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Lecce, solo un pari con la Sampdoria e scoppia la contestazione dei tifosi

Dopo sei ko di fila, i giallorossi mancano i tre punti per allungare sul Verona. Bel primo tempo dei padroni di casa che chiudono in vantaggio per il gol di Ceesay, ma nella ripresa il tono del match cala troppo e gli ospiti trovano un varco con Jesé Rodriguez per ristabilire l'equilibrio

LECCE - Solo un punto contro la Samp e, a fine gara, scoppia la contestazione di una parte dei tifosi, tra cui quelli della Curva Nord: il Lecce, dopo sei ko di fila, trova un risultato utile, ma non il bottino pieno. 

Il vantaggio sul Verona, quando mancano otto giornate al termine del campionato, è di 5 punti, ma probabilmente il senso di frustrazione che si è percepito al termine della partita è dovuto all'incapacità di prevalere su una squadra che, ultima in classifica, aveva molto poco da conquistare e che certo, come visto nel primo tempo, sembrava abbastanza fuori fase tanto da concedere spazi importanti ai padroni di casa.

Primo tempo: Oudin come mezzala

Con Oudin nell’inedito ruolo di mezzala (al posto di Gonzalez) Baroni aveva sparigliato le carte cercando di supportare la fase di costruzione con un calciatore tecnicamente attrezzato: del francese un bel tiro, al 7’, dal limite dell’area, terminato di poco al lato. Già al secondo minuto il Lecce si era avvicinato al gol, con colpo di testa di Umtiti su calcio d’angolo dello stesso Oudin.

I giallorossi giocano al tiro al bersaglio: al 17’ una mischia davanti a Ravaglia neutralizza due tentativi di conclusione ravvicinati, al 20’ Blin manca un’esecuzione in corsa al centro dell’area di rigore. È il 26’ quando l’estremo doriano respinge su Di Francesco, servito in profondità da Strefezza, e due minuti dopo il portiere degli ospiti è provvidenziale sul colpo di testa di Ceesay che corregge verso la porta un tiro sbilenco di Strefezza.

I giallorossi passano finalmente in vantaggio con Ceesay al 31' e mettono la gara nella direzione desiderata: il gol dell'attaccante gambiano sembra una liberazione. La Samp fa fatica a riprendersi e il Lecce controlla e proprio al 45' ha una clamorosa occasione per il raddoppio, con Gallo: il laterale difensivo accompagna il contropiede di Ceesay che coglie del tutto impreparata la squadra si Stankovic e poi, servito dal compagno, prova a infilare Ravaglia, in disperata uscita, con un tocco di sinistro che finisce sul fondo. La squadra di Stankovic si salva e resta in partita nonostante, al termine della prima frazione, siano 21 i tiri effettuati dai giallorossi, un vero e proprio record.

Secondo tempo: Stankovic fa tre cambi

Lo scarto minimo si è poi sgretolato nella ripresa, in un momento di calma apparente, quando la Sampdoria ha trovato il pari con Jesé Rodriguez abile a infilare Falcone in uscita dopo che Maleh, da poco entrato per Oudin, non era riuscito a fermare l’avanzata di Gabbiadini. Il Lecce, fino a quel momento, senza mai rischiare, era però arretrato sensibilmente, concedendo per due volte a Sabiri la possibilità di far male su calcio piazzato, da ottima posizione.

Il calciatore marocchino era stato inserito da Stankovic già al rientro in campo dopo l’intervallo, al posto di Djuricic, insieme a Jesé Rodriguez per Lammers e Murillo per Nuytink che aveva perso quasi tutti i confronti diretti, soprattutto aerei, con Ceesay. Evidente il tentativo del tecnico serbo di dare una scossa a una squadra che peggio di come aveva fatto non poteva fare. Il Lecce ha preferito giocare d’attesa e di rimessa, abbassando il ritmo, e per due volte, con Di Francesco e una con Strefezza è andato al tiro, senza impensierire troppo Ravaglia. In una terza occasione il portiere della Samp si è salvato smanacciando in corner dopo che un cross di Strefezza per Di Francesco era stato in qualche modo intercettato da un difensore. Il ritmo è rimasto sempre basso e senza che la Samp provasse il tutto per tutto si è materializzato il pareggio: Jesé Rodriguez prima vince un contrasto con Maleh e poi, servito da Gabbiadini, infila Falcone in uscita con un bel colpo da sotto. Nella circostanza il Lecce si è fatto prendere di sorpresa dopo che Augello era riuscito ad evitare, nella propria metà campo, che la sfera terminasse in fallo laterale.

Incassata la rete, i salentini hanno provato a riprendere in mano le redini della gara catapultandosi in avanti, ma non ce l'hanno fatta. Al 78’ Di Francesco, lanciato sul filo del fuorigioco da Strefezza, non se la sente di provare il diagonale e mette la sfera al centro per Ceesay, anticipato. Al minuto 83 gol annullato al Lecce dal direttore di gara, Mariani, per fuorigioco: Ravaglia respinge il tiro di Gonzalez (da due minuti in campo al posto di Blin) ma l'esterno offensivo è in posizione irregolare, segnalata dall'assistente di linea e confermata dal Var. C’è Colombo per Ceesay: il giovane attaccante chiama Ravaglia alla deviazione in corner.

In prossimità del 90’ il pallone inizia a pesare davvero tanto per i salentini che nel recupero rischiano pure la beffa: Baschirotto, appostato quasi sulla linea di porta, riesce a liberare dopo una sorta di mischia in area per la quale Falcone si lamenta, inutilmente, col direttore di gara.

Dopo sei ko, un punto che lascia l'amaro in bocca (foto Chilla).

La contestazione: squadra respinta

Al triplice fischio dell'arbitro prende corpo il risentimento dei tifosi della curva: mentre la squadra si avvicina agli spalti, come sempre accade alla fine del match, i sostenitori fanno chiaramente capire di non gradire: Umtiti, forse per incomprensione degli slogan, sembra sorpreso, Baschirotto gli si avvicina per far capire al compagno la situazione. 

Nel mirino dei sostenitori è finito, in particolare, il direttore dell'area tecnica, Pantaleo Corvino, al quale è ricondotta la responsabilità della sterilità offensiva che è diventata pesante nell'ultima parte del campionato. Si è palesato così un malumore che covava sotto la cenere da molto tempo, dovuto anche ad antichi dissapori, e che solo il passo convincente della squadra fino alla vittoria a Bergamo aveva potuto tenere sotto il tappeo. Ora che i numeri scricchiolano – nelle ultime sette fare un solo punto, due gol fatti e dieci subiti e vantaggio sul Verona ridotto a cinque lunghezze – torna alla ribalta lo scetticismo per la finestra di calciomercato di gennaio, dalla quale ci si attendeva uno sforzo per sostenere il reparto offensivo.  

Legittima o meno che fosse quella aspettativa, tenendo a mente le risorse del club e anche le reali opportunità di trovare calciatori adeguati, la scelta di tirar dritto con lo stesso assetto è quella che ora è considerata troppo di corto respiro.

Il tabellino di Lecce-Sampdoria 1 a 1

LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey (90’ Romagnoli), Baschirotto, Umtiti, Gallo; Blin (81’ Gonzalez), Hjumand (cap.), Oudin (73’ Maleh); Strefezza (90’ Banda), Ceesay (81’ Colombo), Di Francesco. Allenatore: Baroni

SAMPDORIA (3-5-2): Ravaglia; Zanoli; Nuytinck (46’ Murillo); Amione; Leris, Rincon, Winks, Augello; Djuricic (46’ Sabiri), Lammers (46’ Rodriguez); Gabbiadini (cap.) (75’ Quagliarella). Allenatore: Stankovic

Marcatori: 31’ Ceesay, 75’ Rodriguez

Ammoniti: 52’ Murillo, 67’ Sabiri, 73’ Di Francesco, 84’ Rincon, 85’ Augello

Arbitro: Mariani; assistenti: Bindoni e Lo Cicero; quarto ufficiale: Cosso

Var: Mazzoleni; assistenti Var: Baroni

La 30esima giornata

I risultati: Cremonese-Empoli 1 a 0; Spezia-Lazio 0 a 3; Bologna-Milan 1 a 1; Napoli-Verona 0 a 0; Inter-Monza 0 a 1; Lecce-Sampdoria 1 a 1; Torino-Salernitana 1 a 1; Sassuolo-Juventus 1 a 0; Roma-Udinese 3 a 0; Fiorentina-Atalanta (lunedì alle 20.45).

La classifica: Napoli 75; Lazio 61; Roma 56; Milan 53; Inter 51; Atalanta 48; Juventus 45; Bologna 44; Fiorentina 41; Sassuolo 40; Udinese e Torino 39; Monza 38; Empoli 32; Salernitana 30; Lecce 28; Spezia 26; Verona 23; Cremonese 19; Sampdoria 18.

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