rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Il riconoscimento

Da lavapiatti e garzone a stratega del club: il lungo legame di Corvino con Lecce

Il direttore dell'area tecnica dell'Us Lecce, visibilmente commosso, ha ricevuto la cittadinanza onoraria ricordando anche i suoi trascorsi di adolescente alla prese con i primi impieghi per aiutare la famiglia. Con lui il presidente Saverio Sticchi Damiani e il sindaco Carlo Salvemini

LECCE – Commosso e riconoscente, Pantaleo Corvino ha ricevuto la cittadinanza onoraria leccese,nel corso di una cerimonia che si è svolta nell’aula consiliare di Palazzo Carafa.

Davanti alla moglie e alla figlia, il responsabile dell’area tecnica ha riavvolto la matassa del suo legame con Lecce, aspetto centrale nella sua vita: “Ricordo ancora quando, da bambino, mio padre mi portava alla festa di Sant’Oronzo. Qui ho speso molto tempo anche da ragazzo: a 12 anni lavavo i piatti al Piccolo Ristoro (vicino al cinema Massimo, ndr), a 13 al caffè Perù, a 15 alla salumeria Stefanelli fino alla notizia della partenza per il servizio in Aeronautica”.

Catapultatosi nel mondo del calcio dopo l’esperienza militare, Corvino ha fatto la gavetta al bordo di campi polverosi per poi arrivare a una semifinale di Coppa Uefa con la Fiorentina. Nel mezzo la prima avventura con il Lecce, durata sette anni e impreziosita da importanti risultati sportivi (tra questi quelli della Primavera di Robertino Rizzo, che vinse praticamente tutto quel che c’era da vincere) e dalla valorizzazione di molti giovani talentuosi.

Accanto a lui, sui banchi del governo cittadino, c'erano il presidente dell’Us Lecce, che poco più di tre anni addietro lo convinse a tornare a capo della struttura tecnica del club, e il sindaco del capoluogo, Carlo Salvemini, che al termine della scorsa stagione agonistica si è fatto promotore dell’idea - sostenuta poi da tutto il consiglio comunale - di conferirgli l’onorificenza.

In quei giorni Corvino attraversava momenti non facili, scanditi da pronfonde riflessioni: la prima squadra si era appena conquistata la permanenza in A vincendo a Monza al termine di una rocambolesca partita, ma fino alla settimana precedente aveva rischiato di essere risucchiata in zona promozione dopo aver perso quasi tutto il margine di vantaggio che aveva accumulato. Più che di festeggiare, a dire il vero, c’era voglia di mettersi alle spalle i malumori, queli espliciti e quelli solo mormorati, e la proposta di assegnargli la cittadinanza onoraria lo colse del tutto alla sprovvista.

Il diretto interessato ha ricordato oggi quell'inatteso passaggio, tanto da concludere il suo discorso con una promessa: “Essere cittadino leccese mi spingerà a fare ancora di più perché questo riconoscimento comporta anche nuove responsabilità non solo verso i tifosi ma anche verso la città tutta.. É spesso vero che nessuno è profeta in patria, ma oggi con questo nobile gesto mi state dimostrando il contrario. Caro Carlo, caro sindaco, il ricordo di questo conferimento rimarrà indelebile”.

Sticchi Damiani 30 ottobre 2023

Anche Sticchi Damiani ha rimarcato la delicatezza di quella fase: “L’idea di questa onorificenza – ha detto rivolgendosi al primo cittadino - è arrivata nel momento più complicato e questa tua idea ci ha dato slancio, il clima era pesante: è facile quando le cose vanno bene, è stato importante per Pantaleo e per noi”.

Il presidente del Lecce ha quindi messo in evidenza uno degli aspetti più riservati di Corvino: “C’è una parte che conoscono in pochi, mi basta vedere la sua sofferenza quando perdono le squadre giovanili, non dico la prima squadra. Così si manifesta la sua grande passione. Non c’è giornata trascorsa senza provare a costruire qualcosa, guardando ogni singolo dettaglio. Mi piace pensare che questa cittadinanza sia un riconoscimento di questa sua parte passionale, del suo cuore”.

Insomma, oltre ai meriti tecnici evidenti – quelli legati alla sua competenza e alle sue intenzioni, che gli sono riconosciuti e non solo in Italia – c’è il lato umano, come sottolineato da Salvemini: “Per tutti noi Pantaleo Corvino rappresenta un ‘hombre vertical’, come dicono gli spagnoli, ossia una di quelle persone che sono capaci di farsi ammirare per il proprio rigore, amare per la loro spontaneità e generosità e apprezzare per la capacità di affrontare i momenti difficili, tenendo la schiena dritta anche davanti alla critiche. È un esempio di sportività e coraggio, e siamo felicissimi da oggi di averlo come nostro concittadino onorario”.

Alla cerimonia hanno partecipato anche l'amministratore delegato del Lecce, Sandro Mencucci, e il direttore generale dell'area amministrativa, Giuseppe Mercadante. A nome del club, Sticchi Damiani ha consegnato una targa al sindaco, mentre il direttore Corvino ha fatto omaggio della prima maglia con dedica e la scritta Città di Lecce.

cittadinanza corvino 3

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Da lavapiatti e garzone a stratega del club: il lungo legame di Corvino con Lecce

LeccePrima è in caricamento