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Domenica, 28 Aprile 2024
Ieri la nomina della nuova giunta / Porto Cesareo

Porto Cesareo, volano stracci dopo il rimpasto. Peluso e Sambati: “Tradito il voto dei cittadini”

I due ex assessori tra i più suffragati di Alleanza Civica ed estromessi dal nuovo esecutivo hanno contestato, con una nota congiunta, le scelte della sindaca Silvia Tarantino. Nuovi riposizionamenti anche in consiglio comunale

PORTO CESAREO – In principio c’era la grande intesa politica e amministrativa che ha portato all’affermazione di Alleanza civica e del sindaco in carica, Silvia Tarantino, alla guida del governo cittadino.

Ora, dopo la crisi intestina e la recente rimodulazione dell’esecutivo cittadino da parte del sindaco di Porto Cesareo, una parte considerevole ed elettoralmente “pesante” di quella alleanza si è disarticolata con l’avvicendamento degli ormai ex assessori Anna Peluso ed Eugenio Sambati, tra i più suffragati nell’ultima tornata elettorale, estromessi dalla giunta comunale.

E con nuove geografie politiche che si prefigurano anche in consiglio comunale, con l’apparentamento di Luigi Fanizza in seno alla maggioranza e con la distribuzione delle prossime deleghe ai consiglieri comunali che il primo cittadino decreterà tra qualche giorno.

Intanto il clima politico rimane alquanto teso. A seguito del rimpasto non sono mancati gli aggiornamenti social e i rilievi critici del gruppo di opposizione di “Cambiare Rotta”, con i consiglieri Francesco Schito e Stefano My. Ma soprattutto è arrivata la nota di dissenso e contrarietà in merito alle ultime scelte politiche del sindaco Silvia Tarantino, a firma proprio dei due ex assessori defenestrati, Eugenio Sambati e Anna Peluso.

“Esprimiamo profonda contrarietà e delusione per l'atteggiamento  antidemocratico e non rispettoso della volontà degli elettori tenuto dal sindaco Silvia Tarantino alla fine del suo rimpasto amministrativo" scrivono in una nota congiunta i due ex assessori comunali, “un’operazione durata quasi due mesi senza che il sindaco, nella sua qualità  di capo dell'amministrazione, abbia mai sentito la necessità di un confronto e quindi senza aver intrapreso alcuna iniziativa di discussione  con i sostenitori di Alleanza Civica”.

Una posizione che contraddice quanto invece vergato dallo stessa sindaca nel suo decreto di nomina della nuova giunta e di assegnazione delle relative deleghe, nel quale si specifica che sono stati “valutati gli assetti di governo attraverso una serie di incontri e consultazioni con le diverse componenti che rappresentano l'attuale amministrazione”.

Circostanza stigmatizzata da Anna Peluso ed Eugenio Sambati, che incalzano. “Evidentemente il sindaco non era in grado di affrontare i propri elettori e spiegare le vere ragioni e cause di una crisi politica, iniziata con la revoca del vicesindaco e proseguita, poi, con la defenestrazione dell'assessore all'Urbanistica e bilancio. Le ragioni della crisi, a nostro giudizio, non sono da ricercarsi in un contrasto politico tra il sindaco e gli assessori  non confermati. Bensì  nella necessità di soddisfare assurde richieste di visibilità da parte di alcuni consiglieri comunali a cui, però, l'elettorato aveva assegnato un ruolo ben specifico, e non certo di primo piano”.

Da qui l’affondo critico dei due ex alleati della sindaca per i quali “è assolutamente scandaloso vedere una compagine elettorale completamente snaturata rispetto alla sua originaria composizione, frutto di specifici accordi elettorali ed espressione del consenso dei cittadini di Porto Cesareo. Oggi, in totale spregio della volontà di questi ultimi, assistiamo, da un lato, alla nomina di un assessore, addirittura bocciato dagli elettori a seguito dei risultati delle urne e recuperato con una operazione di magia amministrativa e, dall'altro, a una maggioranza, o presunta tale, che ha la necessità per andare avanti del voto proveniente da una parte dell'opposizione”.

“Per non parlare poi del ruolo da king maker assunto dall'ex sindaco Albano” concludono Peluso e Sambati, “che fa il pienone di incarichi, concentrando su di se numerose ed importanti deleghe , alla faccia dell'ampia  partecipazione e condivisione da lui declamata in campagna elettorale. A questo punto siamo convinti che la rottura del patto elettorale abbia sancito la fine politica di Alleanza Civica e con essa la necessità di dare quanto prima voce agli elettori, unici titolati a stabilire ruoli e compiti in una compagine amministrativa, e non certamente tramite operazioni di Palazzo. E' imprescindibile porre fine all'agonia di una civica amministrazione e di un sindaco che non hanno più nulla da dire, se non ripetere parole vuote e senza alcun senso politico”. 

Da parte loro i due ex assessori hanno garantito  che continueranno il loro impegno “volto alla puntuale verifica e controllo dell'attività amministrativa, senza fare sconti a nessuno, come sempre abbiamo fatto anche durante questi tre anni di amministrazione”.

La sindaca Tarantino ha invece avvallato e motivato la bontà della sua decisione nell’atto di nomina dei nuovi assessori, spiegando che la scelta “è scaturita dalla necessità di una opportuna verifica politica e di una riconsiderazione complessiva degli assetti di governo, ritenuta di importanza prioritaria per il conseguimento degli obiettivi di mandato con il preciso obiettivo di dare slancio al programma politico e rilanciare l'azione politico-amministrativa nell'esclusivo interesse del territorio”

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