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“Mecenatismo e glocalismo: così rinascerà l’Accademia di belle arti”

Intervista a Nicola Ciracì: far ripartire Erasmus e riaprire la biblioteca, collegare anche Brindisi e Taranto e sviluppare cultura e manifattura con le associazioni industriali

LECCE- Si è insediato da appena cinque giorni, e ha già incontrato gli studenti perché “sono i primi fruitori dei servizi” e nella sua agenda ha fissato un appuntamento per venerdì 22 gennaio con il rettore dell’UniSalento: il neo presidente dell’Accademia di belle arti di Lecce, Nicola Ciracì, di Ceglie Messapica, ha ottemperato alla sentenza definitiva del Tar relativa alla sua nomina, e, ha spiegato, che “c’è da rimboccarsi le maniche approfittando della nomina di un nuovo direttore autorevole come il professore Nunzio Fiore, di un esperto ministeriale influente in consiglio d’amministrazione come la professoressa Maria Antonietta Aiello di UniSalento, un consiglio accademico compatto, docenti di qualità e una consulta studentesca piena di idee e voglia di fare, che durante la pandemia si è fatta sentire a livello nazionale con giuste rimostranze”.

Il presidente, intervistato dalla redazione di LeccePrima, ha rammentato che l’Aba è università a tutti gli effetti e come tale deve agire, con l’obiettivo di “far nascere un nuovo mecenatismo perché il Salento più di chiunque altro ha, nell’intreccio tra cultura e manifattura, un fattore chiave di sviluppo e di questo parleremo con le associazioni industriali del territorio”, puntando a riallacciare il rapporto con la città di Lecce prima, e poi fare rete con le province di Brindisi e Taranto, e a fare rete, partendo dagli Enti locali, secondo il concetto di "glocalismo".

Quali sono i progetti per l'Aba in occasione del 60esimo anniversario?

“Da settimane è al lavoro un tavolo ministeriale del settore Afam, alta formazione artistica e musicale, che ha il compito di rilanciare il settore dalla governance al reclutamento, dal consolidamento delle istituzioni all’autonomia della capacity building che deve riformare l’organizzazione interna delle istituzioni, dal necessario ampliamento dell’organico sino all’internazionalizzazione, come strumento per rilanciare il destino del made in Italy: formazione artistica e musicale sono lo strumento principe per valorizzare le eccellenze.

Aba Lecce deve entrare subito da protagonista in questo contesto, riappropriandosi di una visione da capitale europea della cultura e in questa logica si muoverà da ora innanzi”. E in occasione del 60esimo anniversario dell’Aba Lecce, ricorso nel 2020 e non celebrato a causa del Covid-19, per quest’anno è già in cantiere il progetto voluto dal direttore Fiore, con programmi che coinvolgeranno gli studenti dagli allestimenti degli spazi dell’Accademia, alla riapertura della biblioteca e ripartenza del progetto Erasmus per i ragazzi, i docenti e gli amministrativi”.

Venerdì incontrerà il rettore dell'UniSalento. Di cosa discuterete?

“La collaborazione con l’Unisalento e il rettore Pollice è il primo dei nostri impegni in agenda già da questa settimana. Intendiamo organizzare giornate di studio che traccino la storia dello splendido edificio che ospita Aba e di tutte le persone e gli artisti che in sessanta anni hanno reso l’Istituzione un patrimonio importante e apprezzato. Spero di sottoscrivere al più presto dei protocolli d’intesa con i licei artistici salentini per rendere più completa la formazione dei nostri ragazzi”.

Cosa intende per “nuovo mecenatismo”?

“Altro obiettivo è proprio quello di far nascere un “Nuovo mecenatismo”: il Salento più di chiunque altro ha, nell’intreccio tra cultura e manifattura, un fattore chiave di sviluppo e di questo parleremo con le associazioni industriali del territorio. Siamo la seconda università del Salento e c’è tanta innovazione all’interno, non solo ceramica e pittura, ma anche una serie di sevizi per le imprese” prosegue l’onorevole Nicola Ciracì parlando degli ex allievi dell’Aba che oggi realizzano le copertine dei dischi della band salentina Negroamaro.

E sulle pratiche amministrative?

“Sicurezza sul lavoro, la nomina del nucleo di valutazione, rinforzare la struttura amministrativa, dare spazio alla trasparenza secondo le circolari Anac (Autorità nazionale anticorruzione) sono, invece, le iniziative immediate per attuare le necessarie buone pratiche amministrative”.

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