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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Tricase

Consiglio si fa, ma operai Adelchi continuano protesta

Tricase: prosegue la protesta degli operai Adelchi, che non bloccano il consiglio, ma rompono coi sindacati e chiedono d'incontrare Vendola. Il consiglio approva il bilancio, ma la giunta non c'è

TRICASE - Lavoro e politica tornano ad intrecciarsi a Tricase, dove si è svolto l'atteso consiglio comunale, saltato il 1° ottobre scorso, per l'assenza del numero legale (mancavano gli esponenti del Pdl), e dopo che la protesta di ieri dei lavoratori Adelchi aveva impedito i lavori dell'assise, che sarebbe comunque nuovamente saltata, ancora una volta per il mancato raggiungimento del numero legale. Stamattina, c'era ancora una volta il timore che il consiglio, rinviato in seconda convocazione per le 11,30, venisse nuovamente bloccato: per questo, sin dalle prime ore del mattina, Piazza Pisanelli, è stata occupato da forze di polizia e dai carabinieri della locale stazione, pronti a salvaguardare e garantire l'ordine pubblico. La protesta delle centinaia di operai dell'Adelchi, alcuni dei quali entrati nella sede del Municipio è continuata anche oggi in maniera del tutto pacifica: i cassintegrati non hanno impedito ai dipendenti del comune di entrare a Palazzo Gallone e non hanno interrotto in alcun modo i lavori del consiglio comunale, che si sono svolti in tranquillità.

Tuttavia gli stessi operai hanno accolto con amarezza il dispiego di forze dell'ordine, presente per l'occasione, sottolineando come alla loro richiesta di solidarietà alle istituzioni sia, invece, contrapposto l'invio di poliziotti. Indignati gli operai continuano a chiedere lumi sugli accordi raggiunti nei giorni scorsi in sede regionale e dopo le occupazioni delle scorse settimane (prima i tredici giorni su Palazzo Gallone, e poi l'invasione pacifica della fabbrica di Specchia), perché è proprio su quanto firmato davanti ai vertici aziendali ed istituzionali che continua a non esserci piena condivisione.

Proprio in queste ore, sembra registrarsi, infatti, la frattura tra i cassintegrati e i sindacati, in quanto gli operai riotengono che Cgil, Csl e Uil non rappresentino più i loro reali interessi, ma quelli dell'imprenditore Sergio Adelchi: per questo, i manifestanti continuano a chiedere a gran voce un incontro immediato e senza intermediari con il presidente della Regione Puglia, per spiegare le proprie ragioni. Intanto, sempre nella mattinata, alcuni operai del calzaturificio sono stati ascoltati dalla guardia di finanza nell'ambito di verifiche preliminari, facenti riferimento alla vicenda dell'esposto, presentato lo scorso 3 agosto da un gruppo di dipendenti, che denunciavano irregolarità nei cicli produttivi Adlechi: in particolare, si chiedeva alla magistratura di approfondire e verificare come venisse organizzato il lavoro per la produzione di una scarpa (quella "che respira"), il cui brevetto sarebbe forte di finanziamenti pubblici; nella fattispecie, inoltre, si sosteneva che il ciclo produttivo sarebbe stato frammentato tra le diverse aziende satellite del gruppo Adelchi, dove la manodopera costa la metà, violando l'accordo di programma che non prevede in alcun modo l'ipotesi del decentramento produttivo.

Il Consiglio approva il bilancio, ma è mistero sulla Giunta

Come detto, dunque, si è svolto regolarmente il consiglio comunale atteso: ma anche oggi non sono mancate alcune defezioni nella maggioranza cittadina, più o meno giustificate, che riportano d'attualità l'idea che qualcosa ancora nel governo Musarò continui a non funzionare, nonostante le prese di posizione ufficiali, che lasciavano intendere di un clima nuovamente disteso nel centrodestra tricasino. Di disteso al momento c'è solo il bilancio di previsione 2009, che, sebbene le quattro assenze in quota Pdl, è stato approvato con i voti della maggioranza.

Ad ulteriore dimostrazione che qualcosa nella stabilità dell'amministrazione Musarò ancora non quadri c'è un altro indizio, che fornisce più di una prova: non si è discusso dell'altro grande tema del giorno, ossia la nomina del nuovo esecutivo, che aveva di fatto scatenato polemiche e querelle, capaci di coinvolgere anche i vertici regionali. La giunta, da quanto emerso, nel dibattimento sul tema, nonostante gli annunci e le comunicazioni ufficiali dello stesso comune, non sarebbe pronta. A questo punto, si sospetta persino che il primo cittadino stia ripensando di far reset e ripartire. Con quale uomini e con quale giunta, se la vecchia traballante o la nuova neanche esordiente, sarà il futuro a stabilirlo.

Buccoliero: "Sbagliato alzare le barricate"

"La violenza fisica o verbale, in nessun caso, si è rivelata risolutiva. Semmai, ha peggiorato le situazioni, allontanando la possibilità di una soluzione condivisa e duratura". E' quanto dichiara il Consigliere della Regione Puglia, Antonio Buccoliero, intervenendo dopo le recenti tensioni che hanno visto gli operai del'Adelchi contrapposti all'azienda. "Sulla vertenza Adelchi di Tricase - prosegue Buccoliero- urge trovare un punto di mediazione che permetta, da un lato, di conservare i posti di lavoro e, dall'altro, di rilanciare un nuovo piano industriale, che dia certezza e credibilità per il futuro. Ognuno, senza timori o scuse, deve potere recitare il proprio ruolo con responsabilità e maturità: dall'azienda, alla politica, ai sindacati fino agli stessi operai. Tutto questo deve nascere e svolgersi in un clima di reale mediazione, senza alzata di toni o attuando una perniciosa caccia alle streghe, ma nella consapevolezza che ognuno, per ciò che gli compete e in un momento di oggettiva difficoltà economica, è responsabilmente impegnato, affinchè si possa giungere ad un appianamento delle difficoltà e ad una soluzione che sia il più possibile condivisa".

"Le alzate di barricate, lo scambio di accuse o, peggio ancora, le intimidazioni e le violenze non solo allontanano una possibile soluzione, ma compromettono il domani di tutto un territorio, perchè sulle chiusure e sulla violenza non si possono gettare basi solide. In gioco - dice ancora Buccoliero - c'è il futuro di tanti operai e delle loro famiglie: una ragione più che sufficiente, perchè non si lasci spazio a fratture o violente contrapposizioni, che non dimostrerebbero il giusto e doveroso rispetto per la sofferenza di tante persone. La situazione è estremamente critica - conclude Buccoliero - ed è proprio in casi come questi che deve prevalere il buonsenso di tutti gli attori chiamati in causa".

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