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La soddisfazione del capitano

Lucioni: “Lo spogliatoio è il mio segreto, una seconda casa”

Alla prima marcatura di un campionato in cui ha disputato tutte le gare meno una, l'esperto difensore centrale non nasconde la sua gioia e condivide i meriti con i compagni, citando quelli che in silenzio hanno tenuto saldo lo spirito del gruppo

LECCE – Il primo sigillo personale della stagione Fabio Lucioni lo ha apposto oggi, sul piccolo capolavoro del Lecce vittorioso per 2 a 0 contro il Pisa (qui la cronaca). Un successo molto pesante quello dei giallorossi che, a due turni dal termine, guidano la classifica di serie B, avvicinando il traguardo della promozione diretta.

In sala stampa il capitano dei giallorossi ha commentato la sua giornata: “Nella mia carriera mi ero abituato a fare qualche gol, quest’anno finora mi era mancato. Aver contribuito in maniera così importante mi dà ancora più soddisfazione perché questo gruppo merita risultati e grandi palcoscenici”.

Lucioni ha saltato soltanto una partita su 36 di campionato e spiega così il segreto della sua integrità fisica: “Ho sempre basato tutto sul lavoro. Il mio segreto sta in quelle quattro mura che sono la mia seconda famiglia perché vivo lo spogliatoio almeno 8 ore al giorno”.

Il capitano ha quindi raccontato con quali parole ha cercato di preparare i compagni e, soprattutto, i più giovani all’impatto con 25mila spettatori:” Ho detto loro: troverete un ambiente che non avete mai vissuto. Non facciamo trascinare dalle emozioni, concentriamoci sulla partita che dobbiamo fare. Poi quella corsa in più ce la faranno fare loro”.

Sollecitato a esprimersi sul combinato disposto dei risultati di giornata, l’esperto centrale di difesa ha ammesso: “Ancora non ho guardato la classifica, dico la verità. So però che adesso, ancor di più di prima, è tutto nelle nostre mani. Siamo come un regista, dobbiamo scrivere noi il finale. Mancano due partite e dobbiamo far sì che sia un bel finale”.

Infine il campionato ha voluto nominare un gruppo di compagni che, lontano dai riflettori, ha tenuto sempre alto il morale della truppa, oltre ai senatori riconosciuti come Coda e Gabriel: “Proprio chi ha giocato meno ha fatto la differenza. La pressione si è sentita questa settimana, però la squadra ha le spalle forti: i vari Calabresi, Faragò, Blin, Tuia, Dermaku lavorando in silenzio hanno tirato sempre la carretta”.

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