“Oppure Vendola”. Il leader di SeL in campo per un’alternativa di sinistra

ERCOLANO – Un’ora e quarantacinque minuti di discorso, intenso, profondo, carnale, per dire che esiste la prospettiva di una continuità con quanto accaduto finora nella politica italiana o scegliere di dare un’alternativa. “Oppure Vendola”. È questo lo slogan che caratterizzerà la campagna delle primarie del presidente pugliese, che ufficializza davanti a cinquecento persone, nel Mav di Ercolano, la sua corsa alla leadership del centrosinistra.

Lo fa con rinnovato entusiasmo e con la verve che, negli ultimi tempi, sembrava smarrita, narrativo e lucido come nelle migliori occasioni e con precise idee di “sinistra”, toccando i nervi scoperti dell’anima moderata del Pd, dalle coppie di fatto al rapporto con la chiesa cattolica, passando per la distanza dalla visione di Sergio Marchionne e dalla difesa dell’articolo 18. A dominare la scena, e non poteva essere altrimenti visto il contesto, è stata la cultura, fotografata in un filmato aperto con i crolli avvenuti negli scavi di Pompei, con lo sguardo su altri siti importanti del patrimonio italico.

Spazio nel suo intervento al tema dell’uguaglianza sociale, delle ingiustizie economiche, fino alla precarietà che non dà anima al futuro dei giovani. Non poteva mancare un riferimento all’Ilva di Taranto, come pretesto per chiarire che “non c’è conflitto tra lavoro e salute”. Su questa idea, s’innesta anche la forza dirompente di una nuova cultura ambientale.

Sulle politiche finanziare, un passaggio molto applaudito: “Nella Costituzione ci dovrebbe essere il diritto a un reddito di cittadinanza. Altro che pareggio di bilancio”. Importante il richiamo al riconoscimento dei diritti civili e l’appello al dialogo con la chiesa cattolica: “Ci avete insegnato col Concilio Vaticano II, che Dio accompagna l’uomo nella sua fragilità”.

Infine, un appello alla politica come luogo della “speranza”: “Politica e speranza devono poter essere una coppia di fatto”.