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“Lo scemo del villaggio”: il libro su giochi di parole, battute e tanta solidarietà

Sarà presentato a Lecce il 22 dicembre, il secondo lavoro di Simone Mele, l’autore di “Lo zio è il padre dei cugini”. Una raccolta di calembour e sofisticazioni semantiche intrisa di risate garantite. Parte delle vendite sarà devoluta all’associazione che si occupa di malattie non riconosciute dal sistema sanitario nazionale

LECCE  - Battute, calembour e tanta ironia. Non una presentazione come tante, non una festa come molte ma un appuntamento fuori dai “luoghi comuni”. Martedì 22 dicembre, dalle 20,30, a Lecce, Simone Mele, presenta il suo secondo lavoro dal titolo “Lo scemo del villaggio”. Una raccolta di giochi di parole per il secondo lavoro dell’autore 44enne, che arriva dopo le oltre quattromila copie vendute con l'autoprodotto "L'ozio è il padre dei vizi, lo zio è il padre dei cugini" e dopo il crescente entusiasmo suscitato sul web con i suoi video che richiamano l'attenzione sulle nevrosi dell'idioma e del pensiero.

A presentare il libro l’architetto Andrea Novembre. e lo speaker di Radio Norba Paolo Foresio. Un lavoro che diverte spassionatamente ma fa anche, e soprattutto, riflettere. Lì dove il lettore voglia cogliere quel mettere in evidenza le idiosincrasie del linguaggio e del pensiero non avrà che da scegliere tra le centinaia di contorsioni lessicali che svelano una lingua ed un pensiero comune sempre più impoveriti dalla mancanza di attenzione che nell’uso impera.

“Il linguaggio è già povero, io lo vedo e soprattutto lo sento ogni giorno nelle nostre strade mendicare un aggettivo, un sostantivo, un arcaismo elegante... Nessuno più risponde a tono, e tono è molto triste, nessuno risponde per le rime, e tanto meno io che non voglio assumermi la responsabilità di nessuno. Sarà colpa della scuola, del corpo insegnanti, del corpo docenti? Io non sono e mai sarò per la mortificazione del corpo”, spiega così Simone Mele, contorsionista lessicale e sotto-scritto-re, il suo punto di vista sull'impoverimento del linguaggio, perché è negli anfratti della lingua che si colloca la sua attenzione.

Nello scovare versioni inedite del pensiero comune, nell'inventare giochi di pensiero e di parole che mettono in serio dubbio lo stato delle cose. L’ingresso è gratuito, presso il locale “Vita”. Parte del ricavato dalle vendite del libro e dalle consumazioni, 5 euro, verrà devoluto in beneficenza all’associazione no profit per il sostegno alle malattie non riconosciute scientificamente "Diamo voce e volto agli invisibili" che si occupa di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle malattie rare.

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