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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Canto popolare, nuovo laboratorio a cura di una delle voci più intense della musica salentina

Postura del canto, uso del diaframma, conoscenza delle linee melodiche e dei suoni tipici dei canti contadini. Questi sono solo alcuni dei temi che affronterà l'artista Anna Cinzia Villani durante il corso

SAN CESARIO DI LECCE - A partire da domani, martedì 10 ottobre,  nelle sale della distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce prenderà il via il laboratorio di canto tradizionale, promosso da Astràgali Teatro, a cura di Anna Cinzia Villani, una delle voci più belle e intense della musica popolare salentina.

Il percorso di ricerca della cantante, tamburellista, danzatrice, ricercatrice, mosso da profondo interesse per la memoria sonora e corporea del proprio territorio, ha condizionato tutte le sue scelte artistiche, volte a divulgare e salvaguardare caratteristiche e sfumature che in un’epoca di appiattimento e omologazione culturale andrebbero certamente perdute. Già negli anni ’90, mentre collaborava con gruppi storici come il Canzoniere grecanico salentino e l'Ensemble Terra d’Otranto, incontrava abitualmente gli “alberi di canto”, quelle persone che se pungolate con la giusta dose di pazienza e amorevolezza possono trasmettere tradizione e capacità di improvvisazione del canto, del suono e del ballo. Villani si è impadronita delle tecniche peculiari del canto e dell’intenzione che si cela dietro ai passi della pizzica pizzica, che rende unici i suoi laboratori didattici in Italia e all’estero. Nel corso degli anni ha suonato con numerose formazioni, ha fatto parte dell'ensemble della Notte della Taranta, e si è esibita in molti festival e rassegne. Oltre a tante collaborazioni artistiche e discografiche, ha pubblicato i cd "Ninnamorella" (AnimaMundi/Afq, 2008) e "Fimmana, mare e focu!" (AnimaMundi, 2012). Attualmente è in tournée anche con "Fimmene!", uno spettacolo di Astràgali Teatro scritto con Fabio Tolledi, nel quale la cantante condivide il palco con Simonetta Rotundo e Roberta Quarta.

Il Salento oggi è molto conosciuto per le sue espressioni legate al ballo, ma la proposta del repertorio più allegro e ballabile sacrifica spesso l’ascolto del canto collettivo, chiamato anche "canto alla stisa" o "a paravoce", che a onore del vero allietava, animava e oltretutto sosteneva le giornate dei contadini, rafforzando inoltre la socialità e l’aggregazione. Cantare insieme significa infatti mettere in atto delle capacità tecniche, delle scelte timbriche e creare un equilibrio sonoro, ma vuol dire anche ricercare l’armonia emotiva e sonora col gruppo. Nel laboratorio proposto sarà possibile acquisire nozioni e pratica riguardanti la postura del canto, l’uso del diaframma; acquisire la conoscenza delle linee melodiche e i suoni tipici dei canti contadini, il canto monodico (individuale) e il canto con gli altri (polifonico/polivocale); lavorare sull’ascolto del sé e degli altri, sulla capacità di essere un gruppo che canta e nel quale nessuno prevale ma tutte le motivazioni sono concentrate a far si che si crei armonia, un solo corpo che canta. Il canto etnico favorisce il rafforzamento dell’identità geografica e culturale sia quando si tratti di una monodia che quando ci si accosta ad un canto corale. Il canto collettivo induce ad amministrare la propria voce e a regolarla a seconda dell’ambiente intorno. È un’esperienza di studio e di divertimento che armonizza noi stessi e il nostro suono, insieme gli altri e il loro suono.

Il laboratorio si ripeterà ogni martedì dalle 18 alle 19:30. Per informazioni contattare il numero 3892105991 o 0832306194.

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