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Mercato chiuso. L'esperto giudica le operazioni del Lecce

Con un assalto, fallito, a Grosso, è terminato il mercato di riparazione della società salentina. Diamoutene, Piatti e Corvia restano nel Salento. Elio Donno: "Un insieme di scommesse, anche personali"

LECCE - La sessione invernale della campagna trasferimenti si è conclusa alle 19 e per il Lecce l'ultimo colpo andato a segno è quello per il fluidificante Luca Di Matteo, preso in prestito dal Palermo. Secondo radiomercato, nelle ultime ore, la società giallorossa avrebbe fatto un ultimo tentativo per Fabio Grosso che però, avrebbe declinato ancora una volta l'invito a "scendere" nel Salento.

Blasi, Miglionico, Seferovic, Bojinov, Delvecchio, Di Matteo: questa la lista dei nuovi. Sono partiti Pasquato, Olivera e Mesbah, restano Piatti, Diamoutene e Corvia. Un saldo numericamente positivo, ma che nasconde numerose incognite. E il giudizio complessivo, alla fine, non è facile. Nemmeno per il decano dei giornalisti sportivi salentini, Elio Donno, firma storica del Corriere dello Sport - Stadio.

"E' difficile dare un parere. Mi sembra che in qualità abbiamo perso qualcosa con le partenze di Mesbah e Olivera, ma abbiamo guadagnato in rabbia, quantità, voglia. Per ragioni diverse, tutti i calciatori che sono arrivati si devono rilanciare e per questo potrebbero fare al caso del Lecce. Certo,  avallando tante scommesse le incognite aumentano. Blasi, Miglionico e Delvecchio, ad esempio, hanno tutto l'interesse a dare il massimo perchè il loro legame col Lecce è solo fino alla fine della stagione. Vorranno dunque mettersi in mostra per guadagnarsi la riconferma oppure le attenzioni di un'altra società".

Per Raffaele Pappadà, responsabile della redazione sportiva di Telerama, gli obiettivi raggiunti dal Lecce determinano un saldo positivo, soprattutto se si tiene conto dell'immobilismo che ha caratterizzato tutta la prima parte del calciomercato: "Già con l'Inter si è vista l'utilità dei nuovi innesti Blasi e Miglionico, e anche Seferovic ha fatto vedere numeri interessanti. Quanto a Bojinov credo che, se arriva con le giuste motivazioni, potrà dare un ottimo contributo alla causa anche se, personalmente, avrei preferito un attaccante con le caratteristiche di Bonazzoli, una prima punta insomma. Il bulgaro è più simile a Di Michele e Muriel".

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