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Olimpiadi di Londra: il salentino Daniele Greco sfiora l'impresa nel salto triplo

Daniele Greco, 23 anni da Galatone, sfiora il sogno di una medaglia olimpica nel salto triplo, conquistando uno storico quarto posto, a soli 14 centimetri dal podio e da un altro atleta azzurro, Fabrizio Donato, medaglia di bronzo

 

LECCE – La fatica di tendini, muscoli e articolazioni che si allungano fino allo spasmo. L’insieme di velocità, potenza ed elasticità per volare sempre più lontano, verso una sabbia che profuma di gloria. C’è un pezzo di Salento che brilla sotto il cielo stellato di Londra. Daniele Greco, 23 anni da Galatone, sfiora il sogno di una medaglia olimpica nel salto triplo, conquistando uno storico quarto posto, a soli 14 centimetri dal podio e da un altro atleta azzurro, quel Fabrizio Donato che a 36 anni ha regalato all’Italia una bellissima medaglia di bronzo, la prima nell’atletica di questa Olimpiade. Per lui, comunque, una misura di 17 metri e 34 centimetri, un risultato che, dopo il quinto posto dei Mondiali Indoor 2012, lo consacra definitivamente tra i migliori interpreti della scena internazionale.

In una gara difficile, dominata dagli Stati Uniti, con Christian Taylor che ha vinto la prova con un ottimo 17.81 e Will Claye secondo a 17.62, Greco ha dovuto fare i conti anche con i crampi, che l’hanno frenato nell’ultima parte della prestazione. Il salentino delle fiamme oro ha dimostrato, sin dall'ottima qualificazione, di non temere l'emozione di un debutto così importante: di fronte agli 80mila dello Stadio Olimpico di Londra, ha lottato fino ala fine per raggiungere una medaglia. Una bella favola sotto il fascino e la magia della bandiera con i cinque cerchi olimpici che, in un’epoca segnata dagli scandali del calcio scommesse e del doping, riconcilia con la parte più bela dello sport, quella fatta di fatica, sudore, talento e sogni. I sogni di un ragazzone dalla faccia pulita, che sin da giovanissimo ha dimostrato di avere un talento fuori dal comune.

“Un mese fa – ha commentato il 23enne di Galatone, allenato da Raimondo Orsini – avrei firmato per questo piazzamento. Adesso sembra un po' una batosta, anche se questa "medaglia di legno" mi darà senz'altro grande grinta per il futuro. Purtroppo oggi quando ho deciso di dare il tutto per tutto la trappola dei crampi mi ha aperto la botola e la mia gara si è interrotta a metà”. Sotto il segno dello spirito olimpico e della dottrina del barone de Coubertin, Greco si dice felice per il suo amico e compagno di squadra: “Arrivati alla fine o io o Fabrizio dovevamo andare sul podio. Sono contento che sia stato lui, è il coronamento di una grande carriera. Io ho ancora tanta strada e spero ancora altre Olimpiadi da fare. Ho una marcia in più che è la mia fede, il traguardo a cui punto, lo ribadisco, restano i 18 metri”.    

Il mondo delle istituzioni salentine plaude all’impresa dell’atleta delle fiamme oro: “Grazie lo stesso a Daniele – commenta Antonio Gabellone, presidente della Provincia di Lecce –, quarto miglior triplista del mondo. Non basta per conquistare una medaglia, ma la giovane età e il fatto di aver lasciato il bronzo a un veterano italiano fa ben sperare per il futuro e diminuisce l'amarezza. Grazie a Daniele e alle emozioni che ci ha fatto vivere con questa serata olimpica molto più "salentina", con tensione e speranza sino all'ultimo salto”.

“Ha conquistato il quarto posto, ma va bene così – il commento dell’onorevole Ugo Lisi –. Speravamo che a distanza di 12 anni dal bronzo di Mirko Corsano nel 2000 a Sidney, un altro leccese potesse salire sul podio dei giochi Olimpici, purtroppo, però, la speranza si è fermata a pochi centimetri di distanza. Nonostante ciò, in questa serata, il nostro Daniele Greco ha regalato a tutti noi grandissime emozioni ricambiando l'affetto che un intero territorio ha profuso nei suoi confronti che non ha perso occasione per fare il tifo per lui. Ringrazio Daniele per quanto fatto nella certezza che il risultato di oggi è solo il primo passo per una carriera colma di successi negli anni a venire”.   

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