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Presentazione in Ateneo l’11 ottobre

Gli scavi ad Aquinum ispirano storia a fumetti “Topolino e il tesoro del legionario”

Le attività di studio e ricerca archeologica di Unisalento nel sito laziale protagoniste di una delle storie dello storico fumetto del numero che sarà in edicola dal 19 ottobre prossimo. Ripresa una rappresentazione fedele delle attuali tecniche d’indagine

LECCE - Una storia a fumetti in salsa salentina. È ispirata alle ricerche archeologiche dell’Università del Salento ad Aquinum, nell’area frusinate di Castrocielo la storia a fumetti “Topolino e il tesoro del legionario”, che sarà in edicola dal 19 ottobre prossimo su Topolino.

Si racconta infatti la storia immaginaria del mistero del Corno di Topolomeo, arrivato nel sito di Aquinum nel 44 avanti Cristo, nascosto sul muso di un rinoceronte. Topolino e Gambadilegno, protagonisti dell’avventura, troveranno l’antico reperto e ci sarà anche il personaggio dell’archeologo ispirato al direttore scientifico degli scavi, il professor Giuseppe Ceraudo, docente a UniSalento di Topografia antica. Nel corso della storia viene ripresa una rappresentazione fedele delle attuali tecniche di indagine in archeologia che si sviluppano nel sito laziale.

Le attività di ricerca ad Aquinum sono condotte dal Laboratorio di Topografia antica e fotogrammetria del Dipartimento di Beni culturali dell’Università del Salento, in accordo con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone e Latina e con il sostegno del Comune di Castrocielo, ente proprietario dell’area archeologica.

Risultati fondamentali per la conoscenza di un settore centrale dell’abitato sono stati conseguiti grazie alle attività di ricerca e di scavo.

Come rammentato da Unisalento, l’ultima campagna, appena conclusa, ha consentito di indagare un nuovo settore nel cuore della città romana, in prossimità delle rovine ancora emergenti del grande edificio termale, il Balneum di Marcus Veccius. Qui è venuto alla luce uno stibadium in muratura, costruito appositamente per la sala da pranzo all’interno di una grande domus.

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Si tratta di una scoperta di straordinario valore: finora in Italia non erano molti gli stibadia sopravvissuti sostanzialmente intatti fino ai nostri giorni, e assai rari sono quelli scoperti all’interno di domus in area urbana.

Era il modo di banchettare dei romani più facoltosi. A partire dalla fine del I secolo d.C., infatti, si stava diffondendo a Roma una nuova maniera di sdraiarsi a tavola, che poi diventò prevalente e influenzò la struttura degli edifici durante tutto il tardo impero. Si mangiava distesi su un solo grande letto semicircolare, lo stibadium appunto, su cui prendevano solitamente posto dalle cinque alle otto persone e che progressivamente soppiantò i tre letti tricliniari.

Quella di Aquinum doveva essere la domus di un personaggio di alto rango, che aveva voluto impreziosire le sale di rappresentanza e conviviali della sua dimora con mosaici di grande bellezza. Una vera esibizione di ricchezza, lo stibadium era collocato in posizione dominante, con l’acqua corrente a tavola che veniva raccolta in una vasca-fontana realizzata al centro di questo nuovo tipo di divano da banchetto.

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Una curiosa e accattivante circostanza della quale si parlerà nella giornata di martedì, 11 ottobre (alle 16), nell’aula 5/C3 dell’edificio 6 del complesso Studium 2000, alla presenza degli autori del fumetto: lo sceneggiatore Francesco Artibani e lo sceneggiatore e disegnatore Giuseppe Zironi.

Oltre al professor Giuseppe Ceraudo, interverranno il rettore Fabio Pollice e i docenti UniSalento Luca Bandirali (mediologo) Roberto Martucci (storico) e Antonella Rinella (geografa). Modererà l’incontro il delegato alla comunicazione, Stefano Cristante.

Nel corso del seminario, verrà inoltre avviata un’attività di coordinamento delle attività di ricerca e didattica dei docenti UniSalento che si occupano di fumetto.

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