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Per il timore di atti violenti

Divieto di trasferta a San Siro, lo stupore dei parlamentari. La società ci prova

La decisione del prefetto di Milano, suggerita dall'apposito comitato del ministero dell'Interno, impedisce ai tifosi del Lecce residenti nel Salento di seguire la squadra a San Siro

LECCE - Il divieto di vendita dei biglietti ai tifosi giallorossi residenti a Lecce e provincia, disposto dal prefetto di Milano su indicazione dell'apposito comitato del ministero dell'Interno che si occupa di sicurezza nell'ambito delle manifestazioni sportive, priverà la partita tra l'Inter e la squadra di Baroni di una fetta colorata e calorosa di pubblico che era destinata a trovare posto nel settore Ospiti dello stadio Meazza. I tagliandi già emessi (tutti i 4.361 messi in vendita), infatti, sono stati annullati (con la possibilità di chiedere il rimborso) e così alla gara potranno assistere solo i sostenitori del Lecce residenti in altre province.

La decisione, ha colto in contropiede il club salentino che, con una nota, dopo aver espresso il proprio rammarico, ha dichiarato di essersi “attivata nei limiti consentiti dalla normativa vigente, interpellando istituzioni e autorità competenti. Tanto al fine di poter individuare delle misure idonee che possano contemperare le finalità di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e, al tempo stesso, il legittimo affidamento di chi da svariate settimane è stato messo nella possibilità di acquistare i titoli di accesso e pianificare la trasferta”.

Sulla vicenda sono intervenuti anche i parlamentari Roberto Marti (senatore, Lega), Andrea Caroppo (deputato, Forza Italia), Saverio Congedo (deputato, Fratelli d'Italia): “Apprendiamo stupefatti questa notizia. Il prefetto di Milano ha disposto il divieto di vendita dei biglietti ai tifosi salentini sul presupposto generico che possa esserci un concreto pericolo di azioni violente da parte delle tifoserie. Ora, pur senza voler minimizzare gli eventi occorsi durante la gara del 19 febbraio che hanno comportato l’adozione di misure restrittive a carico di un sostenitore dell’Atalanta, desideriamo sottolineare che la tifoseria leccese non è stata coinvolta in azioni violente durante il campionato ed è già stata penalizzata dell'esclusione durante la partita con la Cremonese”. Il riferimento è all'analoga decisione adottata il 31 gennaio per evitare che tifosi del Lecce e del Bari potessero incrociarsi in autostrada e regolare vecchi conti.

I tre esponenti del centrodestra aggiungono: “Così si crea una palese disparità di trattamento tra squadre ma soprattutto si perde gran parte del valore sociale dello sport, infatti gran parte degli acquirenti dei tagliandi per la partita a Milano sono nuclei familiari. Decisioni così forti sono sacrosante quando si verificano situazioni gravi come quella di Napoli e Roma su cui giustamente è intervenuto il Ministro Piantedosi ma non devono diventare routinarie. Ci auguriamo che il Prefetto di Milano possa rivedere la sua decisione e adottare misure meno invasive e ugualmente efficaci per tutelare la dimensione partecipativa dello sport”. 

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