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Il punto della situazione

Per Hjulmand respinte le sirene inglesi. Pongracic out, difficile sostituirlo

Corvino ha confermato una richiesta concreta per il capitano danese del Lecce. L'infortunio del centrale croato costringe il club a rimanere vigile sul mercato, ma non si faranno follie

LECCE – Grosso modo fino a qualche giorno addietro i responsabili delle operazioni di mercato del Lecce, Corvino e Trinchera, speravano di tirare un sospiro di sollievo, con la definizione del trasferimento al Lecce di Tommaso Cassandro, nell'aria già da tempo: con l’arrivo del terzino destro dal Cittadella, infatti, è stata inserita in rosa un’alternativa a Gendrey.

L’infortunio di Pongracic ha però riscritto l’agenda: il club salentino ora si deve guardare attorno alla ricerca di un marcatore, pronto all’uso, da inserire nella batteria composta al momento da Baschirotto, Umtiti e Tuia.  Un discorso a parte va fatto per Dermaku: il calciatore sta recuperando dall’infortunio muscolare che lo tiene fuori oramai dalla partita di Udine (4 novembre), un problema dello stesso tipo di quello che gli aveva precluso tutto il primo mese di campionato. Corvino, a margine della presentazione di Cassandro, ha detto che il rientro del 31enne di origini albanesi potrebbe essere abbastanza vicino.

Intanto il Lecce non starà a guardare e, se si dovesse presentare l’occasione giusta, il reparto difensivo sarà irrobustito. Promesse, però, non se ne fanno: il tempo a disposizione è poco - ha ricordato il direttore dell'area tecnica - e le pretese delle società per i propri marcatori sono in genere molto salate. Esiste sempre il piano B, come Blin: il francese si è già adattato abbastanza bene nel ruolo di centrale quando, a inizio stagione, gli infortuni di Tuia e Dermaku avevano lasciato Baroni senza centrali di ruolo.

Pongracic: i tempi di recupero

Per quanto riguarda il difensore croato si presume che possa essere nelle condizioni di tornare in campo intorno alla metà di aprile: le prime valutazioni successive all’intervento alla caviglia cui si è sottoposto in Germania fanno stimare in due mesi e mezzo circa il tempo necessario a un pieno recupero. Nel caso del croato, dopo gli approfondimenti diagnostici e vari consulti, si è deciso di procedere chirurgicamente invece che con una terapia conservativa che, probabilmente, avrebbe rimandato il problema senza però risolverlo alla radice.

Sul fronte delle partenze, a quelle di Cetin e Bistrovic si è aggiunta quella di Bjorkengren: il centrocampista approda al Brescia, in prestito con diritto di riscatto per le Rondinelle (il Lecce conserva il diritto di riacquisto in caso di futura vendita). Il trasferimento del calciatore svedese di fatto non incide sul conteggio complessivo perché è sempre stato ai margini del progetto tecnico e nemmeno quello di Bistrovic, che soprattutto nella prima parte di campionato di spazio ne ha avuto, sarà compensato da un nuovo arrivo. Corvino ha precisato, sul punto, che con l’innesto di Maleh il discorso è chiuso: “Si diceva da più parti che ci mancasse un centrocampista di qualità, abbiamo preso Maleh. Ora non possiamo tornare sul mercato per aver ceduto calciatori che non avevano molto spazio”.

Respinta importante offerta per Hjulmand

Il direttore dell’area tecnica ha quindi ribadito che non ci saranno cessioni di giocatori di punta, confermando anche di aver ricevuto un’offerta concreta per Hjulmand di oltre dieci milioni di euro (dal Southampton con ogni probabilità): “Non ci saranno cessioni dei pezzi pregiati, ci sono state richieste che qui confermiamo perché se ne è parlato” ha detto, facendo capire anche che quella del club inglese non è stata l’unica.

Due anni e mezzo fa, cioè quando sono tornato a Lecce, proposte come questa le avrei accettate e anche favorite, adesso la situazione fortunatamente è diversa grazie alle scelte e alla programmazione”. Se il club, insomma, può resistere alla tentazione di introiti importanti è perché ha ancorato le sue mosse alle esigenze di sostenibilità finanziaria: con le idee e con la gestione virtuosa, ha spiegato Corvino, il Lecce non è spalle al muro: “Teniamo fede al nostro programma, non diamo i pezzi migliori perché abbiamo il nostro obiettivo che è la salvezza”.

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