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Lunedì, 29 Aprile 2024
Chiuso il bando

Alloggi di edilizia pubblica, 816 le domande: entro 90 giorni la graduatoria provvisoria

Per la prima volta la procedura è stata gestita in modalità interamente informatizzata. L’assessora Silvia Miglietta: “Serve un nuovo grande piano nazionale, la domanda di casa è diffusa e trasversale, al Nord e al Sud”

LECCE – Sono state 816 le domande presentata al Comune di Lecce per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Si è chiuso, infatti, ieri il bando rimasto in vigore dal primo giorno di dicembre e illustrato in conferenza stampa dal sindaco, Carlo Salvemini, e dall’assessora al Welfare, Silvia Miglietta.

Rispetto al dato del precedente bando, che risale al 2016, si registrano 64 istanze in più. Entro 90 giorni gli uffici del settore Welfare dovranno stilare una lista provvisoria degli aventi diritto sulla base dei punteggi attribuiti. Nei 30 giorni successivi alla pubblicazione, i concorrenti possono presentare alla Commissione provinciale per gli alloggi una richiesta di parere, motivata e documentata. A sua volta la commissione invierà un parere al Comune che procederà, fatte proprie le indicazioni ricevute, alla pubblicazione della graduatoria definitiva che rimarrà in vigore per i successivi quattro anni. Quella vigente resterà valida a tutti gli effetti fino all’approvazione della nuova.

Va ricordato che per la prima volta l’intera procedura è stata gestita in modalità digitale in modo da ridurre la possibilità di errori materiali e da velocizzare tutto l’iter.

“I numeri che la partecipazione al bando ci restituisce – ha commentato l’assessora - sono quelli di una domanda di casa ancora forte, di un bisogno primario al quale occorre fornire risposte strutturali, che non possono venire solo dagli enti locali. L’amministrazione è impegnata attualmente nella realizzazione di nuovi alloggi, che saranno disponibili nel prossimo futuro, ma che non saranno mai sufficienti a rispondere a una domanda così estesa. Serve un nuovo grande piano nazionale per l’edilizia residenziale pubblica, per incrementare il patrimonio immobiliare da assegnare a chi ha bisogno di una casa ma non ha la possibilità di acquistarne una o sostenere un affitto a prezzi di mercato. Servono nuove politiche nazionali per rispondere a questa domanda, che è diffusa e traversale in tantissime città italiane, da Sud a Nord”.

Silvia Miglietta ha quindi ringraziato “l’ufficio casa e la dirigente per il lavoro svolto, i sindacati degli inquilini, con i quali abbiamo dialogato e collaborato per ammodernare le procedure, i centri di assistenza fiscale della città che hanno assistito i cittadini che ne avevano bisogno nella presentazione della domanda”.

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