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"Orti di guerra", quattro anni di letture collettive per creare comunità

Dapprima presso lo Scipione Ammirato Culture House, poi in piazze e abitazioni private. Prendendo spunto da un libro di Edoardo Albinati

LECCE – La lettura come strumento per creare comunità e forse anche di sopravvivenza morale, considerando che le statistiche inchiodano la Puglia sul fondo delle classifiche di settore.

Sono comunque passati oramai quattro anni da quando è stata lanciata e praticata l’idea, dapprima presso lo Scipione Ammirato Culture House di Lecce, e poi in spazi pubblici e privati. Il gruppo promotore di queste iniziative che si ripetono ogni venerdì, alle 19, si chiama “Orti di guerra”, prendendo spunto da un libro del 1997 di Edoardo Albinati, in cui parla di “un’economia di guerra applicata alla prosa, letture minime che segnano un tempo, un luogo, uno stato, un modo di vivere… Semi preziosi piantati in poca terra".

Circa 20mila i testi letti, tra poesie, racconti, passi di romanzi da Maria, Amleto, Simona, Elisabetta, Barbara, Tamara, Carmen, Alfredo, Raffaella, Serena, Marcella, Rosy e tanti altri. Il tema cambia ogni settimana: lotte, amore, guerra, viaggio, amicizia. Il gruppo promuove un’iniziativa di lettura condivisa, semplice, autonoma e autogestita. Si legge un testo (storie, cronache, ritagli di giornale, schegge tv, massime filosofiche, lettere, frammenti di diario, canzoni, prose minime …) su un tema scelto dal "nuovo partecipante" nel gruppo.

Le letture, a volte radicali, altre volte nostalgiche, romantiche, ma sempre potenti, sono in grado di far scaturire osservazioni e riflessioni ai partecipanti. Il gruppo ha la convinzione che la lettura individuale quando viene condivisa con altri lettori arricchisca l’esperienza, moltiplichi le prospettive di conoscenza, faciliti lo scambio culturale.

Per saperne di più basta cercare su Facebook "Orti di guerra".

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