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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica Otranto

De Benedetto: "Sugli assessori, ragionamento politico"

Il consigliere di opposizione chiarisce di non aver attaccato l'assessore Coluccia, ma di aver posto un ragionamento politico. E punzecchia il sindaco: "L'unico defenestrato ad Otranto è stato lui"

OTRANTO - Non poteva mancare nella lunga settimana politica di Otranto, condita da un dibattito acceso sul consiglio comunale, sul rimpasto mancato, sulle polemiche attorno al "caso Coluccia", un intervento di uno dei protagonisti delle vicende, ossia del rappresentante di opposizione, Tommaso De Benedetto, in risposta alle dichiarazioni del sindaco, Luciano Cariddi. Sulla questione all'origine del diverbio con l'assessore al bilancio, De Benedetto precisa di non aver messo in atto "alcuna provocazione": "In consiglio - spiega - ho soltanto fatto una constatazione, facendo intendere che nell'ambito del rimpasto che il sindaco aveva promesso, si poteva anche tenere conto del costo degli assessori. Ma questo non perché non sia legittimo rimborsare le spese dell'assessore Coluccia, ma perché ritengo che il costo degli assessori vada affrontato tenendo presente che, nel caso di Otranto, la giunta sia poco importante e abbia pochi risultati visibili".

"Questo forse - prosegue il consigliere di opposizione - nemmeno per demeriti degli assessori, ma perché il sindaco è un accentratore estremo, che lascia poco spazio agli assessori stessi: pertanto, alla fine, risulta che un assessore vale l'altro, perché è sempre e solo il sindaco a decidere su tutto. Sappiamo benissimo del resto che il fulcro delle decisioni non è certo Palazzo Melorio. Alla luce di questo, mi chiedo se è morale spendere 12mila euro l'anno nel momento in cui il comune non ha mille euro per chiudere le buche".

De Benedetto evidenzia come non si tratti di un attacco personale a Coluccia, a cui dichiara rispetto umano, ma di "un ragionamento politico", di "sostanza" e non "da ragioniere". Diversità di vedute col primo cittadino anche sulla rilettura del responso elettorale alle ultime regionali: "A differenza di quanto afferma il sindaco - precisa -, l'opposizione, tenuto conto delle preferenze dei candidati che erano riferibili a quel gruppo, ha tenuto benissimo, perché ha raccolto gli stessi voti del candidato locale Stefàno, sponsorizzato in maniera consistente dall'amministrazione comunale, dal sindaco e da diversi assessori". Un risultato, dunque, "ampiamente dignitoso", che rafforzerebbe l'azione politica di Alleanza per Otranto.

Sulla presunta incapacità dell'opposizione di confrontarsi nel merito con le proposte dell'amministrazione, De Benedetto replica: "Da due anni e mezzo, quotidianamente, noi ci prepariamo, studiamo, pensiamo, a differenza di quello che dice il sindaco, per dare delle alternative all'azione del governo cittadino, con interrogazioni, con i consigli comunali, che, per la maggior parte sono stati convocati da noi e non dalla maggioranza, e questo è un dato di fatto. Certo, bisogna capire che noi scontiamo i metodi padronali del sindaco Cariddi che c'impediscono di avere un confronto serio sulle problematiche".

Un modo di fare, quello del primo cittadino, che, secondo il consigliere sarebbe "naturale" e che viene messo in atto anche in seno alla maggioranza, viste le dichiarazioni di Fabio Marrocco: "Quindi, se i consiglieri di maggioranza - chiede l'ex vicesindaco di Bruni - si lamentano della scarsa trasparenza, dello scarso coinvolgimento, del fatto che molte decisioni non vengono prese a Palazzo Melorio, come si può pensare di poterci noi confrontare sui problemi seri della città? Noi comunque ci proviamo, tanto che stiamo avviando un gruppo di studio, per arrivare ad una proposta progettuale sul Pug, che a noi risulta essere già in fase avanzata di predisposizione all'insaputa di tutti".

Anche sul porto turistico, De Benedetto chiarisce che Alleanza per Otranto si è sempre detta favorevole all'infrastruttura, ma "contraria alla speculazione nella zona delle Cave". Ed aggiunge: "In consiglio, si è avuta l'ennesima dimostrazione di come non ci sia stato concesso il confronto. Cariddi si vanta di dialoghi con le associazioni, forse ha abbondato nella convocazione di assemblee, in cui porta a conoscenza delle cose che ha già deciso: questa, però, è una partecipazione fittizia".

Quanto alla questione del coordinamento, De Benedetto chiarisce: "Mi è piaciuta la battuta del sindaco sul mio defenestramento, anche se non devo dare conto politico a lui del mio percorso politico. Tuttavia, preciso che non sono stato defenestrato: da quando è nato il Pdl, in questa fase costituente, sono stato il coordinatore naturale del partito, senza aver mai discusso nello specifico di coordinamento. Di questo si è cominciato a parlare nel momento in cui io stesso non ho posto il problema se non dovesse essere un giovane a prendere le redini del partito".

"Quindi - aggiunge - io ho solo fatto un passo indietro per dare un contributo di idee fresche ad un partito, che ha la sua forza nella grande partecipazione, anche qui ad Otranto. Ho fatto un passo indietro, perché quando la politica la si concepisce come passione, senza essere attaccati alle poltrone, si fanno anche passi indietro, e forse questo sembrerà strano al sindaco Cariddi. Devo, tuttavia, registrare un dato, che, cioè, in realtà, l'unico politico ad essere stato defenestrato ad Otranto è stato proprio lui, quando fu cacciato da Forza Italia, in seguito ad un accordo fatto intorno ad un maiale con la sinistra otrantina".

Anche sul caso dei consiglieri presenti da troppo tempo, De Bendetto chiarisce che finché si viene suffragati dal consenso popolare, non si può essere accusati di occupare poltrone, anche perché in riferimento a quanto si può dare, l'anzianità è relativa, tanto che il consigliere cita l'esempio dello stesso Salvatore Miggiano: "Io ero favorevole alla sua presenza in giunta, che certamente poteva dare di più degli altri un contributo all'attività amministrativa": "Non mi spiego - puntualizza - l'accusa di aver fatto gravare un costo morale sull'amministrazione, visto che non sono un mafioso, né un delinquente".

Per quel che riguarda il diverbio con l'assessore Coluccia, De Benedetto riferisce di non avere rancore per nessuno e che gli attacchi subiti non cambiano i rapporti personali, ma quello che principalmente interessa al consigliere è il rapporto con l'intero consiglio, nell'ottica del rispetto istituzionale. In tal senso, si riserva nella prossima convocazione, qualche iniziativa a sorpresa.

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