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Vendola bis: più mani libere e meno peso ai partiti

Il secondo governo regionale di Vendola si prospetta come libero da condizionamenti eccessivi dei partiti e con maggiore società civile: intanto raccolta di firme per la riconferma di Silvia Godelli

BARI - Sarà un esecutivo costruito a mani libere, senza l'eccessivo intervento di partiti: per il Vendola bis, il governatore pugliese sembra pronto a muoversi in piena autonomia, forte del risultato elettorale e del peso personale registrato nell'economia della vittoria della coalizione di centrosinistra. Ma un altro elemento da tenere sott'occhio sarà il bilancio e la stretta sui conti imposta dal Patto di Stabilità, col blocco delle spese sino a fine 2010.

Dinanzi alla platea dell'Arci convocata a Chianciano, Nichi Vendola ha ribadito l'inadeguatezza dei partiti odierni e lo studio di una nuova idea per ricostruire la sinistra italiana. Il governatore pugliese non ha risparmiato critiche alla sua coalizione per l'esito delle urne nazionali, con la sconfitta della linea politica sostenuta dal centrosinistra e dal Pd di Bersani, chiamato a difendersi nella direzione nazionale dai malumori di Area democratica. Per Vendola, la sconfitta "viene da lontano" ed ogni campagna elettorale diventa la continua attesa di "raccolti che non arrivano": per sconfiggere il berlusconismo, servirebbe un "nuovo inizio" della politica, con il rilancio dei movimenti, della società civile, sul modello delle "fabbriche" di giovani messe in piedi nella sua campagna elettorale, espressione della partecipazione dal basso e lontane dal verticismo del Pd.

Per quel che riguarda la composizione della giunta, dalla consigliera regionale di Parità è arrivata la proposta a Vendola che si compensi la scarsa rappresentanza di genere in consiglio con una maggiore partecipazione delle donne nell'esecutivo regionale, esattamente come già fatto dal governatore nell'uscente mandato. Voci insistenti danno come possibile il rientro in corsa per l'assessorato alla cultura di Silvia Godelli, accompagnata da un vero e proprio mistero. Infatti, da ambiente vicini era filtrata già in campagna elettorale l'indiscrezione di una volontà da parte dell'assessore uscente di tornare ad insegnare; tuttavia conferme ufficiali non erano mai arrivate ed oggi sembra esserci il nuovo colpo di scena: a sostegno della sua riconferma in giunta, intanto, arrivano le oltre 1100 firme che hanno sottoscritto l'appello al governatore in cui si chiede "la continuità nelle politiche culturali regionali". Malumori nel centrodestra sui nomi di livello internazionale che potrebbero rientrare nell'esecutivo di Vendola: secondo l'opposizione, si tratterebbe di una mortificazione della classe politica pugliese.

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