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I termini economici dell'intesa. Semeraro ha ripianato i debiti

L'ex patron ha coperto le perdite con 7 milioni di euro. In caso di verdetto negativo del Tnas, dovrà versarne altri 3 per il "paracadute" della Lega. Tesoro stima in 10 milioni il costo della gestione per la stagione in corso

LECCE – Il passaggio di consegne dell’Us Lecce è stato ufficializzato in una conferenza stampa tenuta nel primo pomeriggio da Savino Tesoro e Giovanni Semeraro. Il primo ha dichiarato di sentirsi come tutti gli altri giorni, perché sin da giugno si è sentito di fatto il presidente del club mentre  il secondo ha spiegato i ritardi con la naturale complessità di una trattativa riguardante una società di calcio.

Rispondendo alle domande dei cronisti, entrambi, in realtà, hanno confermato alcune frizioni e incomprensioni: il nuovo proprietario non ha nascosto l’esistenza di questioni sostanziali che hanno ammantato la trattativa di un certo nervosismo, mentre l’ex patron ha ammesso di aver avuto la tentazione, in qualche momento di particolare concitazione, di mandare tutto all’aria anche se ha ribadito di non aver mai tentennato rispetto alla volontà di cedere la società perché costituiva “un sacrificio non più sostenibile sul piano psicologico e finanziario”.

Illustrati alcuni nodi della trattativa: la proprietà uscente ha ripianato un debito di 7 milioni e 100 mila euro – come previsto già nel preliminare, ha versato un milione per spese varie (come i contenziosi) e resta in attesa di conoscere il verdetto del Tnas rispetto alla questione della quota di paracadute che la Lega ha versato: in caso di condanna, dovrà sborsare altri 3 milioni di euro.

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Savino Tesoro ha ammesso di aver rilevato il Lecce senza versare un euro – così del resto prevedeva il preliminare in caso di retrocessione d’ufficio in Lega Pro -, ma di aver già sborsato circa 4 milioni di spese di gestione che dovrebbero arrivare a dieci alla fine del campionato. Come atto formale Semeraro ha ceduto le azioni per mille euro in suo possesso ed ha per questo ironicamente commentato: “Sono gli unici soldi che ho guadagnato con il Lecce”.

Il nuovo patron ha dichiarato anche di aver assunto i costi dal primo luglio in poi, facendo così intendere che oggetto dell’ampliamento del preliminare è stato anche il nodo dell’iscrizione della squadra e del pagamento degli stipendi di luglio e agosto, spese alle quali aveva fatto fronte pensando in un primo momento di rivalersi su Semeraro. Un accenno anche alle intenzioni della nuova dirigenza rispetto ad eventuali richieste di club interessati ai talenti del Lecce: “E’ chiaro che se arrivasse un’offerta di un certo tipo, ci penseremmo, ma il nostro obiettivo è di tornare quanto prima ai vertici”.

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