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Mario Beretta ha firmato: guiderà il Lecce in serie A

L'allenatore milanese è giunto nel capoluogo nel pomeriggio, accompagnato dal ds Angelozzi e dall'amministratore Fenucci. Ed ha atteso l'arrivo di Semeraro nella sede di via Templari per l'accordo

In puro stile "iena". Giacca nera, occhiale scuro. Era seduto al posto del passeggero. Più di qualcuno l'ha adocchiato intorno alle 17 nella Bmw scura del direttore sportivo Guido Angelozzi, mentre sfrecciava sulla superstrada Brindisi-Lecce. Dietro, l'amministratore delegato dell'Unione sportiva Lecce, Claudio Fenucci. Mario Beretta è sbarcato da Milano questo pomeriggio. E' sceso all'aeroporto di Brindisi. Poi, via di corsa verso Lecce. Per rintanarsi nella sede di via Templari, due passi dal cuore di quel borgo antico su cui ancora riecheggiano le urla dei tifosi per la festa appena consumata. Un bagno di folla per accogliere con entusiasmo contagioso il ritorno in serie A. Che il Lecce ha riguadagnato dopo un'interminabile cavalcata di 46 giornate, guidato da Giuseppe Papadopulo fino all'ultima battaglia dei play-off. Neanche il tempo di assaporare il gusto della vittoria: il "Papa" è già un ricordo. Da diversi giorni. Le sue recenti dichiarazioni hanno fugato i dubbi. Aveva annunciato che non avrebbe allenato il Lecce. Ufficialmente, divergenze sulle strategie, da qui all'eternità. Avrebbe voluto chiudere la carriera nel Salento, puntando ad obiettivi sempre più prestigiosi. Ma i più parlano di incomprensioni palesi con Angelozzi. Palesi e insanabili.

Beretta, dunque. Ha conosciuto i vertici della società, attendendo in sede l'arrivo del presidente Giovanni Semeraro, che lo ha raggiunto intorno alle 19,45. Per la stipula del contratto. Poi, intorno alle 20, il battesimo dell'ufficialità. I dettagli di tutta l'operazione che lo lega al club giallorosso si conosceranno domani, nel corso di una conferenza stampa convocata alle 10,30, anche se già si parla di un contratto di un anno con opzione per il secondo. Quello di Beretta, milanese 49enne, era il nome più ricorrente in questi giorni, scritto nero su bianco in una lista piuttosto gonfia, ma che sa tanto di tentativo di depistaggio. Ballardini, Di Carlo, persino l'ex Ventura che con il Lecce, dopo l'uscita di scena del Pisa, è entrato in aperta polemica. Era l'allenatore milanese il vero obiettivo. E forse, non dalle ultime settimane, ma da molto tempo prima. Che le antenne di Papadopulo avessero captato qualcosa? Si spiegherebbero così alcuni malumori emersi nel finale di stagione. Ma sono ipotesi, solo ipotesi da bar.

Sta di fatto che la "cacciata" (meglio, il mancato rinnovo del contratto, in scadenza il 30 giugno) del tecnico che ha sostituito Zeman, salvando il Lecce e poi ridandogli la poltrona di leader nel calcio pugliese, era nell'aria. Papadopulo non è mai riuscito a infrangere del tutto la cortina della diffidenza che lo ha avvolto fin dall'esordio. Il gioco visto come poco effervescente, pur disponendo di un'armata d'assalto, per la serie B, è stato il motivo portante di una stagione e mezza. Al quale si sono aggiunti, come corollario, il focoso litigio con un paio di tifosi durante Lecce-Frosinone, e dichiarazioni giudicate da molti infelici, prima del derby, sul suo rinnovo di contratto. Ma la serie A, alla fine, è arrivata. E tanti tifosi, negli ultimi giorni, si sono stretti attorno a Papadopulo, senza nascondersi. Esiste anche un ovvio timore legato alle incognite.

Strade vecchie, strade nuove. Incroci toscani. Un tecnico, Papadopulo, che rientra mesto nella sua regione per una vacanza nella quale avrà di che rimuginare, dopo un anno e mezzo impiegato a ricucire una squadra allo sbando, ed un altro che arriva proprio dalla Toscana. Beretta ha ripreso in mano le redini del Siena, nel novembre scorso, riportando in alto una squadra finita nel baratro dopo la gestione Mandorlini. E guadagnando la salvezza anticipata sul campo. In serie A ha esordinto allenando il Chievo, nel 2004, ma la sua avventura è sfociata in un esonero a tre giornate dal termine. I veronesi si salvarono comunque. Approdato a Parma, ha inanellato una serie di risultati utili consecutivi nella seconda parte di stagione, salvando la squadra dopo un avvio non certo brillante. Poi, il primo anno a Siena, anche in questo caso salvato dalla voragine della retrocessione. Scelto al suo posto l'ex calciatore dell'Inter Mandorlini, è stato richiamato per dare una svolta decisiva, che è arrivata puntuale. Ora si accende la fiamma di una nuova storia, qui a Lecce. Sarà d'amore?

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