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Domenica, 28 Aprile 2024
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Scarichi a mare, un patto con l'assessore Amati per “allontanare” i reflui

Svolta in Consiglio alla presenza dell'assessore regionale che ha relazionato sull'attivazione dell'impianto di affinamento e sui depuratori. Torna in auge la condotta sottomarina. "Pronto a modificare Piano di tutela delle acque"

 

GALLIPOLI – Un atto concreto e spiragli di soluzione con il supporto della Regione, per eliminare le criticità degli scarichi a mare delle acque reflue. Il Consiglio comunale gallipolino indica la strada, l’assessore regionale alla tutela delle acque Fabiano Amati è pronto a stringere l’alleanza con gli amministratori locali in nome e per conto della “sanificazione” ambientale degli scarichi dei depuratori. Un patto di ferro per remare tutti dalla stessa parte. Trovando soluzioni concrete e condivise. E mettendo da parte pregressi atteggiamenti e atti di contrapposizione che negli anni sono sfociati anche in battaglie giudiziarie e richieste risarcitorie, ancora in corso. La svolta è davvero dietro l’angolo, forse come non mai.

Mai più scarichi a mare, sottocosta, dei depuratori consortili, a destra e manca del litorale gallipolino. O quasi. Torna in auge più che mai la soluzione definitiva che riabilita la realizzazione di una condotta sottomariana per spingere al largo della costa nord il recapito finale della piattaforma depurativa. Con il potenziamento dell’impianto di affinamento per il recupero non solo del 30-40 per cento delle acque reflue, ma magari dell’intera portata dei 12mila metri cubi al giorno che arrivano nell'impianto di depurazione. Una soluzione ottimale, sulla quale anche l’assessore Amati non ha posto barricate ideologiche e politiche (evidenziandone comunque vizi ed eventuali virtù), ma ha atteso cogliere, dopo aver “pressato” lui stesso, nella sua relazione introduttiva, il Comune gallipolino a proporre soluzioni fattibili e sottolineando complessivamente la bontà del sistema idrico integrato e dei processi depurativi. 

Ma non basta, il Consiglio comunale all’unanimità ha partorito una delibera d’impegno che grazie agli emendamenti proposti dai consiglieri Pdl, Antonio Barba e Salvatore Di Mattina, ma già attualizzati in corso della discussione dalla maggioranza (e sottoscritti da tutti i capigruppo), ha allargato la questione alla risoluzione degli scarichi anche sul litorale sud, nel canale dei Samari. Il tutto evitando che lo stesso canale, che sfocia nel mare di Gallipoli, diventi il recapito finale degli scarichi dei depuratori consortili di Taviano e Casarano (ma anche di immissioni e scarichi abusivi che pur si sono verificati). Soluzioni tecniche, deviazioni di percorsi e opere a monte del canale Raho sono da tempo state individuate nelle conferenze dei servizi degli anni scorsi. La battaglia contro gli scarichi è  a tutto campo quindi.     

Anche perché come ha sottolineato il sindaco Francesco Errico in avvio di seduta e in “pressing” sulla Regione sulla delicata tematica, al di là delle soluzioni tecniche la priorità ineluttabile resta “l’inviolabità del mare gallipolino quale risorsa di traino economico e turistico”. E la ricerca di una soluzione immediata è stata sollecitata senza troppi giri di parole anche dai consiglieri regionali, Rocco Palese e Salvatore Negro presenti al dibattito consiliare. “La vicenda è ormai nota, ora è il tempo delle scelte. Il consiglio indichi la strada, condotta sottomarina o fitodepurazione che sia, e la Regione farà il resto” sintetizza Palese. Mentre Negro non nasconde la sua “predilezione” per la depurazione verde. Ma il tavolo di lavoro bipartisan voluto da Errico e la delibera approvata indicano che la condotta sottomarina e l’affinamento potenziato, in termini di costi (e di risultati) sono le vie più veloci, a dispetto della “futuristica” fitodepurazione. Che anche l’assessore Amati ritiene “un trattamento che alla fine necessita sempre di un recapito finale, che per noi resta il mare”.

Spinge sempre più sul “totem del riuso” e sulla necessaria crescita della richiesta del consorzio di bonifica delle acque affinate, l’assessore regionale che sottolinea l’importante traguardo dell’attivazione dell’impianto gallipolino, il sesto della regione. E dopo aver risposto alle sollecitazioni dei consiglieri Petrucci, Cataldi, Coppola, Di Mattina, e Antonio Barba, ecco l’altro punto chiave che potrebbe sbloccare l’ingarbugliata matassa. Da grimaldello funge l’intervento tecnico dell’avvocato Bartolo Ravenna (legale del Comune nella cause contro i danni ambientali e d’immagine causati dagli scarichi a mare) che rammenta la “dinamicità” del Piano di tutela della acque nel quale la soluzione della condotta sottomarina per il litorale gallipolino ad esempio era stata stralciata.

Da qui il cambio di rotta che spinge ad una nuova apertura della Regione verso la soluzione della problematica. Il patto con Amati si materializza. “Sono pronto a rivedere e integrare il Piano di tutela delle acque” sentenzia l’assessore regionale. E la delibera d’impegno e la soluzione della condotta sottomarina acquistano più consistenza. Ora la palla passa inesorabilmente alla Regione, che sulla scorta del deliberato dell’assise potrà porre fine alla tribolata questione degli scarichi a mare, dando via libera alla soluzione della condotta sottomarina e del potenziamento dell’affinamento e dei reflui, e debellare lo spauracchio del divieto di balneazione per un chilometro di costa a nord e a sud, del tutto contradditorio per una città turistica e balneare. 

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