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"Cucine da incubo": ecco come è andata la puntata girata a Porto Cesareo

Suggerimenti nel servizio e nella gestione del gruppo, lo chef Antonino Cannavacciuolo risolleva "Il Porticciolo"

PORTO CESAREO - Conflitti tra i dipendenti, incertezza nella preparazione delle pietanze, ed un uso accentuato del dialetto per i protagonisti.

Sono stati questi i punti di partenza emersi nella prima parte della puntata del programma "Cucine da incubo", andata in onda ieri (domenica 14 maggio) su Sky, ed ambientata nel Salento. Più precisamente, come ormai noto, la location è stata quella de Il Porticciolo, ristorante situato a Porto Cesareo. 

Per la verità, è stato riproposto un canovaccio piuttosto analogo a quello degli altri episodi del programma. E' toccato allo chef capire perché il ristorante non aveva successo e poi cercare di invertire la rotta. 

Problemi evidenti

Arrivato a Porto Cesareo, Cannavacciuolo ha chiesto alla titolare di preparare tre portare: delle trofie speck e porcini, dei ravioli di baccalà, ed una frittura di polpo. Le pietanze non hanno convinto il conduttore campano. Già dall'inizio, infatti, sono emerse le prime difficoltà del ristorante: su tutte, l'utilizzo di troppi alimenti surgelati e poi i conflitti tra il personale. 

Quest'ultimo, si è presentato composto dalla titolare Carmelina, dalla cuoca Antonella e dall'omonima aiuto-cuoca, dal pizzaiolo Simone, e dal cameriere Vincenzo. 

Le porte del locale si aprono

Giunto il momento dell'apertura serale ai clienti, lo staff è entrato subito nel pallone.

In cucina le comande non si leggevano bene, perchè scritte male e poste in un ordine confuso. Non sono mancati i litigi fra collaboratori: nello specifico, quello che ha coinvolto la titolare Carmelina e la cuoca Antonella, si è fatto sentire fino ad arrivare in sala, e a generare stupore tra i clienti. 

Il giorno dopo, la location del programma si è spostata nel Municipio della vicina Gallipoli. Una sala è stata allestita come se fosse un vero e proprio tribunale. Tra la giuria c'era gente comune ed anche alcuni clienti presenti nel corso della serata precedente. 

Cannavacciuolo, in questo modo, è riuscito a ricopattare lo staff, mettendo in evidenza le cose che non andavano bene e puntando sulla forza del legame solido consolidatosi tra le figure chiave del gruppo.

In seguito, lo stesso chef ha mostrato alla cuoca e alla titolare come effettuare la preparazione di alcuni piatti tipici a base di pesce, facilmente replicabili in vista della riapertura del ristorante. Su tutti, un pasto composto da broccoli, camamari, e salsa di acciughe. 

Intanto, il locale è stato ristrutturato in tempo record tanto da assumere un'estetica più gradevole e all'avanguardia. "Si è passati dal Morticciolo al vero e proprio Porticciolo" ha affermato ironicamente il cameriere Vincenzo, provocando le risate dei presenti. 

Nella serata finale, di nuovo al servizio dei clienti, il personale ha messo in atto i suggerimenti di Cannavacciuolo, riscoprendo l'unione del gruppo e valorizzando le proprie predisposizioni. 

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