Capone stoppa gli annunci di Garrisi: "La raccolta differenziata, un fallimento"

LECCE - C'è inerzia e forse anche una volontà politica dietro il ritardo accumulato dal Comune di Lecce per l'affidamento del nuovo contratto per la raccolta dei rifiuti, scaduto alla fine del 2010 e proseguito in regime di proroga. Dopo la conferenza bis dell'assessore all'Ambiente, Gianni Garrisi, la candidata del centrosinistra alle amministrative di maggio, Loredana Capone, ha voluto dire la sua sulla vicenda che ieri, in aula consiliare, ha conosciuto un acceso momento di dibattito, in salsa elettorale, tra maggioranza e opposizione. 

"L'amministrazione continua a fare melina accumulando ritardi e privando di fatto i cittadini del beneficio che senza dubbio dal sarvizio si potrebbe trarre", ha dichiarato la vice presidente della Regione. A sostegno di questa premessa, ha esibito in conferenza il verbale dell'incontro del 23 settembre tra i tecnici della Regione e il responsabile dell'ufficio competente, Fernando Bonocuore, al termine del quale l'amministrazione si impegnava a provvedere alle integrazioni documentali già richieste dalla Regione per procedere al finanziamento di una proposta di intervento presentata per il potenziamento della raccolta differenziata. "Ad oggi - ha commentato Loredana Capone - il Comune non ha ancora inviato il materiale sollecitato". 

Una prova, insomma, del fatto che la Regione ha sempre cercato di agevolare il governo cittadino perchè avviasse in tempi brevi un sistema di gestione dei rifiuti in linea con gli obiettivi posti dalla legge, primo tra tutti il raggiungimento della soglia del 40 per cento di differenziata entro la fine del 2012.  Un risultato al momento inimmaginabile, se si considera che, dati alla mano, la percentuale di raccolta virtuosa si è attestata nell'anno appena trascorso al 15,85. Non è che negli altri comuni dell'Ato 1 si facciano miracoli: se a Lequile si registra un confortante 26,5 per cento, a Salice non si arriva nemmeno all'8; se Trepuzzi  si comporta bene superando di poco il 26,  Lizzanello si ferma al 5. E così via. Per molti comuni sono ancora in vigore appalti molto datati, non calibrati sulla centralità della differenziata, ma molto altri, come Lecce, avrebbero avuto tutto il tempo necessario per adeguarsi ai nuovi standard. Lo ha ribadito il consigliere Antonio Torricelli, che già nella seduta della commissione Ambiente di ieri aveva snocciolato delle cifre preoccupanti. 

Oltre all'aspetto ambientale, rilevante di per sè, c'è infatti quello finanziario che per un comune in sitauzione di pre-dissesto, non è poca cosa: "Come si potrà gestire un buon servizio con 13 milioni all'anno se il rendiconto 2011 ci dice che con 22 milioni di costi i risultati sono sotto gli occhi di tutti, cioè solo 6 punti percentuali in più rispetto a dieci anni addietro?", è la domanda che Torricelli, che è anche il vice presidente dell'assise comunale, ha riproposto retoricamente.

Sullo sfondo della questione resta il bando per il nuovo appalto, più volte annunciato e altrettante volte rimandato. Ieri Garrisi ha assicurato che nel giro di una settimana, al massimo dieci giorni, la gara sarà indetta. "Trattandosi di una gara europea, l'aggiudicazione non avverrà prima di tre mesi - ha precisato Loredana Capone - e questo mi fa sorgere il legittimo dubbio che tutta questa melina sia dovuta alla volontà di non volersi assumere, in campagna elettorale, la responsabilità di aumentare la tariffa sui rifiuti". Balzello che, ha aggiunto Torricelli, nel 2010 è già aumentato del 20 per cento circa. E che aumenterà necessariamente quando, mancato l'obiettivo del 40 per cento, scatterà l'ecotassa.