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S.M. Leuca Tricase

Lavori sulla "275", monta il sospetto di rifiuti interrati su un terzo sito

Il sito incriminato, un altro dopo quelli di Alessano e Patù, si troverebbe nei pressi di Tricase e presto potrebbero iniziare i lavori di scavo e campionatura del terreno per accertare cosa sia avvenuto in quei luoghi. Indaga la guardia di finanza

TRICASE – Un incrocio di rifiuti in una strana strada. Sembra proprio che, parafrasando Francesco De Gregori, il futuro della nuova strada statale 275, l’arteria che da Maglie conduce a Leuca, si intersechi con un passato fatto di discariche in cui negli anni sono stati sepolti rifiuti pericolosi. Sono già tre, infatti, le ex discariche che, per uno strano caso del destino, potrebbero incrociarsi con il progetto e i lavori per l’allargamento e il rifacimento della strada già al centro di una polemica ventennale. Questa la terribile ipotesi al centro dell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore della repubblica di Lecce Elsa Valeria Mignone.

Il sito incriminato, il terzo dopo quelli di Alessano e Patù, si trova nei pressi di Tricase e presto potrebbero iniziare i lavori di scavo e campionatura del terreno per accertare cosa sia avvenuto in quei luoghi nel passato. Anche in questo caso vi sarebbero alcune testimonianze e denunce che avrebbero indicato proprio in quel sito l’area sotto la quale sarebbero stati sepolti dei rifiuti. A condurre le indagini e seguire i lavori in prima persona, gli uomini del comando provinciale della guardia di finanza di Lecce, su provvedimento disposto dal pubblico ministero.

Si tratta di un lavoro e lungo e articolato, in cui il progetto della nuova 275, consegnato ieri dagli uomini delle fiamme gialle, dovrà essere confrontato con le vecchie discariche, rimaste in uso fino agli anni novanta. Bisognerà acquisire le planimetrie e i documenti relativi ai depositi di rifiuti presenti nei vari comuni. Discariche dove negli anni potrebbe essere stati accumulati, in maniera illecita e indiscriminata, gli scarti di aziende tessili e calzaturiere (come già accertato in contrada Matine, vicino ad Alessano) o altri rifiuti pericolosi.

Bisognerà prelevare dei campioni che dovranno ora essere analizzati per capire il tipo di scarti sepolti e il livello di inquinamento prodotto dagli stessi. Intanto si attende il risultato delle analisi per capire se a essere intaccata e inquinata sia stata anche la falda acquifera. In discussione non c’è solo il futuro di una strada che, a torto o a ragione, potrebbe dare nuova linfa al turismo, ma la salute di migliaia di cittadini e la salvaguardia di uno dei lembi di terra più belli del Salento. 

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