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Venerdì, 26 Aprile 2024
Un caso nazionale

Concorso per l'insegnamento: chiesti chiarimenti al ministero sui quiz

La prova scritta a risposta multipla ha generato un vespaio di polemiche: sono in ballo 26mila cattedre. Al Tar del Lazio discusso un ricorso di una professoressa salentina

LECCE - La procedura concorsuale per il reclutamento del personale docente è argomento di attualità per la valanga di polemiche generate attorno all'impostazione della prova scritta, consistente in 50 quiz a risposta multipla  (una sola esatta). Il clamore è tale che è stata chiesta da più parti l'ammissione automatica alla prova orale di tutti i candidati, pena la possibilità dell'annullamento del concorso per via giurisdizionale. 

Una modifica approvata in Senato nelle scorse ore ha intanto escluso per il futuro lo svolgimento di test a risposta multipla, ma resta il nodo per il concorso in essere: sotto questo aspetto c'è da registrare l'ingiunzione di chiarimenti fatta dal Tar Lazio al ministero della Pubblica Istruzione in seguito alla contestazione di un'insegnante della provincia di Lecce, rappresentata in giudizio dall'avvocato Pietro Quinto, che ha partecipato alla classe di concorso in Discipline Letterarie ritrovandosi poi non ammessa al passaggio successivo.

La donna, che si è avvalsa anche dell'aiuto di esperti del settore, ha individuato profili di erroneità nelle risposte che, per alcuni quiz, l'amministrazione scolastica ha individuato come esatte. Ritenendo di aver subito una vera e propria ingiustizia la docente ha presentato ricorso. A supporto delle sue argomentazioni, l'avvocato Quinto ha deposito in atti anche gli articoli pubblicati in merito dal professor Luciano Canfora, filologo e storico di chiara fama, che in maniera esplicita ha denunciato l'irrazionalità del sistema a quiz definendo alcune risposte “apoteosi della stupidità”: tra queste anche quelle che avevano determinato la non ammissione della ricorrente. 

Il giorno dopo l'udienza davanti ai giudici del Tar Lazio in una lettera diffusa attraverso gli organi di informazione, 50 intellettuali italiani hanno rilevato i “troppi errori nei quiz” del concorso che vale l'assegnazione di 26mila cattedre.

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