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La nota di denuncia inviata a Maria Rosa Trio / Gallipoli

“Bilancio estivo, troppi abusi”, residenti del centro storico scrivono al prefetto

Nonostante controlli e ordinanze comunali gli abitanti del borgo antico di Gallipoli lamentano una nuova stagione densa di criticità per suolo pubblico, musica, rifiuti e sicurezza. Ambulanze spesso bloccate per il mancato rispetto delle distanze delle occupazioni

GALLIPOLI - Verso la fine di una stagione estiva ancora una volta tribolata e densa di criticità per i residenti del centro storico di Gallipoli che nei giorni scorsi hanno tracciano l’ennesimo bilancio e ora hanno presentato un dettagliato resoconto anche sul tavolo del prefetto Maria Rosa Trio.

L’intensificazione dei controlli su musica, rifiuti e occupazioni di suolo pubblico, le ordinanze comunali e l’istituzione, a fine agosto ormai, delle aree sosta riservate nell’area portuale, non sono stati sufficienti ad arginare problematiche e caos più volte segnalati dall’associazione degli “Abitanti e amici del centro storico” di Gallipoli.

Clamoroso, tra le varie “anomalie” denunciate dai residenti, quello del mancato rispetto delle distanze di sicurezza per il passaggio dei mezzi di soccorso che, spesso, per poter raggiungere il luogo dell’intervento, hanno dovuto faticare e muoversi a passo d’uomo, oppure si sono dovuti far accompagnare da personale della polizia locale tra i meandri delle vie principali della città vecchia.

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“Con una nota indirizzata al prefetto di Lecce, abbiamo espresso tutto il nostro disappunto per come sono andate le cose ed il rammarico per aver constatato come ci sia stato, salvo sporadici e poco efficaci interventi, la resa dell’istituzione locale davanti al perpetrarsi di atti di vera e propria disobbedienza alle leggi dello Stato ed ai regolamenti comunali ed alle ordinanze sindacali” lamenta il portavoce dei residenti Roberto Piro, “abbiamo quindi informato il prefetto di alcune situazioni gravissime, che per fortuna non hanno provocato danni irreparabili, ma che potevano mettere a repentaglio la vita delle persone”.

“Ma soprattutto abbiamo messo in evidenza la necessità che lo Stato, con tutte le sue articolazioni, metta in campo tutti i mezzi necessari per evitare che Gallipoli, ed in particolare il suo centro storico, possa essere considerato zona franca in cui tutto è possibile. Al prefetto abbiamo dato la nostra disponibilità, qualora lo ritenesse necessario” conclude Piro, “di essere ascoltati e fornire tutti gli elementi utili ad una corretta valutazione di quanto segnalato”.

I punti critici “segnalati” al prefetto

Di seguito le principali criticità segnalate nella missiva inviata al prefetto di Lecce dal sodalizio dei residenti del centro storico di Gallipoli. 

Il suolo pubblico: in un’area sensibile quale è il nostro centro storico, viene occupato abusivamente, in alcuni casi per il doppio ed anche il triplo di quello concesso ed, a volte, senza titolo concessorio. Intere vie, pur transitabili, non possono essere utilizzate dagli autoveicoli dei residenti autorizzati perché quasi interamente occupate da tavoli destinati alla somministrazione. Cavi elettrici attraversano pericolosamente sede stradale e marciapiedi.

Le distanze di sicurezza richieste dal regolamento per consentire il transito dei mezzi di soccorso non sono rispettate e, sovente, le ambulanze hanno difficoltà a raggiungere le abitazioni di quanti richiedono l’intervento. Diversi marciapiedi vengono occupati impedendo il transito dei pedoni, così costretti ad invadere la carreggiata stradale, con i conseguenti rischi per la propria incolumità. 

Le emissioni sonore, per la cui limitazione la prefettura era intervenuta e per cui era stata emessa apposita ordinanza sindacale che ne limitava la diffusione non oltre la mezzanotte, hanno continuato a rendere insonni le notti dei cittadini, spesso anziani e malati, protraendosi fino alle tre ed anche oltre. Emissioni ad altissimo volume prodotte anche dagli ape calessino che scorrazzano sulle riviere e nelle vie interne al centro storico.

E per completare il quadro, ci si son messi anche i fuochi d’artificio, di notevole intensità, esplosi in pieno centro abitato, da terrazzi privati e spazi pubblici, nelle ore serali come pure nel cuore della notte ed, ovviamente, senza alcuna autorizzazione dell’autorità di polizia.

Per ultimo, i contenitori di rifiuti per la raccolta differenziata assegnati alle diverse ditte esercenti attività commerciali, nonostante una seppur tardiva e confusa ordinanza sindacale, sono rimasti collocati,  per l’intera stagione, su suolo pubblico, a volte impedendo il regolare transito dei pedoni, e divenendo ricettacolo di rifiuti di ogni genere, con grave pregiudizio per l’igiene e la salute pubblica.

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