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Martedì, 30 Aprile 2024
Salute

Disagi per le visite ai parenti negli ospedali. Il Ccm propone i tamponi antigenici

Per incontrare il congiunto ricoverato, la Regione chiede di effettuare un tampone molecolare almeno 48 ore prima. Tarantino del Comitato consultivo misto: "Non tutti possono permettersi una spesa di 70 euro"

LECCE – “Ancora una volta il diritto alla salute viene violato, calpestato o semplicemente ignorato”: sono dure le parole spese da Rita Tarantino presidente del Comitato consultivo misto della Asl. Questa volta, a finire sotto la lente d'ingradimento del Ccm, è la questione delle visite che i familiari di pazienti in condizioni di criticità cliniche, ricoverati negli ospedali della provincia.

Una delibera della giunta regionale, la numero 964, ha stabilito la modilità di accesso dei parenti nei reparti di degenza, fissando delle regole affinché l'incontro avvenga in sicurezza e quindi per sventare il rischio di contagio da covid-19.

La procedura operativa per l'accesso nelle aree Covid prevede che il famigliare dichiari, preferibilmente mediante green card o per mezzo di un'autocertificazione, di aver completato il ciclo vaccinale o di essere guarito dall'infezione Sars-Cov-2.

Per quanto riguarda, invece, l'accesso alle aree No Covid, il parente deve eseguire un tampone molecolare non più di 48 ore prima dell'accesso nel reparto di degenza.

Una soluzione che però fa storcere il naso ai componenti del Ccm che chiedono di essere consultati: “La Regione ha deciso che coloro che hanno familiari ricoverati in gravissime condizioni di salute, possono far visita ogni due giorni, previo tampone molecolare che però costa 70 euro. Una spesa che in molti non possono permettersi di sostenere. Ci chiediamo: ma qualcuno conosce la situazione economica e il dramma delle famiglie, i cui cari muoiono, senza nessun conforto, una carezza, un sorriso? Eppure non sono malati Covid. Il bellissimo progetto di prossimità parentale, perché non si estende anche per i pazienti no-covid ricoverati?”.

Il Ccm per snellire le procedure, e anche evitare le lunghe attese per ottenere l'esito del tampone molecolare (possono servire anche 24 ore) propone un'alternativa: “Non sarebbe meglio far eseguire i tamponi antigenici che sono meno costosi e danno risultati più celeri? Qualcuno sa che i parenti molto spesso non riescono ad avere notizie sulle reali condizioni di salute dei loro cari o arrivano troppo tardi, quando ormai il loro caro è già morto? Questa è la triste realtà sulla quale occorre intervenire”.

“Ancora una volta il Comitato è costretto a segnalare lo stato di disagio che le decisioni regionali creano ai cittadini – lamenta Rita Tarantino -. Ormai tutto viene deciso dall'alto, dai governanti che, chiusi nei palazzi, non conoscono le reali situazioni, spesso molto critiche, in cui versano i cittadini. Quello che più indigna tutti noi è la mancanza di umiltà, che non permette loro di ascoltare chi, invece, è in prima linea, accanto a malati e loro familiari, che rivendicano non solo cure mediche, ma, soprattutto, cure emotive, vicinanza e sostegno umano. Il rapporto empatico non dovrebbe mai passare in secondo piano”.

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