più lucidamente e meno faziosamente la circostanza per la quale il Comune di Lecce abbia affidato l'incarico a Mosè Ricci, professionista dalla fama indiscutibile e luminare nel campo dell'Urbanistica. Grande esperto, che nulla ha a che vedere con le vicende economiche della famiglia Perrone. Nello stesso tempo chiamiamo gli interessati a fare chiarezza - concludono -, come già assicurato sulla stampa locale dal segretario provinciale del Pd Salvatore Capone, sul nesso esistente tra l'acquisto della sede di Partito e i Guagnano".

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