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Sabato, 27 Aprile 2024
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Regione critica su “Odra Energia”: alto l’impatto paesaggistico delle 90 pale in mare

L’assessorato all’Ambiente ha trasmesso al ministero la pianificazione dello spazio marittimo: prevista una una tutela particolare per il Capo di Leuca. Il progetto indica la collocazione degli aerogeneratori, di 315 metri di altezza, tra le 6,5 e le 13 miglia dalla costa

LECCE – Secondo l’assessorato all’Ambiente della Regione Puglia, il progetto dell’impianto eolico offshore “Odra Energia” è attualmente confliggente con gli indirizzi espressi nella propria pianificazione dello spazio marittimo, già inviata al ministero delle Infrastrutture.

Nel documento, infatti, il governo regionale indica prioritario l’uso paesaggistico culturale entro le dodici miglia tanto dell’area prospiciente la costa da Santa Cesarea Terme a Santa Maria di Leuca, quanto di quella del Gargano.

“Odra Energia” stato proposto da Renantis e BlueFloat Energy e prevede l’installazione di 90 aerogeneratori a una distanza minima di circa 13 chilometri, in direzione sud est, dal Capo di Leuca. Il relativo Studio di impatto ambientale è stato depositato il 15 gennaio presso il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica dove si incardinano tutti i procedimenti autorizzativi (con il parere anche del ministero della Cultura).

L’assessora regionale Anna Grazia Maraschio, premettendo di ritenere fondamentali gli impianti di quel tipo nel processo necessario di transizione energetica dalle fonti fossili, spiega perché, per come previsto, il progetto sarebbe incompatibile:  “L’area in questione, difatti, rappresenta uno dei patrimoni paesaggistici e naturalistici della Puglia rinomati in tutto il mondo, tra i più apprezzati dai pugliesi e di notevole importanza anche per il turismo, settore trainante della Regione. Infatti, nell’area costiera insiste il Parco naturale regionale Costa Otranto - Santa Maria di Leuca, che presenta una costa con falesie di alta valenza panoramica e paesaggistica ed è in via di definizione l’area marina protetta”.

Nello specifico, il progetto prevede un parco eolico con pale di 315 metri di altezza in un’area di circa 160 chilometri quadrati nelle acque antistanti i comuni di Santa Cesarea, Otranto, Castro, Andrano, Tricase, Alessano, Castrignano del Capo, a distanze comprese tra le 6,5 miglia marine e le 13 miglia. Questa configurazione risulterebbe troppo invasiva.

Maraschio fa riferimento alle stesse previsioni dei progettisti quando scrivono che “gli impatti stimati sono di entità bassa in fase di costruzione e di entità alta in fase di esercizio, per l’impatto visivo degli aerogeneratori”.

L’esponente della giunta regionale precisa che le competenze dell’ente, in termini decisionali, non possono determinare l’esito della Via, la valutazione di impatto ambientale che fa capo unicamente al ministero: “Il ministero è l’unico organo deputato alla decisione finale, a stabilire se tale impianto si farà o pure no e auspico che tutte le forze politiche interessate alle sorti di quell’area facciano le dovute sollecitazioni al fine di ottenere il risultato auspicato dalle comunità del territorio e dalle 41 amministrazioni comunali, che si stanno esprimendo con seria preoccupazione”.

Dopo la diffusione della nota dell’assessora Maraschio, i proponenti hanno fatto sapere di essere disponibili al confronto con gli enti e con gli attori del territorio, ricordando che lo studio di impatto ambientale è stato il prodotto di due anni di lavoro, di studi specialistici e di una interlocuzione già avviata con le comunità e i loro rappresentanti, in virtù della quale sono state fatte delle modifiche rispetto alla proposta originaria.

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