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Domenica, 28 Aprile 2024
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Liceali, primo giorno tra i banchi. Ma è polemica: “Vogliamo un’istruzione gratuita”

Il primo giorno di scuola è conciso con il riaprirsi di un’annosa questione riguardante il costo di libri e materiale didattico che mette in difficoltà le famiglie. Uds: “Svelato l’inganno dietro gli spot del governo. Non vogliamo fondi privati ma veri finanziamenti”

LECCE – Lunedì  15 settembre 2014, in Puglia come nella maggior parte delle regioni d'Italia, gli studenti delle scuole superiori sono tornati tra i banchi di scuola.

Ma lo hanno fatto in un clima “decisamente teso”, come sottolinea l’Unione degli studenti (Uds), “poiché da mesi ormai l'istruzione è finita, ancora una volta, sotto l'occhio mediatico dei continui annunci del governo Renzi”. Meritocrazia, scuola a premi, capitali privati per finanziare la scuola pubblica: questi solo alcuni degli slogan lanciati nella "buona scuola", la riforma dell’esecutivo che dovrebbe riconsegnare qualità al sistema formativo.

Gli studenti che si oppongono e che sin dai primi giorni di settembre parlano, però,  “di un inganno celato dietro gli spot del governo” e loro stessi vengono “tacciati di essere fannulloni dagli instancabili sostenitori dei vari governi che, con false promesse, seppelliscono di anno in anno il diritto allo studio e la qualità dell'istruzione”.

I ragazzi pugliesi, da Foggia a Brindisi, da Monopoli a Nardò, in tutte le provincie della regione, hanno esposto degli striscioni che denunciano l'elevatissimo costo dell'istruzione che ancora, nel 2014, grava pesantemente sulle tasche delle famiglie, compromettendo in maniera sostanziale il diritto allo studio.

Qualche cifra per capirci: mediamente si spendono 600 euro per i soli libri di testo, oltre 100 euro per il materiale scolastico e, ancora, l'imposizione di quello che dovrebbe essere un contributo volontario, rendono sempre più difficile affrontare gli studi. Ma le risposte che i vari governi continuano a dare non soddisfano gli interessati perché  “si fermano in superficie e, anzi, aggravano una situazione complessa”.

Così gli studenti di Uds sono passati alle maniere forti ed annunciano la realizzazione di una petizione fotografica che, durante tutta la prima settimana di scuola, permetterà di farà rilevare quali sono i veri problemi dei vari istituti:  “Problemi che conosciamo bene – spiegano i ragazzi - e che denunceremo con più forza di qualunque consultazione fasulla”. “Statuti dei diritti delle studentesse e degli studenti saranno distribuiti in ogni classe per rendere gli studenti coscienti di quanto si è conquistato con fatica negli anni – proseguono -, dal diritto di assemblea a quello ad una valutazione chiara e trasparente”.

10698454_810586645628784_3900679725921662269_n-2"Siamo gli studenti che nel 2012 hanno respinto l'entrata dei privati nelle scuole – afferma Francesca Picci, coordinatrice dell'Unione degli studenti Puglia -, ma non solo, abbiamo dimostrato l'incredibile capacità di attuare un'altra scuola, nelle autogestioni e nelle occupazioni di quell'anno abbiamo attuato noi stessi quello che non vogliono concederci: la possibilità di istruirci senza barriere e ostacoli economici".

"La Puglia vede ancora numeri esorbitanti riguardanti l'abbandono scolastico, con percentuali del 19 percento in un'età compresa tra i 15 e i 17 anni – aggiunge -. Le ragioni di questa piaga che consegna centinaia di studenti allo sfruttamento e all'isolamento sono e continueranno ad essere economiche, finché non si comprenderà quale sia la vera direzione verso cui orientare le politiche in materia di istruzione: non lavoro dequalificato e ricatti al quarto e quinto anno ma formazione completa, non meritocrazia e guerra tra poveri ma cooperazione, non fondi privati ma finanziamenti e l'obiettivo di un'istruzione gratuita."

Queste le ragioni che ci porteranno a scendere in piazza il 10 Ottobre, ancora una volta saremo noi a determinare il cambiamento nelle scuole!

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