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Liverani: "In mezzo siamo contati". E attende i rinforzi necessari

Per il tecnico del Lecce la sua squadra ha subito fisicità degli avversari e pagato la mancanza del guizzo vincente negli ultimi sedici metri. Chiaro riferimento al mercato: "Abbiamo necessità di nuovi innesti"

LECCE - Al termine di Lecce-Udinese i due tecnici si sono presentati in sala stampa per commentare la gara, vinta dai friulani nei minuti finali grazie a una bella giocata di De Paul. 

Dispiaciuto, ma affatto rassegnato, Fabio Liverani ha dato la sua chiave di lettura: "Il vento non ci ha aiutato, mentre l'Udinese ha una struttura di grande fisicità. La mia squadra non è partita male, potevamo sbloccare il risultato. Nel secondo tempo loro hanno spinto di più e noi abbiamo sbagliato tanto in uscita, nelle giocate tecniche. In area di rigore arriviamo, questo ce lo dicono i dati, ma poi ci manca la scelta vincente, la zampata, la cattiveria per riuscire a invertire il trend. Le difficoltà erano preventivabili già a luglio, per cui non ci resta che proseguire sapendo che abbiamo delle difficoltà. Sotto il profilo della volontà la squadra è tornata sui suoi livelli". 

Su un presunto calo di concentrazione, Liverani ha tagliato corto: "Non posso credere che ci sia un rilassamento: gli altri crescono e noi dobbiamo farlo capendo come gestire le fasi della partita. Se qualcuno pensa che c'è anche solo una partita da vincere in modo facile, allora abbiamo sbagliato categoria". 

Il tecnico del Lecce, senza giri di parole, ha fatto capire che il limite più grande in questa fase è l'esiguità dell'organico: "Questa è la rosa che adesso abbiamo. Un centrocampo come il nostro, davanti ad avversari di quel tipo, è chiaro va ha difficoltà. Stiamo cercando di migliorare quel reparto: oggi ne avevamo tre, c'è necessità di prendere calciatori e anche di farlo presto. Petriccione è un play, come Tachtsidis, ma è adattato nel ruolo di mezzala ed è normale che incontri difficoltà con avversari che hanno un altro passo, e questo nonostante una prestazione straordinaria da parte sua. Sappiamo che il centrocampo è il reparto che fa la differenza".

Terza sconfitta di fila

Incalzato sulle ripercussioni possibili del terzo ko di fila, Liverani è sembrato abbastanza sereno: "Fa parte della nostra crescita: purtroppo negli ultimi anni non eravamo abituati a situazioni come questa, però ci sono le differenze di categoria. Il nostro percorso non prevede di comandare il gioco per tutta la partita, possiamo farlo per venti minuti, perché la nostra dimensione è quella di chi deve mantenere la categoria facendo il 150 percento. Oggi non mi sento di dire alla squadra le cose che ho detto dopo Bologna, quando ero anche deluso oltre che dispiaciuto: sono sì amareggiato per la sconfitta ma non posso dire che la squadra non abbia lottato e che non abbia provato a vincere, con tutti i suoi limiti". 

L'allenatore si è detto anche convinto che non devono essere i momenti negativi a far vacillare le convinzioni sull'identità del Lecce: "Noi non possiamo buttare la palla, quest'estate abbiamo preso calciatori per giocare, altrimenti avremo fatto un'altra campagna acquisti. Con me come allenatore non c'è altra strada che questa. I nostri calciatori davanti devono saper determinare le partite".

Il tecnico è stato quindi chiamato in causa sulla prestazione di Babacar: "Quando è arrivato qui non aveva una condizione accettabile, credo che abbia qualità importanti, calcia in maniera cattiva e per noi è una risorsa così come lo è Farias. Quelli che arriveranno dal mercato non devono essere salvatori della patria ma devono integrare con le loro qualità la rosa che già abbiamo". 

A Liverani è stato poi chiesto un commento sulle decisioni arbitrali in occasione del gol annullato a Okaka, dopo l'intervento del Var. e dei fischi che hanno anticipato le conclusioni a rete di Babacar e dello stesso Okaka. In relazione al primo episodio, il tecnico ha detto di rimettersi alla valutazione del Var, mentre ha approfondito quello che ha visto protagonista il suo attaccante: "Ho delle perplessità per un motivo: ho visto contrasti a centrocampo, per esempio tra Rossettini e Okaka con veri e propri placcaggi, con un metro orientato a far giocare, per cui non digerisco quel fischio. Mi dà fastidio perché mi è sembrato un poco chirurgico, sono i mezzi falli alla fine che ti tagliano le gambe".

Gotti: "Mi è piaciuto l'atteggiamento"

Il primo a presentarsi in sala stampa è stato il tecnico dell'Udinese, Luca Gotti: "Partita condizionata dal vento - così ha esordito -: nel primo tempo abbiamo anche fatto un poco di confusione e abbiamo concesso un paio di buone occasioni, poi nella ripresa abbiamo fatto meglio, con due gol annullati di poco e alla fine la giocata di De Paul ci ha dato la vittoria. Ci siamo presentati con il piglio di una squadra che gioca a calcio e questo mi è piaciuto, anche perché non ci siamo spaventati dopo le occasioni subite. Il 4-3-3 nel secondo tempo era per cercare di vincere la partita e ci siamo riusciti". 

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