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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Grandi prove per gli atleti della Nest impegnati nell'Ironman di Pescara

I tre triatleti hanno migliorato le loro prestazioni chiudendo con ottimi tempi. Bene anche il solito Leonanrdo Beccarisi, ormai un veterano

LECCE – Hanno atteso un anno per tornare a sfidare gli altri e soprattutto se stessi. Un anno scandito da allenamenti duri ed estenuanti, sveglie all’alba o nelle buie e fredde mattine d’inverno, sacrifici e rinunce, senza dimenticare però quel senso di soddisfazione e appagamento che lo sport sa regalare, e la capacità di trasformare la fatica in emozioni. Alla fine, però, hanno raccolto il frutto del loro lavoro, tagliando per il secondo anno consecutivo il traguardo dell’Ironman di Pescara, conquistando la medaglia quelle quattro parole magiche che trasformano un sogno in realtà: “You are a finisher”.

In riva all’Adriatico gli atleti della Nest hanno rappresentato con onore e successo il Salento nella tappa italiana dell’Ironman 70.3 a Pescara. Sotto la guida del maestro Stefano De Razza, che ha capitanato la squadra e la spedizione, un trio d’eccezione ha migliorato i risultati dell’anno precedente. Sugli scudi un immenso Cristian Villazala Cartòn. L’atleta di origine iberica, salentino d’adozione, seppur frenato e condizionato da alcuni problemi fisici, ha chiuso in 4 ore e 27 minuti i quasi due chilometri di nuoto, i 90 di bici e i 21 di corsa, conquistando il terzo posto di categoria e il 25esimo assoluto (a circa un quarto d’ora dai primi, atleti professionisti).

Grande prova anche per Paolo Paracelli, autore di una gara in crescendo, caratterizzata da una buona frazione in bici e una ottima mezza maratona corsa in un’ora e 40 minuti. L’atleta leccese ha chiuso in 4 ore e 57 minuti (14esimo di categoria e 132esimo assoluto), abbassando di ben 11 minuti il primato dello scorso anno.

Fantastica prova per Sabrina Manco, compagna di Paolo nello sport e nella vita, capace di chiudere in 5 ore e 6 minuti (12 in meno rispetto allo scorso anno), conquistando il secondo posto di categoria (14esima tra le donne e 196esima assoluto) a soli due minuti dalla prima atleta inglese e con una frazione in bici a circa 35 chilometri di media (non lontano dalle atlete professioniste).WhatsApp Image 2018-06-10 at 19.58.54-2

Per lo spagnolo salentino e la “pantera di Cavallino” un risultato che vale la conquista dello slot e la qualificazione per i campionati mondiali dell’Ironman, nella Nelson Mandela Bay in South Africa. Davvero una grande impresa da conservare tra i ricordi più belli, in una domenica dal sapore dolce dei trionfi personali.

 “Questa – ha commentato Stefano De Razza – non è solo la realizzazione di un sogno ma soprattutto un altro traguardo raggiunto attraverso un progetto iniziato anni fa. La dimostrazione che con la volontà, grande motivazione, impegno e il sostegno di persone preparate e competenti si possono raggiungere i propri obiettivi”.

Se il triathlon è l’emblema della fatica, uno sport che è la perfetta unione e simbiosi di tre discipline (nuoto, bici e corsa), l’Ironman è forse l’apoteosi del triathlonMesi scanditi da allenamenti in piscina, bici e corsa che si susseguono costanti e incalzanti. Mesi di privazioni e impegno, di sudore e tabelle da rispettare. E’ la preparazione che rende l’Ironman così grande. Senza i tanti chilometri di bici e corsa e le tante giornate in vasca, quel giorno tanto atteso non avrebbe quel gusto così dolce anche se colmo di fatica. Lo sa bene il solito immenso Leonardo Beccarisi, che a due settimane dall’Ironman di Lanzarote ha chiuso alla grande anche Pescara con il tempo di 4 ore e 55 minuti. Un’ottima prova in vista della prossima sfida in Austria. Un calendario fitto di impegni e grandi prestazioni per l’atleta originario di Galatina.

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