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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Il Lecce mette alle corde la Roma, il punto va stretto ai salentini

Gran partita degli uomini di Gotti che con il centrocampo a quattro hanno più equilibrio e soluzioni. Un solo neo per la squadra di casa: non saper capitalizzare le tante occasioni create. Oudin a fine recupero coglie la parte superiore della traversa

LECCE - Al Via del Mare finisce 0 a 0 tra Lecce e Roma. Non sono bastati 27 tentativi, di cui 6 nello specchio, perché i giallorossi sbloccassero il risultato. Non aver saputo capitalizzare le tante occasioni create è l’unica pecca – non da poco, certo – di una gara in cui i padroni di casa hanno sfoderato una prestazione notevole da ogni punto di vista.

Se a Salerno contava solo vincere, e così è stato, oggi tutto l’ambiente era molto curioso di vedere quanto mister Gotti avesse potuto plasmare la squadra in maniera coerente alla sua filosofia calcistica durante le due settimane di lavoro, a campionato fermo. La risposta, va detto, è stata molto positiva e ora il prossimo step sarà quello di dare continuità alla prestazione, sia in quantità sia in qualità.

Con il centrocampo a quattro la squadra salentina è decisamente più equilibrata e capace anche di maggiori soluzioni in fase di uscita dalla propria area di rigore. Anche il reparto difensivo appare più protetto ed è utile sottolineare che per la seconda partita di fila il portiere del Lecce è uscito dal campo imbattuto. Non era mai accaduto nella stagione.

Primo tempo: Dorgu subito in campo

Gotti, rispetto all’undici che era sceso in campo a Salerno, ha schierato Dorgu al posto di Oudin e va detto che la catena di sinistra ha funzionato bene anche per l’eccellente partita disputata da Gallo che, al pari di Pongracic, è stato una spanna superiore a tutti.

De Rossi, da parte sua, privo tra gli altri anche di Pellegrini e Dybala che è entrato solo nel finale, ha schierato il suo 4-3-3 con il tridente formato da Zalewski, Lukaku e Baldanzi. I capitolini partono su un ritmo molto compassato, anche se al 6’ Falcone si fa trovare pronto respingendo praticamente sulla linea di porta un colpo di testa di Bove dopo calcio d’angolo di Paredes. Al minuto 11 un tiro di Baldanzi crea qualche preoccupazione a Falcone, ma termina al lato e nel recupero un calcio di punizione di Angeliño dal limite dell’area tocca la base esterna del palo alla destra di Falcone.

Tra questi lampi della Roma una batteria di incursioni e conclusioni del Lecce, soprattutto ma non solo con Piccoli che in ultimo al 42’, dopo aver difeso alla grande il pallone quasi sulla linea di fondo, si avvicina alla porta ma poi conclude di gran potenza oltre la traversa. Anche una conclusione di Gallo al 28, deviata in corner, avrebbe meritato maggior fortuna.

Secondo tempo: ancora tante occasioni

Nella ripresa la Roma, con Huijsen al posto di Ndicka, ammonito, trova migliori geometrie anche perché, per forza di cosa, l’aggressività del Lecce è più ponderata. Gli ospiti palleggiano, i padroni di casa controllano con ordine: al 55’ Zalewski, dalle parti del primo palo, viene a contatto con Falcone dopo aver rimesso la palla verso il centro, l’arbitro Marcenaro fa proseguire e i padroni di casa guadagnano un corner al termine di un veloce contropiede. A gioco fermo viene verificata la situazione nell’area di rigore dei salentini: per il Var Paterna non ci sono gli estremi per richiamare il direttore di gara al monitor.

Intorno alle metà della frazione – quando Banda e Sansone hanno preso il posto di Almqvist e Piccoli ed Aouar ed El Shaarawy quello di Bove e Zalewski - ci sono due occasioni clamorose: la prima per Dorgu che al 68’ fallisce un rigore in movimento su morbido appoggio di Krstovic; la seconda, al 71’ capita ad Aouar che, tutto solo, si fa respingere da Falcone una conclusione a botta sicura.

Gotti richiama in panchina prima Dorgu, al 72’ e poi Gallo, al minuto 82, rimpiazzati da Oudin e Venuti. Subito dopo De Rossi si gioca la carta Dybala per Baldanzi (Celik rileva invece Karsdrop), ma nel finale di gara le migliori opportunità sono per il Lecce: Svilar è decisivo al minuto 85 su una sventagliata di Banda, sugli sviluppi del calcio d’angolo Sansone manca lo specchio della porta. Al 94’, infine, Oudin scheggia la parte superiore della traversa con un gran bolide da circa 20 metri.

Con il punto ottenuto oggi, il Lecce mantiene quattro punti sul terzultimo posto e si porta a casa gli applausi convinti di un pubblico che ha rivisto un’identità forte e molto apprezzato le novità tattiche introdotte da Gotti. Gli applausi convinti a fine partita per Blin e compagni sono senza dubbio meritati.

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Seconda gara di fila senza subire gol (foto Chilla)

Il tabellino di Lecce-Roma 0 a 0

LECCE (4-4-2): Falcone; Gendrey, Pongracic, Baschirotto, Gallo (82’ Venuti); Almqvist (61’ Banda), Blin (cap.), Ramadani, Dorgu (72’ Oudin); Piccoli (61’ Sansone), Krstovic. A disposizione: Brancolini, Samooja, Rafia, Gonzalez, Berisha, Esposito, Burnete, Pierotti, Touba. Allenatore: Gotti

ROMA (4-3-3): Svilar; Karsdrop (83’ Celik), Mancini (cap.), Ndicka (46’ Huijsen), Angeliño; Cristante, Paredes, Bove (64’ Aouar); Zalewski (64’ El Shaarawy), Lukaku, Baldanzi (83’ Dybala). A disposizione: Rui Patricio, Boer, Smalling, Llorente, Sanches, Pisilli, Joao Gabriel. Allenatore: De Rossi

Ammoniti: 11’ Ndicka, 38’ Piccoli, 45’ Baschirotto, 81’ Gallo, 84’ Cristante

Arbitro: Marcenaro; assistenti: Mondin e Moro, quarto ufficiale: Marinelli

Var: Paterna; assistente Var: Di Paolo

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