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Ventinove migranti in gommone rintracciati mentre si arrampicano sulla scogliera

Lo sbarco è avvenuto intorno alle 19,30 di oggi fra la zona Cave e la Baia delle Orte. Sono tutti maschi adulti, pakistani e siriani ed hanno dichiarato di essere partiti dalla Grecia. Rintracciati dalla guardia costiera, che ha chiesto l'ausilio della polizia

OTRANTO – Se questa volta non sono arrivati direttamente nel centro di prima accoglienza “Don Tonino Bello” di Otranto, poco ci manca. Solitamente gli sbarchi avvengono verso l’oasi delle Cesine, lungo la litoranea leccese, o nel Capo di Leuca, in qualche caso doppiato per giungere fino a Pescoluse o persino più giù, verso Portoselvaggio.

Questa sera, invece, un gruppo di ventinove persone è stato rintracciato lungo la costiera di Otranto, fra la zona Cave e la Baia delle Orte. Erano appena sbarcati con un gommone di 7 metri, dotato di due motori. La segnalazione all’ufficio circondariale marittimo idruntino è giunta intorno alle 19,30 da alcuni pescatori che hanno notato il movimento di diversi individui che si stavano letteralmente arrampicando lungo la scogliera.

Immediatamente sono partiti alla volta del punto indicato una motovedetta e una pattuglia a terra della guardia costiera. Gli uomini comandati dal tenente di vascello Gianmarco Miriello hanno anche richiesto ausilio agli agenti di polizia del commissariato locale per estendere le ricerche.

Militari e agenti hanno così fermato gli extracomunitari appena sbarcati mentre si stavano ancora inerpicando lungo la scogliera, mentre la motovedetta dei guardacoste ha provveduto al recupero del gommone, che si era bloccato proprio a ridosso della costa frastagliata che è stato quindi trainato nel porto e posto sotto sequestro.

I migranti hanno dichiarato di essere partiti dalla Grecia in ventinove, quindi non dovrebbero esservi persone disperse o in qualche modo allontanatesi. Hanno spiegato di essere siriani e pakistani. Si tratta in tutti i casi di maschi adulti: non vi sono donne, né bambini.

E’ intervenuto sul posto il personale volontario della “Misericordia” di Otranto, ma comunque i migranti erano tutti in discrete condizioni di salute e non c’è stata necessità d’intervento sanitario. Nel centro hanno ricevuto cibo e acqua e sono stati sottoposti ad identificazione e fotosegnalamento. Otranto sarà la prima tappa del solito iter che prevede un successivo trasferimento presso un centro Cara della Puglia, in attesa di rimpatrio o di accoglimento della domanda di asilo, per chi abbia i requisiti.  

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