Parchi e immobili, Pd segnala alla Corte dei conti: “Affidati ai privati, ma utenze a carico del Comune”

NARDO’ – Dopo aver focalizzato l’attenzione sulla presunta “parentopoli” nell’ambito dell’espletamento e dell’esito dei concorsi comunali, i consiglieri comunali del Pd e dell’opposizione di Nardò, tornano alla carica con una nuova denuncia pubblica a seguito di una attività di ricognizione sulla gestione dei parchi urbani e degli immobili comunali da parte di associazioni e cooperative.

Scoprendo anche, a loro dire, una gestione per così dire “allegra” e poco attenta da parte dell’amministrazione comunale e degli uffici competenti, visto che rispetto a quanto previsto nei relativi contratti di affidamento, molte delle utenze di luce, acqua e gas non sono risultate volturate in favore dei gestori privati, rimanendo quindi ancora a carico della collettività e all’ente pubblico.          

E presto, come annunciato dagli stessi consiglieri, partirà un dettagliato esposto anche alla commissione regionale della Corte dei conti.   

Un’attività di verifica e controllo che sarebbe dovuta anche transitare nell’ambito dei lavori della Commissione di garanzia e controllo del Comune, se questa non venisse costantemente “boicottata” per mancanza del numero legale e di fatto pressoché impossibilitata a riunirsi. Così i consiglieri comunali della minoranza Lorenzo Siciliano, Carlo Falangone e Daniele Piccione hanno inteso dare contezza, in una conferenza stampa, del lavoro svolto annunciando di aver “scoperchiato un vaso di pandora, dopo un’attività consiliare piena di sgambetti, sulla gestione dei parchi e degli immobili comunali”.

In sintesi, la prima parte dell’attività di approfondimento svolta dai consiglieri, ha interessato da vicino i contratti e le concessioni assegnate a seguito di relativi bandi pubblici o di proroghe della gestione, di due parchi urbani di Nardò, quello dell’Incoronata (che ha preso il posto del vecchio scheletro cementizio abbattuto alcuni anni addietro), e quello della zona di San Gerardo, in via Due Aie, anch’esso di recente realizzazione e affidato ad una società privata.

E analoga attenzione è stata rivolta sulla gestione di altri due immobili, quello de “La Saletta” di via Volta, per il quale è il Comune che paga, tra l’altro, un canone alla cooperativa di gestione, e quello di via Caravaggio a Boncore, affidato ad un club privato il cui amministratore è stato coinvolto recentemente in alcune vicende giudiziarie. Immobile per il quale, alla luce degli ultimi accadimenti, sempre dall’opposizione, era giunta la richiesta rivolta all’amministrazione del sindaco Mellone di revocare l’atto concessorio.

Il consigliere Lorenzo Siciliano ha illustrato nel dettaglio l’esito dell’attività di verifica svolta dal gruppo consiliare e partita in seguito anche ad un fatto “increscioso” avvenuto nell’estate scorsa: l’allontanamento di una bambina da uno dei parchi urbani, utilizzato in quel frangente per un avvenimento privato.

“Da quella brutta vicenda è partita la nostra azione di verifica per capire, nell’interesse pubblico e collettivo, in che modo viene svolta la gestione dei parchi urbani e di alcuni immobili comunali” ha spiegato Siciliano, “e dopo una doppia richiesta di accesso agli atti, dopo aver atteso oltre un mese delle risposte dagli uffici comunali, è stato evidenziato come, per non meglio dettagliati impedimenti di natura tecnica, sino a pochi giorni addietro non si era mai provveduto a dar seguito al rispetto degli accordi contrattuali dettati dalle concessioni ad associazioni e cooperative private. Ovvero per i parchi urbani dell’Incoronata e di San Gerarado, non si è mai provveduto a volturare le utenze relative a luce, gas e acqua, che sin dall’inizio della gestione sono rimaste a carico delle casse pubbliche. Lo stesso dicasi per l’utenza elettrica de La Saletta”.

Per meglio dire, Siciliano, Falangone e Piccione, puntando ancora una volta il dito contro la “discutibile” gestione della macchina amministrativa e della cosa pubblica da parte dell’amministrazione Mellone, e in questo caso specifico chiamando in causa anche le responsabilità sul controllo specifico del segretario comunale e del dirigente del Servizio finanziario dell’ente, hanno chiarito come “stranamente” le procedure di richiesta per la voltura delle utenze o del cambio dei nuovi contatori, siano state attivate solo nei giorni successivi alle richieste di accesso agli atti e dall’attività posta in essere dagli stessi consiglieri”.

Gli uffici comunali a quanto è stato riferito hanno argomentato che vi sono state delle “difficoltà di natura tecnica” che hanno impedito sino ad ora di poter effettuare il passaggio definitivo delle utenze in capo ai concessionari degli spazi e immobili comunali. E che solo a partire dall’agosto di quest’anno si è potuta avviare la richiesta, relativa in particolare ai parchi urbani, per la nuova installazione dei contatori elettrici, la cui richiesta secondo Siciliano, Falangone e Piccione, a norma di contratto spetterebbe invece ai gestori privati. Mentre per la richiesta del passaggio dell’utenza idrica il Comune non avrebbe ancora ricevuto esito alla richiesta di trasferimento delle utenze. E che comunque, entro la fine dell’anno, l’amministrazione ha in animo di chiedere gli eventuali rimborsi delle bollette pagate.

In attesa di chiarire il tutto (i consiglieri dell’opposizione hanno palesato che le verifiche si estenderanno anche su altre realtà del patrimonio comunale), Siciliano e compagni presenteranno una ulteriore richiesta di accesso agli atti, per quantificare l’ammontare economico del nodo utenze, che potrebbe essere nell’ordine di decine e decine di migliaia di euro, prima di fornire una dettagliata rendicontazione alla Corte dei conti.