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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Calcio e sospetti. Nell'uovo del Lecce la sorpresa più amara

I giallorossi sono chiamati ad un'impresa per raggiungere la salvezza. Sulla presunta combine del derby dello scorso maggio spunta un'altra eminenza grigia: il suo ruolo nell'incontro al Tiziano sarebbe stato centrale

LECCE - Che la Pasqua del Lecce non sarebbe stata serena lo si sapeva da tempo, ma la realtà si è rivelata peggiore del previsto. Il macigno morale e sportivo della presunta combine di Bari-Lecce si è posato sul già provato ambiente giallorosso rischiando di schiacciarlo. Il pericolo, per ora, è stato evitato dall'eccellente reazione sul campo dei ragazzi di Serse Cosmi che hanno steso la Roma con un poker senza precedenti, ma saranno i prossimi due impegni - mercoledì a Catania e domenica in casa contro il Napoli - i veri banchi di prova per  le residue speranze di salvezza.

Paradossalmente, infatti, l'exploit contro l'undici di Luis Enrique può essere spiegato come la conseguenza irrazionale di un sussulto di orgoglio da parte di un gruppo che non sa più a cosa aggrapparsi, se non alla propria professionalità e compattezza. Con la società in vendita da dieci mesi e con le inchieste giudiziarie e sportive che sorvolano gli scalpi giallorossi ad una quota sempre più radente, Cosmi e la squadra hanno trovato al chiuso dello spogliatoio le risorse fisiche e soprattutto psicologiche per un riscatto parziale che, se anche un giorno dovesse rivelarsi un fuoco di paglia nell'economia della classifica, ha comunque resituito un briciolo di quella dignità che sembrava finita sotto i tacchi. 

Le indagini e le verifiche sul derby "maledetto" non si sono certo fermate: scovato il presunto "mister X", si è in attesa dell'epifania di "mister Y" , un'altra eminenza grigia che potrebbe avere avuto nella vicenda un ruolo ancor più centrale di quello imputato a Carlo Quarta. La Gazzetta dello Sport ha fornito alcuni indizi molto circoscritti - esponente del mondo forense e compagno di scuola dell'imprenditore - e i contorni della vicenda sono tutt'altro che definiti. Le brutte sorprese, insomma, potrebbero non essere ancora finite. 

Tra le acque agitate dei sospetti, dunque, naviga a vista la truppa del capitano Cosmi. Con 23 punti in 18 gare (1,27periodico di media), il tecnico umbro ha portato il Lecce ad essere una delle formazioni più continue e meno perforate della seconda parte del campionato. Ma, evidentemente, non basta. Tenendo la stessa media la squadra giallorossa terminerebbe il campionato a 40 punti, quota insufficiente a conquistare la salvezza. Serve, quindi, un'accelerazione, anche a dispetto del calendario: quattro trasferte (nell'ordine Catania, Juve, Lazio, Chievo) e tra gare in casa (Napoli, Parma, Fiorentina). Un'impresa, detto in altre parole.

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