rotate-mobile
Politica

Regionali: cala sipario su sondaggi, non sulle contese

La Puglia al voto perde l'ufficialità dei sondaggi, ma lo scontro sulle cifre resta: Vendola disinteressato, Palese ormai "certo" della propria vittoria, promette l'abbattimento sulle liste d'attesa

BARI - Per fortuna o forse no. Cosa ne pensino i pugliesi dei sondaggi in sé, resta una questione aperta, ma quel che appare, invece, più facile ammettere è che, in genere, anche chi li snobba, poi non rinuncia ad una sbirciatina ai dati, di tanto in tanto. Da oggi cala il sipario sulle cifre e sulla loro pubblicità (anche se esistono blog e spazi web dove seppur con qualche stratagemma e qualche camuffamento, si ritrovano comunque) mentre nelle segreterie di partito si continueranno ad elaborare dati e a macinare domande incrociate, in grado di mettere il vento in poppa, nel rush finale che separa dal voto.

La "sondaggite" se non è una malattia contagiosa, resta, però, materia di discussione e di dibattito da ormai due settimane, con il Pdl che mette in dubbio la veridicità di alcune cifre, proponendone delle proprie. Idem, a sinistra, dove le previsioni rosee contrastano radicalmente con quelle del centrodestra. Nichi Vendola, dal canto suo, ribadisce la sua lontananza da forme di "sondaggiocrazia", perché "i sondaggi che mi interessano sono quelli che faccio personalmente girando per strada, piazze, scuole, fabbriche, incontrando le persone".

Dal ministro, Raffaele Fitto, pronta la versione dei fatti alternativa, secondo cui il consenso per Rocco Palese cresce di giorno in giorno, in contrasto con le acrobazie di alcuni sondaggi (critiche espresse in particolare su Swg). Secondo Fitto "la sinistra cerca di costruire a tavolino una vittoria che nei fatti appare sempre più lontana". Anche Palese si dice sicuro che "vinceremo le elezioni". E sulla sanità, il candidato del centrodestra promette di ridurre drasticamente le liste d'attesa del 30% nei primi 12 mesi di governo e del 100% nei primi 36 mesi, a margine di una visita nell'ospedale di Nardò: "Mentre Vendola sfila a Roma a braccetto con Di Pietro - dichiara - che lo ha commissariato con la candidatura di Nicastro proprio per la mala gestione della sanità pugliese dicendo che lo sventurato Presidente è stato raggirato per 5 anni - dice Palese - negli ospedali pugliesi c'è il disastro".

"Qui a Nardò, come altrove - spiega -, Vendola cinque anni fa veniva a comiziare promettendo che avrebbe restituito il maltolto. Oggi non ha il coraggio di tornare perché non ha fatto assolutamente nulla. Ha investito i soldi della sanità pugliese in sprechi e clientele, assistendo la cattiva politica invece di assistere gli ammalati. I servizi diminuiscono invece che aumentare: dall'inizio di marzo ci sono anche alcune prestazioni, prima gratuite, che si pagano. Noi faremo il contrario: taglieremo i costi della politica e reinvestiremo nella sanità cominciando a ridurre le liste d'attesa che per i cittadini sono la vera questione morale sulla quale Vendola ha fallito". Intanto stamattina presso il Cineteatro "Elio" di Calimera, verrà presentata la candidatura a consigliere regionale di Luigi Mazzei. Alla manifestazione prenderanno parte lo stesso ministro Fitto, Raffaele Baldassarre, deputato Pdl al Parlamento Europeo, Antonio Gabellone, Presidente della Provincia di Lecce, Giuseppe Rosato, sindaco di Calimera e Rocco Palese, candidato del Popolo della Libertà alla Presidenza della Regione Puglia.

Dall'Udc, Pierferdinando Casini rilancia Adriana Poli Bortone, in un comizio al Teatro Piccinni di Bari, convinto di un risultato a doppia cifra. Per il leader dello scudo crociato sono fallimentari gli ultimi dieci anni della gestione amministrativa pugliese e diventa determinante l'attenzione ai temi del Sud per il futuro. Secondo Casini, la Poli Bortone rappresenta la personalità "più credibile per la presidenza della Regione". La senatrice ha usato parole molto dure per il "malgoverno" 2000-2005 di Fitto e Palese, definendo quest'ultimo "protesi del ministro degli Affari regionali", e ricordando l'indebitamento dovuto agli 870 milioni di bond sottoscritti.

Sergio Blasi propone la rinuncia di parte della pubblicità elettorale da destinare al Fondo per il Microcredito: "L'iniziativa della diocesi di Ugento Santa Maria di Leuca - dichiara -, del suo vescovo mons. Vito De Grisantis, di creare un Fondo per il Microcredito, il progetto Tobia, mi sembra un importante segnale che va nella direzione auspicata, perché si pone l'obiettivo di aiutare i giovani disoccupati di quel territorio a mettere in piedi forme di impresa, contando sul sostegno della comunità. Così come la Regione Puglia ha fatto in questi anni con Bollenti Spiriti e Ritorno al Futuro. Mi sembra particolarmente importante anche l'iniziativa voluta dal Vescovo di destinare al Fondo del Progetto Tobia il ricavato di tutte le questue nelle parrocchie dell'intera diocesi di domenica 14 marzo. Personalmente ho deciso di contribuire concretamente a questa iniziativa stampando il 50% in meno di manifesti e depliant della campagna elettorale, e destinando la quota risparmiata a questo Fondo. Ma voglio invitare anche tutti gli altri candidati, di centro sinistra , di centro, e di destra a fare lo stesso. Meno facce sul muro, più sostegno ai giovani disoccupati salentini".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Regionali: cala sipario su sondaggi, non sulle contese

LeccePrima è in caricamento