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Comitati pro 275: "Il raddoppio deve essere completo"

Dalle associazioni spontanee favorevoli al raddoppio della Maglie-Leuca dure accuse ad ambientalisti e politici: "La maggior parte dei cittadini del Capo di Leuca vuole l'infrastruttura"

LECCE - I comitati pro 275 non ci stanno: la scelta del Tar Lecce di accogliere le richieste dei ricorrenti e di quanti sono contrari al raddoppio della Maglie-Leuca ha scatenato nuove reazioni e valutazioni. In particolare il comitato "275" di Castrignano del Capo accoglie con favore l'invito al buon senso dell'ex presidente della provincia, Giacinto Urso, evidenziando come dietro "alla patina di perbenismo", si continui ad utilizzare la Ss 275 per "dividere la popolazione in Guelfi e Ghibellini", rappresentando una sorta di "scontro di civiltà", che non trova "nessun riscontro nel tessuto sociale di questo estremo lembo di terra". I favorevoli al raddoppio, che hanno raccolto circa 700 firme per l'infrastruttura si dicono pronti anche a richiedere un apposito referendum tematico.

Secondo il comitato, infatti, le comunità del Capo di Leuca sarebbero per "la stragrande maggioranza a favore del raddoppio in variante, anche nel c.d. ultimo miglio, per molteplici ragioni che dal pertugio di certe coscienze intrise di malafede, vengono ignorate, sminuite o ridicolizzate". Motivo per il quale l'infrastruttura sarebbe "ostaggio della politica", dentro "troppe menzogne confezionate ad arte per dividere un'opinione pubblica in gran parte inconsapevole", da politici "spregiudicati" ed ambientalisti "disinformati", che non conoscerebbero il progetto, il territorio o "prendono in giro i Salentini". Accanto al comitato "pro 275" si schierano anche la Pro Loco S.M. di Leuca, l'associazione "Familiari, vittime della Strada", il comitato "Quattro corsie per lo sviluppo e la vita", l'associazione Polisportiva corsanese, il sistema locale operatori turistici del Capo di Leuca, La Voce di Corsano, la Fidas leccese, il gruppo calcistico Capo di Leuca, l'associazione degli Emigranti di Corsano e la redazione de Il Leuca-Castrignano del Capo. Non si risparmiano, dunque, toni molto duri nei confronti di chi si oppone al progetto del raddoppio della strada.

Contro le obiezioni: lo scempio ambientale e l'inutilità dell'intervento

Sullo scempio del tratto terminale dell'infrastruttura, i comitati pro 275 chiedono di esibire le planimetrie e le fotoaerogrammetrie e i pareri degli ordini professionali: ecco perché vogliono che ad ogni costo la provincia difenda il raddoppio anche degli ultimi sei km nel merito, non solo per salvaguardare il finanziamento, ma perché "gli scempi paventati da alcuni pseudo-ambientalisti asserviti alla politica sono del tutto infondati e basati sulle bugie".

Un altro punto che i vari sostenitori della 275 sottopongono alla riflessione dei detrattori dell'infrastruttura sarebbe l'obiezione, definita "pretestuosa" sull'inutilità dell'intervento: "I soliti catastrofisti - si dichiara in una nota a firma di Francesco De Nuccio - hanno detto e scritto che il raddoppio servirebbe solo a guadagnare 3 - 4 minuti da Maglie a Leuca. I benefici dell'allargamento della statale 275 sono, al contrario, di molteplice natura. La 4 corsie non è stata concepita per guadagnare 3-4 minuti di tempo ma, prioritariamente, per mettere in sicurezza gli automobilisti e le migliaia di residenti, pedoni, ciclisti e alunni di scuole pubbliche, costretti da decenni a ‘convivere' con il continuo martellamento delle marmitte, il frastuono delle lamiere che collidono e, soprattutto, con un tasso elevatissimo di Pm10 di cui, stranamente, certi ambientalisti non si curano mai".

Riguardo ai minuti guadagnati, bisognerebbe "evitare di dare i numeri", perché secondo De Nuccio se si tenesse conto dei limiti di velocità attualmente imposti nei centri urbani e "che nessuno rispetta", si scoprirebbe che viaggiando sulla 4 corsie, rispettando i limiti delle strade extraurbane di tal fatta, i minuti recuperati "oscillerebbero dai 20 ai 30, riducendo notevolmente la percezione di isolamento ed il gap infrastrutturale che da decenni confina il Basso Salento nel cono d'ombra della marginalità".

Sulla strada parco, i comitati hanno ampiamente parlato di "imbroglio studiato a tavolino", come sul progetto Anas sarebbe stata imbastita per mesi "una ignobile speculazione politico-elettorale", dentro un concetto di ecologia, che nel Salento, "è diventato ostaggio di schematismi antiquati", in quanto "tutelare l'ambiente, in un territorio densamente antropizzato, non significa solo salvaguardare qualche albero, ma anche curarsi della sicurezza degli utenti della strada e della salute dei cittadini".

Comitati chiedono alla Provincia il ricorso al Consiglio di Stato

Per questo, dunque, i comitati pro 275, alla luce delle evoluzioni giuridiche e di quanto espresso dal Tar sul progetto, chiedono con forza alla provincia di difendere il raddoppio della Maglie-Leuca, ricorrendo al Consiglio di Stato: "Gli ultimi 6 chilometri delle 4 corsie - dichiarano - sono necessari per risolvere in maniera definitiva il problema dell'attraversamento urbano di Gagliano del Capo, ma non solo".

Lungo i sei chilometri della strada Corsano-Gagliano-Leuca, "su cui gli ambientalisti vorrebbero, all'altezza di Macurano, riversare tutto il traffico proveniente dalla 4 corsie", si affacciano direttamente un ospedale con pronto soccorso, il distretto socio-sanitario del Capo di Leuca, un cimitero, l'istituto di Riabilitazione dei Padri Trinitari, il convento dei Padri Trinitari, centinaia di piccole e medie attività commerciali, impianti sportivi, due zone artigianali (Corsano e Gagliano), quattro stazioni di carburanti, la stazione terminale degli autobus Stp, centinaia di abitazioni, due ristoranti, una sala ricevimenti, un camping village, incroci semaforizzati, centinaia di accessi poderali.

"Le attività pubbliche e private summenzionate - si legge in una nota - vengono fruite da un bacino di utenza di oltre 45 mila abitanti (Gagliano, Alessano, Corsano, Castrignano, Patù, Morciano, Salve, Presicce, Acquarica). Di cosa stiamo parlando? Non si può insistere con questa storia della strada - parco, quando la vita nei centri urbani è un inferno. Ben vengano tutti gli accorgimenti necessari a mitigare l'impatto ambientale ma il raddoppio in variante ai centri abitati va fatto per intero". Per questo, la popolazione del Capo di Leuca "auspica che il Presidente Gabellone non esiti a difendere fino in fondo la bontà di un intervento atteso da decenni, anche ricorrendo dinanzi al Consiglio di Stato. Non va difeso solo il finanziamento ‘tout court' ma il merito dell'intero progetto, compreso e soprattutto gli ultimi chilometri". I comitati, dunque, chiedono che sia usata la parola fine ai "tentennamenti".

Congedo: "Contro la Ss 275 tutta l'insipienza e la malafede di Vendola e compagni"

Sulla 275, interviene anche Saverio Congedo, consigliere regionale del Pdl, che spiega come per mesi l'accusa nei confronti del centrodestra sia stata quella dei mancati trasferimenti di finanziamenti dal Governo nazionale per le infrastrutture pugliesi, ed in particolare "il mancato rimpinguamento del finanziamento ed avvio del progetto per l'ammodernamento e la messa in sicurezza della Ss 275": "Da sempre sosteniamo - dichiara - che le irresponsabili tergiversazioni e le modifiche capotiche introdotte a turno dall'ex Presidente della Provincia Pellegrino e dal Governatore Vendola che già avevano provocato ritardi e reso insufficiente il finanziamento, rischiavano di bloccare la realizzazione dell'opera pur in presenza del progetto e della copertura economica.

"Ma quando il problema è stato risolto - prosegue -, abbiamo avuto la prova ennesima dell'insipienza e della malafede di Vendola e della sinistra regionale. Il Governo regionale, infatti, dopo essersi dimenticato di partecipare alla seduta del Cipe che ha riapprovato il progetto ed integrato il finanziamento, ha spostato sul Tar la sua strategia ostruzionistica con il rischio concreto di allungare nuovamente i tempi se non di perdere del tutto il finanziamento. Se occorreva una ulteriore prova dell'egemonia esercitata a sinistra dal fondamentalismo pseudo-ambientalista, con buona pace sia della sicurezza stradale che della stessa economia salentina che beneficerebbe comunque fortemente dell'investimento in questione, questa è puntualmente arrivata. Esprimo pertanto la mia condivisione dell'operato della Provincia di Lecce e del suo Presidente, finalmente volto all'affermazione degli interessi veri delle popolazioni salentine, a cominciare dal loro diritto a non insanguinare strade della morte".

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