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Caro prezzi, edilizia al collasso: il grido degli imprenditori davanti ai parlamentari salentini

Un incontro questa mattina presso la sede di Confindustria, alla presenza della viceministra Bellanova, di senatori e consiglieri regionali. Gli imprenditori dell'Ance denunciano un complessivo aumento dei prezzi per il 40 per cento e i provvedimenti attuati da Draghi nelle ultime ore sembrano insufficienti

LECCE  – Una tempesta perfetta. L’hanno definita così: da un lato l'inevitabile aumento delle materie prime legate alle enormi richieste per via del Superbonus nell’edilizia. Dall’altro il problema della guerra in Ucraina in corso, che sta generando conseguenze sui mercati e sul sistema produttivo. Per una volta il disperato appello non è relativo alla mancanza di lavoro. Quello c’è e, semmai, è pure troppo in questa contingenza storica. Ma l’Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori edili,  denuncia l’insostenibilità economica dei materiali per far fronte ai numerosi cantieri avviati sul territorio.

I provvedimenti attuati da Draghi nelle ultime ore non appaiono soddisfacenti agli occhi degli industriali salentini che ora parlano di “collasso” del settore. Né basteranno, a loro dire, i tagli dei 15 centesimi di euro sulle accise del prezzo di benzina e diesel. Un aumento generale per un 40 per cento del costo dei materiali, questo il numero che è emerso durante un incontro che si è tenuto nella mattinata di oggi presso la sede di Confindustria del capoluogo salentino. Il bitume per cominciare, è passato dai 55 euro per tonnellata dei mesi scorsi, agli attuali 90 euro.

Ma l’incremento dei costi si fa sentire in tutti i passaggi della filiera edilizia: dagli elementi basilari come i tubi in gomma, passando per  attività come l'estrazione della pietra e dalle componenti meccaniche, giungendo al trasporto di questi stessi materiali, i costi sarebbero schizzati alle stelle spingendo il settore al collasso a detta degli imprenditori e per di più con la minaccia all’orizzonte di chiudere attività o quanto meno rallentare i lavori, mandando diversi dipendenti a casa. All’incontro di oggi erano presenti diversi  parlamentari salentini, tra i quali la viceministra ai Trasporti Teresa Bellanova, i senatori Daniela Donno e Dario Stefano, l’eurodeputato Andrea Caroppo, il deputato Diego de Lorenzis, i consiglieri regionali salentini, la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, oltre ai funzionari di Anas, Acquedotto Pugliese e i rappresentanti dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani.

La richiesta è quella di un riequilibrio dei contratti in corso e l’adeguamento dei prezzari da parte della Regione fermi al 2019. Gli imprenditori del comparto delle costruzioni chiedono inoltre di prolungare i tempi di esecuzione senza incorrere in penali. Concordi i due industriali Nicola Delle Donne e Valentino Nicolì, rispettivamente presidenti di Confindustria e Ance. Entrambi hanno sollevato una forte preoccupazione per le difficoltà dell’edilizia, puntando alla necessità urgente di sostegni statali da destinare ai costruttori.

Il video: dichiarazioni di parlamentari e Confindustria  

“Abbiamo attivato un tavolo interministeriale presso il ministero dello Sviluppo economico per confrontarci con le categorie e prendere decisioni conseguenti”, dichiara Bellanova. “Abbiamo anticipato nel decreto di ieri la decisione di fornire subito il 50 per cento delle spese sulla base delle richieste, in attesa di eseguire in un secondo momento le verifiche che daranno poi il via al saldo. Abbiamo inoltre pensato alla proroga, laddove ci sia una sospensione dei lavori dovuta al caro prezzi e carenza dei materiali, senza far gravare le responsabilità sulle spalle delle imprese. Attenzione massima anche per quanto riguarda l’autotrasporto: nel protocollo sottoscritto nella giornata di ieri, è stato istituito il fondo da 560 milioni di euro per risolvere, almeno in parte, l’aumento del costo dei carburanti, scongiurando blocchi e scioperi che andrebbero ad appesantire ulteriormente il settore”, conclude la viceministra ai Trasporti.

L’eurodeputato Andrea Caroppo e il senatore Dario Stefano hanno promesso l’impegno nell’ascolto degli imprenditori locali, facendosi portavoce nelle rispettive istituzioni. Il primo ha sottolineato la necessità di tornare a un sistema emergenziale in stile pandemia, una sorta di  "recovery di guerra", per stanziare ulteriori fondi alla categoria. "Provare a recepire il massimo degli spunti, e provare nei prossimi giorni a riportarli all'interno dei provvedimenti legislativi che sono in corso di emanazione e che sono davvero tanti", è invece l'impegno che si è assunto Stefano.

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