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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

La mina vagante Idv: "Alla Regione, Clementina Forleo"

Proposta dei dipietristi per le regionali: il nome del pm di "bancopoli" in cima alle preferenze in alternativa a Vendola. Si profila uno scontro tra magistrati Dambruoso-Forleo? Nodo Udc per tutti

BARI - Potrebbe essere uno scontro tra magistrati quello per la futura presidenza della Regione Puglia: se, infatti, il centrodestra, nonostante le frenate degli ultimi giorni in merito alla candidatura di Stefano Dambruoso, dovrebbe portare in porto a breve questa scelta annunciata, la novità più significativa è quella che si profila nelle file del centrosinistra, dove l'Italia dei Valori spinge per un nome alternativo ed "incontaminato" da scandali, alternativa a quello dell'uscente, Nichi Vendola. La suggestiva ipotesi, che si sta facendo largo nelle ultime ore (e che sta raccogliendo un forte successo mediatico nei social network più noti), su proposta del coordinatore regionale del partito, Pierfelice Zazzera, è quella di giocare la carta Clementina Forleo. Una mossa a sorpresa, che sta suscitando curiosità e che certamente non mancherà di far discutere, vista la situazione di empasse nel centrosinistra regionale, ancora indeciso sulla ricandidatura del presidente Vendola, invisa proprio al partito di Di Pietro, intenzionato anche ad andare da solo.

Clementina Forleo, pm originaria di Francavilla Fontana e nota per essere stata l'inquirente che sollevò il caso "banco poli", per il quale nelle forze politiche nacque un autentico vespaio di polemiche, conclusosi con il suo trasferimento ad opera del Csm dall'ufficio del Gip di Milano, potrebbe essere, dunque, il volto giusto, secondo Italia dei Valori, per riproporre un'idea di governo regionale trasparente, che punti nel concreto a liberare la sanità dai condizionamenti della politica. Qualora il Pd e il centrosinistra, (che, a dir il vero, proprio in virtù delle inchieste della stessa Forleo, sembrano piuttosto restii a sposare una scelta simile), dovessero declinare l'invito, l'Idv potrebbe andare da sola.

Nel Pd, uscito in questi giorni dalla fase congressuale, la convinzione sempre più forte è quella che la ricandidatura di Vendola sia persino necessaria, per sottolineare il suo buon governo e dare continuità ad un progetto politico, che, come ha evidenziato il neo segretario pugliese del partito, Sergio Blasi, ha ottenuto più risultati rispetto a tutto il tempo in cui avrebbe governato il centrodestra. La vittoria della mozione Bersani potrebbe, però, essere la chiave di volta per ricucire i rapporti non proprio distesi tra il Pd e l'Idv. Le trattative sono ancora in corso e l'esito resta ancora tutto da decifrare, sebbene una richiesta dai dipietristi è arrivata chiara e diretta: serve la rimozione tout court di tutti i manager sanitari indagati. Gli incontri interlocutori hanno preso il via all'inizio della settimana.

L'altro nodo resta quello del rapporto con l'Udc: Vendola ha chiarito di non voler mettere veti all'alleanza con i centristi, ma, a sua volta, di non volerne ricevere. Ma lo scudocrociato resta la croce e la delizia anche del centrodestra, che non ha ancora ufficializzato il nome di Dambruoso, perché confiderebbe di strappare prima l'alleanza con l'Udc. I due schieramenti, dunque, sono certi di un dettaglio: chi convince l'Udc ad entrare nella propria coalizione probabilmente si può già accomodare al governo della Regione Puglia.

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