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Martedì, 30 Aprile 2024
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Rianimazione ancora ferma e tagli. La Cgil in ansia per il Sacro Cuore

Nonostante le rassicurazioni della Asl l'apertura della Terapia intensiva destinata a slittare e gli operatori iscritti alla Cgil scrivono a dirigenti, sindaco e Regione. Urge personale. "Il futuro dell'ospedale sempre a rischio"

GALLIPOLI - Mentre in Consiglio comunale si palesano rassicurazioni sulle sorti dell’ospedale gallipolino circa l’apertura della Terapia intensiva e il reclutamento, per mezzo della mobilità interna dei medici e infermieri destinati a tale divisione, il Comitato degli iscritti delle Funzione Pubblica della Cgil evidenzia dubbi e perplessità sulle scelte di vertice che interessano il Sacro Cuore di Gesù. E proprio l’apertura del reparto di Rianimazione, già annunciato e confermato dalla direzione generale della Asl, non potrà rispettare i tempi previsti per questo mese di giugno ormai giunto al suo epilogo. Un semplice slittamento o intoppo acuito anche dalla improvvisa e contestuale emergenza scoppiata presso il Ferrari di Casarano? Per gli operatori e il sindacato della Cgil forse c’è di più. E soprattutto c’è qualche punto di non ritorno circa le scelte e il futuro prossimo dell’offerta sanitaria del nosocomio gallipolino. Interrogativi e perplessità che la Fp Cgil ha ora manifestato apertamente con una lettera aperta indirizzata agli enti preposti, dall’assessorato regionale alla Sanità, al sindaco e ai capigruppo consiliari del Comune di Gallipoli, e soprattutto alla direzione generale, sanitaria e amministrativa della Asl di Lecce.

Non si può abbassare la guardia nelle corsie del Sacro Cuore di Gesù e il comitato della Fp Cgil vuole vederci chiaro. La premessa è caustica: “Siamo costretti a rilevare i fatti che si sono perpetrati negli ultimi tempi e che hanno determinato il depauperamento delle attività svolte presso lo stesso nosocomio, con notevole aggravio e disagio per i lavoratori e per l’utenza” denunciano apertamente dal sindacato gallipolino. “E’ noto a tutti gli addetti il prelievo quasi forzoso di tre ventilatori polmonari dal reparto di Rianimazione dell’ospedale di Gallipoli per assegnarli in via temporanea a quello di Casarano” scrivono nella lettera aperta gli iscritti “E’ questo soltanto l’ultimo degli atti posti in essere dal management aziendale che negli ultimi tempi, in nome del piano di riordino ospedaliero ha visto chiudere progressivamente alcune importanti unità operative complesse, Oculistica, Otorino, Urologia  e semplici, Neurologia e Sezione Infettivi, con forte disorientamento per i lavoratori e grave disagio all’utenza. Mentre sembrava che ci fosse un’inversione di tendenza ai continui tagli e chiusure attraverso l’apertura dell’Uoc di Rianimazione e la conseguente possibilità di mantenere aperto il Punto nascita” aggiungono, “arriva quest’ennesima disposizione organizzativa, con cui di fatto si rimanda l’apertura del reparto di Rianimazione. Queste scelte aziendali troncano alla base ogni speranza per i lavoratori e i cittadini di questo bacino d’utenza”.

Ma il malcontento e la preoccupazione lamentata dalla Cgil per l’ennesimo rinvio dell’attivazione della Rianimazione, non si esaurisce qui. “A ciò si aggiunga la conclamata e riconosciuta maggiore carenza di personale sanitario presso il nosocomio gallipolino” incalzano dal Comitato degli iscritti, “stimata dalla stessa Asl intorno al 19 per cento, oltre alle ulteriori criticità. Tra queste l’unità operativa di Lungodegenza, chiusa temporaneamente circa due anni fa e mai riaperta; l’unità operativa di Medicina, dove non sono mai stati attivati gli ulteriori 20 posti letto previsti dal piano di riordino della rete ospedaliera. E ancora le unità  di Oncologia e Pneumologia, con cronica carenza di personale infermieristico e di supporto; l’unità operativa coronarica di Cardiologia, con la forte riduzione del personale medico assegnato con conseguente notevole ridimensionamento dell’attività ambulatoriale offerta all’utenza e conseguente richiesta ufficiale del primario di tale reparto di riduzione del 50% dei posti letto. Per non parlare del Pronto soccorso con la cronica carenza di personale sanitario e di supporto che si aggrava ciclicamente in occasione dell’approssimarsi della stagione estiva”.

Un elenco di rinvii, difficoltà gestionali e di servizio, e futuro alquanto incerto che fa insorgere tra gli iscritti della Cgil nuovi quesiti e forti perplessità. “Di questo passo e con queste scelte aziendali nutriamo seri dubbi sul futuro dell’ospedale di Gallipoli” conclude la lettera aperta affissa anche sulle plance cittadine, “E non è difficile immaginare che in un prossimo futuro qualcuno possa asserire l’improduttività di questa struttura ospedaliera. Di chi sarà la responsabilità di questa situazione?”. Ai diretti interessati l’ardua sentenza e la diagnosi definitiva.  

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