rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Gallipoli Gallipoli

Gallipoli a porte chiuse? Per ora polemiche al Comune

Ancora contrasti tra la società ionica in ritardo con i pagamenti del Via del Mare. Il dg Iodice punta l'indice contro l'amministrazione Venneri. Cacciatori: "Vi dico io come stanno le cose"

GALLIPOLI - E ci risiamo. Ancora una volta alla vigilia di pacchetto di partite casalinghe e determinanti per il futuro calcistico del Gallipoli nel campionato cadetto, riesplodono vibranti le polemiche a bordo campo. Ancora una volta storie di pagamenti dilazionati e in ritardo, accordi mai formalizzati, accuse reciproche che investono la società del patron Daniele D'Odorico da una parte, i referenti della gestione dello stadio di Via del Mare e del servizio sicurezza, e anche l'amministrazione comunale di Gallipoli dall'altra. Quest'ultima tirata in ballo dal direttore generale giallorosso Pino Iodice che senza molti giri di parole ha additato, nelle recenti dichiarazioni stampa, proprio gli amministratori cittadini quali responsabili indiretti (o diretti a suo dire) dell'attuale intricata situazione per lo svolgimento delle gare casalinghe in terra leccese. Accuse prontamente rispedite al mittente dagli inquilini di Palazzo Balsamo che con una dettagliata ricostruzione dei fatti argomentata dall'assessore con delega allo sport, Giorgio Cacciatori, hanno illustrato qual è la situazione dei rapporti intercorsi tra il Comune e la nuova società del Gallipoli calcio dalle origini…ai giorni nostri.

E così mentre la squadra di mister Giannini, dopo aver incamerato il sesto pareggio esterno della stagione in quel di Empoli, si appresta a ricevere il Brescia, il rischio paventato fino a qualche ora addietro è quello di vedere questa, o le altre sfide interne (escluso il derby col Lecce visto che il Gallipoli gioca in questo caso in trasferta), giocate a porte chiuse. A meno che non vengano sanate le controversie contabili per garantire il servizio degli steward con la società di riferimento e appianato il nodo del canone dello stadio con la società del Lecce. Il direttore generale del Gallipoli, Giuseppe Iodice, ha allontanato la possibilità che la squadra ionica possa giocare questo sabato a porte chiuse. Ma ha fatto di più, contrattaccando a mezzo stampa in maniera a dir poco pesante: "Finora il Gallipoli ha sempre giocato a Lecce e continuerà a farlo a porte aperte" ha detto il dg del Gallipoli, "Se ci troviamo in difficoltà nell'organizzazione delle gare casalinghe, o se non procediamo preventivamente al pagamento di steward o dell'U.S. Lecce, chi si dovrebbe vergognare è l'amministrazione comunale. Il Gallipoli è un bene per la città: dovrebbe essere una preoccupazione di chi amministra trovargli una casa. Ho la certezza che il Gallipoli in B dia molto fastidio a certi amministratori".

Una sorta di scarica barile a prima vista, perché non si riesce a capire in tutta questa vicenda che torna alla ribalta, perché la società ionica (che vuole preservare la squadra dalle polemiche e mantenere l'ambiente tranquillo e ovattato) di contro, presti il fianco per aprire nuovi fronti di contrapposizione. Non sarebbe più logico ottemperare agli impegni economici e magari, legittimamente, in seguito, rivendicare aiuti, sostegni e contributi da istituzioni e/o privati per mantenere in piedi il sogno della squadra in serie B? Per ora nel solito tourbillon polemico alla vigilia della prossima gara, arriva immediata la replica dell'amministrazione comunale gallipolina che con un articolata ricostruzione a firma dell'assessore allo Sport, Cacciatori evidenzia quanto segue:

LA RICOSTRUZIONE DEI RAPPORTI COMUNE-GALLIPOLI CALCIO DELL'ASSESSORE CACCIATORI
In relazione alle accuse mosse all'Amministrazione comunale dalla società del Gallipoli Calcio per il tramite del suo direttore generale, Giuseppe Iodice ed apparse a più riprese, in questi giorni, sugli organi di comunicazione, l'assessore allo Sport, Giorgio Cacciatori, tiene a precisare quanto segue, al fine di garantire all'opinione pubblica un'informazione completa, che ripercorra semplicemente lo svolgimento dei fatti: "Il Presidente D'Odorico all'atto del suo insediamento alla presidenza del Gallipoli Calcio è stato ricevuto dal sindaco e dal sottoscritto e nella circostanza ha chiesto l'autorizzazione, una volta reperito il terreno, di costruire lo stadio, un centro sportivo ed un centro commerciale. In cambio ha ottenuto piena e ampia collaborazione per un celere esame del progetto, da presentare in seguito a cura del proponente. Anche se poi fa comodo parlare di "inerzia" dell'Amministrazione Comunale, alla data odierna nulla è stato recapitato. Successivamente è stato ricevuto l'avvocato Luisi, per procedere alla firma del contratto per l'utilizzo dello stadio Bianco. L'Amministrazione, per spirito di collaborazione e per venire incontro alla Società, ha deciso di lasciare invariato il canone a soli 8mila euro annui, precisando che all'atto della firma si sarebbe provveduto all'assegnazione di un contributo. Anche se poi fa comodo parlare di "inerzia" dell'Amministrazione Comunale, alla data odierna nulla è stato sottoscritto da parte della Società.

Successivamente, dopo continui solleciti, l'avvocato Luisi ha chiesto di modificare il contratto, adeguandolo secondo quanto previsto per le società militanti nella serie B. Anche in questo caso la società è stata accontentata ma per l'ennesima volta, nonostante numerose telefonate, il predetto dirigente non si è mai presentato e come è noto a tutti ha finito col lasciare l'incarico. Il sottoscritto, avuta notizia della nomina del nuovo dirigente, Sergio Mello, lo ha convocato per definire il contratto. All'incontro il predetto si è presentato senza il contratto che doveva essere modificato dalla società, asserendo che nulla gli era stato consegnato. Anche se poi fa comodo parlare di "inerzia" dell'Amministrazione Comunale, alla data odierna nulla di quanto era stato concordato ha avuto seguito. Pertanto il sottoscritto dava corso al nuovo iter. Trascorso circa un mese, a seguito di ulteriori e reiterati solleciti, si è presentato in Comune nuovamente il sig. Sergio Mello che, evitando ogni argomento sul contratto per la gestione del "Bianco", informava che la società era intenzionata a sostituire il manto erboso con altro misto ad erba normale e sintetica, chiedendo di costruire nell'area destinata ai parcheggi un pallone tensostatico da adibire a palestra.

Anche tale richiesta, da parte del Comune, per l'ennesima volta, riceveva un riscontro positivo, con la premessa tuttavia che la società avrebbe presentato un progetto che il responsabile dello Sport avrebbe curato personalmente per un'immediata approvazione dell'Ufficio Tecnico. Anche se poi fa comodo parlare di "inerzia" dell'Amministrazione Comunale, alla data odierna nulla è stato presentato. Successivamente è stato nominato Direttore Generale Pino lodice che, convocato, si è presentato, anche lui, senza il contratto di gestione del "Bianco", asserendo che quanto prospettato dal precedente interlocutore non poteva essere realizzato, chiedendo quindi copia dell'atto. Di fatto la società prendeva ulteriore tempo. A causa anche in questa circostanza dei continui solleciti rimasti inascoltati, si è provveduto in data 05.0l.2010 con lettera prot.n° 0000380 ad inviare alla Società un invito a presentarsi. Il dott. Iodice, intervenendo presso gli uffici comunali, con il Dirigente e il sottoscritto apponeva su ogni pagina della bozza del contratto di gestione del "Bianco" timbro della società e firma. Successivamente, come apparso sulla stampa, venivano lamentati dei disagi che gli atleti erano costretti ad affrontare. Si presentava in data l0 febbraio u.s. il presidente D' Odorico che, anziché firmare il contratto già avallato dal suo rappresentante, andava via asserendo, nonostante le assicurazione date dal sindaco di un pronto intervento, che l'avrebbe firmato ad esecuzione dei lavori.

Il sottoscritto, dopo due ore dall'incontro, si recava allo stadio Bianco per costatare quanto lamentato, disponendo l'immediata esecuzione dei lavori, che venivano portati termine in tre giorni. L'Amministrazione, quindi, adempiva in questo modo a quanto garantito personalmente dal Sindaco Venneri. Convocato per l'ennesima volta in Comune il dott lodice, nonostante i continui solleciti, decideva tuttavia di non presentarsi e pertanto con lettera prot.n. 0011682 del 25.02.2010 venivano comunicati i termini di presentazione, avvertendo che non ottemperando alla richiesta si sarebbe proceduto a predisporre gli atti consequenziali. Anche se poi fa comodo parlare di "inerzia" dell'Amministrazione Comunale, alla data odierna gli impegni della società calcistica con il Comune sono solo nelle intenzioni e non nei fatti. Relativamente alle recenti dichiarazioni di Iodice circa un intervento dell'Amministrazione Comunale per il pagamento del canone dello stadio di Lecce, va detto che nell'ultimo incontro avuto con il dirigente del Gallipoli sono stati chiariti i motivi che non consentono di aderire alla richiesta ed è stato ribadito che a firma del contratto si sarebbe provveduto alla concessione del contributo. Anche se poi fa comodo parlare di "inerzia" dell'Amministrazione Comunale, alla data odierna nulla è stato firmato. Resta da capire, alla luce di quanto esposto, da che parte si trovi, nei rapporti tra il Comune e la società del Gallipoli l'"inerzia", il "menefreghismo" e il mancato rispetto degli accordi assunti e dove invece si trovi l'adempimento degli impegni presi. Ogni ulteriore commento resta del tutto superfluo".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gallipoli a porte chiuse? Per ora polemiche al Comune

LeccePrima è in caricamento