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Il Lecce strappa un punto al Genoa e torna a respirare

Concentrata e ordinata, la squadra salentina tiene testa al predominio dei rossoblu. Bravo Benassi in tre occasioni, progressi in difesa. Per l'undici di Malesani un palo e l'espulsione di Kaladze

LECCE - Con un pareggio a reti bianche che mancava da due anni, il Lecce esce indenne da Marassi conquistando un punto importante perchè muove la classifica e provvidenziale perché restituisce alla truppa giallorossa un briciolo di serenità. Una boccata di ossigeno dopo due settimane in apnea. Il Genoa di Malesani avrebbe meritato qualcosa in più, va riconosciuto, ma un ottimo Benassi si è fatto trovare pronto nelle tre circostanze in cui è stato chiamato in causa. E non è mancato, questa volta, l'aiuto della buona sorte che ha "deviato" sul palo un tiro di Jorquera, al 19' della ripresa. Gli ospiti hanno comunque dato una risposta positiva sul piano della reazione caratteriale, Tomovic ed Esposito se la sono cavata con attenzione e con mestiere, sebbene nel reparto difensivo non siano mancate le sbavature.

Di Francesco ha optato per un atteggiamento prudente che ha preso forma in 4-2-3-1 in cui il solo Pasquato ha provato a dare un supporto costante all'unica punta, il nigeriano Ofere. Pesava come un macigno la maledizione dei primi dieci minuti e la fragilità psicologica palesata in più circostanze. La retroguardia del Lecce non è certo diventata un fortino, ma ha retto per tutta la gara. E' un fatto che ha bisogno di essere confermato. Oddo ha messo in campo l'esperienza che si è portato in dote, Mesbah una intraprendenza che fino ad ora era rimasta nel cassetto. E davanti alla difesa, la coppia formata da Obodo e Strasser ha lavorato sodo, arando in profondità un terreno ostico e insidioso. Meglio il nigeriano del sierraleonese, ma tra i due c'è anche un abisso anagrafico che va tenuto di conto. Progressi dunque, di cui si prende atto con sollievo.

Primo tempo: Il Genoa occupa la metà campo ospite ma il Lecce si chiude bene e punge con Mesbah.

Malesani ha bisogno di vincere e convincere. Il modulo speculare a quello degli ospiti è impreziosito da centrocampisti che sanno abbinare qualità e quantità e così i grifoni riescono ben presto ad accamparsi più o meno stabilmente nella metà campo del Lecce. La partenza dei padroni di casa è col piede sull'acceleratore. Due angoli nei primi tre minuti e, al 5', ghiotta opportunità per Merkel che si ritrova a calciare tutto solo in mezzo all'area, leggermente spostato sulla destra. Il balzo felino di Benassi a deviare in corner, strozza l'urlo di Marassi. I salentini però rispondono subito con un'azione davvero bella: angolo corto di Pasquato, finta di Grossmuller per l'accorrente Mesbah che piazza un sinistro a giro sul quale Frey è fortunato spettatore, perché la sfera termina di poco fuori.

Dopo un traversone insidioso dell'algerino, sul quale Ofere è leggermente in ritardo, il portiere giallorosso si dimostra reattivo su un tiro ravvicinato ma non pulitissimo di Rossi. Il vice di Julio Sergio se la cava anche al 27', quando, poco fuori area, sbarra la strada all'accorrente Palacio che può solo allungare la sfera di testa sul fondo nel tentativo di aggirare il portiere. A prima vista un errore, ma si è trattato probabilmente dell'unica scelta possibile considerata la traiettoria ingannevole del pallone, che rimbalza più in alto che in lungo dopo un lancio dalla retrovie. L'ultimo parte del primo tempo registra i cartellini gialli per Giacomazzi e Caracciolo.

Secondo tempo: I padroni di casa tentano il forcing, ma l'espulsione di Kaladze agevole l'ordine tattico degli ospiti.

L'avvio di ripresa ricalca quello di inizio gara. Al 2' Tomovic neutralizza con una scivolata la zampata di Palacio, confermando di essere uno di quelli che non mollano mai. Di Francesco manda in campo Cuadrado per Paquato, col chiaro intento di evitare l'accerchiamento. L'allenatore dei locali, al 18', toglie Caracciolo e Kucka per Pratto e Jorquera. Non passa nemmeno un minuto che il cileno si ritrova sui piedi una respinta corta del serbo: il pallone carambola sul palo e su Benassi, poi Tomovic, ancora lui, si allunga in scivolata respingendo in corner il tiro di Palacio, piombato per primo sulla responta.

Di Francesco effettua il secondo cambio al 25', dentro Corvia per Ofere. Malesani esaurisce la sua terna con Jankovic per Birsa, al 32'. Sette minuti dopo Kaladze si fa espellere per proteste reiterate nei confronti dell'arbitro Gava e per il Lecce è un'ottima notizia. Gli spazi a disposizione aumentano e la squadra salentina guadagna una ventina di metri, allontanando i rossoblu dalla propria area di rigore. Bertolacci rileva Grossmuller ed è chiaro l'intento di Di Francesco di provare a portarsi via l'intera posta in palio. Ma l'ultima occasione è ancora per i padroni di casa, con un bolide di Jankovic su punizione, da circa 30 metri. Benassi, poco prima ammonito per perdita di tempo, è attento e non concede nulla. Sul rinvio di Esposito, scagliato il più lontano possibile, arriva il triplice fischio finale.

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