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Politica Santa Cesarea Terme

Politica in subbuglio per il caso nuovo centro termale

Santa Cesarea: è ancora polemica sul futuro del nuovo centro termale e sulle responsabilità del degrado della struttura. Maggioranza compatta si schiera contro Serra e il cda delle terme Spa

SANTA CESAREA TERME - Continua ad infiammarsi il dibattito sul Nuovo Centro Termale di Santa Cesarea Terme, questione evidentemente sentita dalla cittadinanza, trattandosi di un immobile di proprietà comunale che sembrava aver trovato la giusta utilizzazione in un Piano di Rilancio ormai inesistente.

"Come è chiaro a tutti - affermano i consiglieri di maggioranza consiliare in una nota pubblica -, la Società Terme non ha alcun interesse ad investire su quello che, lo stesso presidente Serra definisce ‘Mammoccione'. Questo in spregio alle risorse pubbliche già erogate e ai sacrifici economici cui questa comunità è stata costretta, per aver dovuto onorare un richiamo dei decimi che, a tutt'oggi, stante i silenzi della società sul tema, è avvenuto con modalità poco chiare".

L'immobile che doveva servire alla valorizzazione del territorio e che, in virtù dei cospicui investimenti operati, avrebbe dovuto dare impulso e sviluppo all'economia ed all'occupazione non solo dell'azienda, ma, secondo quanto sostengono i membri della maggioranza, dell'intero territorio salentino, "ora, secondo gli intendimenti del Presidente del C.d.a., è solo una ‘zavorra' e l'intervento su di esso è sempre subordinato a qualcos'altro".

A questo punto chiedono gli esponenti dell'amministrazione comunale che fine abbiano fatto i soldi dell'aumento di capitale (circa 2milioni e 800mila euro versati dal Comune di Santa Cesarea Terme e altrettanti versati dalla Regione): "Ovviamente - dichiarano - non serve obiettare, come invece fanno gli organi societari, che ‘le somme versate dai soci in ottemperanza agli obblighi assunti con la sottoscrizione dell'aumento di capitale non sono sottoposte ad alcun vincolo di destinazione'. Sarebbe utile, invece, sapere e capire come sono stati spesi i soldi pubblici. La Società Terme ha chiuso gli ultimi bilanci in perdita e, sicuramente, chiuderà anche il 2009 con un disavanzo. Considerato che neanche 1 € è stato investito sul N.c.t., se ne deduce che le perdite di esercizio siano dovute ad una gestione dissennata delle risorse".

La maggioranza ritiene "gravemente lesiva degli interessi aziendali" e della comunità la "gestione allegra" del Presidente Serra, a cui ricordano che "non deve permettersi di offendere le cariche istituzionali di questo Comune", e chiedono ai soci delle Terme S.p.a. "chiarezza sulle responsabilità": "Pertanto - asseriscono -, nel ricordare al Sindaco che l'unico interlocutore qualificato del Socio Comune è il Socio Regione, e non certamente il Presidente del C.d.a., che a norma del diritto societario (tanto invocato dagli organi societari) non è da confondere con il proprietario della stessa, chiediamo la convocazione di un C.c. in cui affrontare la questione delle responsabilità all'interno della società, di cui il Comune è socio e proprietario al 49,504%. Fiduciosi che, nell'interesse della Comunità, nessun consigliere (sia egli di maggioranza o di minoranza), vorrà sottrarsi alle proprie responsabilità, invitiamo il socio Regione, nella persona del Presidente Vendola, accertate determinate circostanze ed individuate le responsabilità, ad assumere i provvedimenti conseguenti".

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