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Il Lecce cade a Verona: parte bene, sfiora il gol due volte, poi perde intensità

Primo tempo: nel miglior momento dei salentini, un colpo di testa di Depaoli sblocca il risultato. Nella ripresa un errore in ripartenza apre la strada al raddoppio di Lazovic. Preoccupano le condizioni di Umtiti, uscito in lacrime per un problema alla spalla

VERONA - Dopo sei risultati utili di fila il Lecce perde a Verona al cospetto di un avversario monotematico sul piano tattico, ma disperatamente determinato a non soccombere anche per la spinta di un pubblico che si è fatto molto sentire, nel bene e nel male: non pochi i cori di discriminazione territoriale verso i tifosi salentini, accorsi in oltre 2.500 al Bentegodi.

I gol di Depaoli e Lazovic, al 40' e dopo 14 minuti dall'inizio della ripresa, sono arrivati su due errori dei giallorossi ed è questo che, sostanzialmente, ha fatto la differenza: nella prima circostanza il numero 29 ha potuto colpire di testa indisturbato (Gallo è in ritardo), peraltro dopo che Gonzalez era stato poco lucido nella gestione di una seconda palla; nell'occasione del raddoppio un malinteso in fase di ripartenza ha trasformato un appoggi di Colombo nella chiave di innesco del gol arrivato su tiro di capitan Lazovic.

E dire che dopo una mezzora di gestione senza particolari patemi, durante la quale era già tangibile la differenza di idee e di organizzazione tra la due squadre, i salentini erano saliti di tono sfiorando due volte il vantaggio: decisivo Montipò prima su Blin e poi su Colombo. Il francese si è fatto deviare dal portiere una sorta di rigore in movimento, su un bel passaggio di Strefezza che si era fatto largo sul lato destro del fronte d'attacco, mentre il compagno di reparto ha provato a sorprendere l'estremo sul primo palo, trovando però la sua provvidenziale opposizione.

In svantaggio nel suo miglior momento, il Lecce non è più riuscito a trovare il bandolo della matassa: i gialloblu hanno potuto serrare i ranghi e giocare di rimessa arrivando prima al raddoppio - correva il minuto 54  e, in un paio di circostanze, anche vicino al terzo gol: al 59' termina di poco fuori un tiro potente di Depaoli, mentre al 68' Baschirotto, in scivolata, ha deviato in corner una conclusione di Lazovic. C'è da dire anche che, un minuto prima del raddoppio di Lazovic, la traversa aveva salvato il Lecce su un tentativo di Ilic dalla lunga distanza. L'ingresso in campo di Banda per Colombo, ben contenuto da un arcigno Hien, e di Maleh per Gonzalez, al minuto 64, non è servito a invertire l'inerzia della partita. Baroni si è affidato a una linea offensiva senza punti di riferimento, con Di Francesco accentrato, ma i rifornimenti sono stati scarsi.

Umtiti: preoccupa il problema alla spalla

Da segnalare l'uscita anzitempo di Umtiti, al 71', per un problema a una spalla rimediato dopo uno dei tanti rudi contrasti della gara (stessa cosa è accaduta nel finale a Gendrey, spinto sui cartelloni pubblicitari da un avversario): le condizioni di entrambi saranno valutate domani, all'esito degli esami strumentali, ma sono soprattutto quelle del centrale difensivo, che ha lasciato il campo in lacrime, a preoccupare. Anche Blin e Gallo, tra l'altro. sono da tenere sotto osservazione sebbene per loro i problemi emersi nella gara appaiano di minore entità: il terzino siciliano è stato comunque sostituito da Pezzella dopo il primo tempo.

L'autorevolezza che Umtiti ha mostrato da quando viene impiegato con continuità è stata anche una delle basi sulle quali si è consolidata la crescita complessiva della squadra sul piano del carattere e anche l'evoluzione del suo modo di giocare: se il suo infortunio comportasse un periodo di stop non marginale, considerata anche l'indisponibilità di Pongracic, non sembra esserci alternativa alla ricerca di un valido difesore centrale da reperire in sede di mercato. La speranza, ovviamente, è che l'ansia di queste ore si tramuti in un sospiro di sollievo nelle prossime.

umtitiuscita

Il bilancio della partita odierna è quindi pesante più per gli strascichi che rischia di lasciare che per il risultato in sé: dopo una bella striscia positiva, del resto, ci può stare la giornata storta. L'attuale posizione, con 8 lunghezze di vantaggio sulla zona rossa, è certamente superiore alle aspettative che si potevano avere all'inizio della stagione, ma non è certo tale da consentire alcun tipo di rilassamento. La seria A, mister Baroni lo dice spesso, è una brutta bestia.

Al Bentegodi si è chiuso il girone di andata (foto A.Scuro)

Il tabellino di Hellas Verona-Lecce 2 a 0

VERONA (3-4-1-2): Montipò; Dawidowicz (29’ Magnani), Hien, Ceccherini; Depaoli, Tameze (84' Terracciano), Ilic, Doig; Lasagna (69’ Kallon), Lazovic (cap.) (69’ Sulemana); Djuiric (84' Henry). A disposizione: Berardi, Perilli, Zeefuik, Piccoli, Gunter, Braaf, Ngonge, Cabal, Coppola, Marquez. Allenatore Zaffaroni

LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey, Baschirotto, Umtiti (71’ Tuia), Gallo (46' Pezzella); Blin, Hjulmand (cap.), Gonzalez (64’ Maleh); Strefezza (82' Voelkerling), Colombo (64’ Banda), Di Francesco. A disposizione: Bleve, Brancolini, Askildsen, Helgason, Listkowski, Oudin, Ceesay, Lemmens, Cassandro. Allenatore: Baroni

Marcatori: 40’ Depaoli, 54’ Lazovic

Ammoniti: 17’ Tameze, 23’ Dawidowicz, 74' Ceccherini

Arbitro: La Penna; assistenti: Dei Giudici e Rossi; quarto ufficiale: Ferrieri Caputi.

Var: Doveri; assistente Var: Manganiello

La 19esima giornata

I risultati: Verona-Lecce 2 a 0; Salernitana-Napoli; Fiorentina-Torino. Domenica: Sampdoria-Udinese; Monza-Sassulo; Spezia-Roma; Juventus-Atalanta; Bologna-Cremonese; Inter-Empoli; Lazio-Milan

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