rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Gallipoli Gallipoli

Tagli al Sacro Cuore “confermati”. La scure di Barba su Vendola e Pd

Dopo le decisioni della commissione regionale Sanità che confermano il rischio di chiusura delle Utic e dei punti nascita il Pdl alimenta la polemica E nel mirino finisce il vicesindaco Greco. Pronta anche la replica del Pd

GALLIPOLI – Il processo di approvazione della modifica al Piano di rientro sanitario va avanti. E il destino “scritto” in sede regionale per il Sacro Cuore di Gesù riaccende il clima della polemica politica. Venti di campagna elettorale evidenti che soffiano impetuosi mentre le decisioni che rimbalzano dai lavori della terza Commissione Sanità della Regione Puglia di ieri non lasciano margini alla speranza. Le audizioni dei sindaci e di altri rappresentanti del territorio e delle associazioni di categoria hanno messo a nudo, in questi mesi, le criticità complessive di tale Piano, ora licenziato dalla Commissione regionale nonostante i ripetuti richiami delle opposizioni. Tutto vano. E a quanto riferisco i rappresentati politici dell’Udc, Salvatore Negro, e del Pdl, Rocco Palese e Antonio Barba il destino dell’ospedale gallipolino in particolare sarebbe già bello e segnato. Nonostante gli sforzi, gli impegni e le promesse assunti dai referenti locali e regionali di Sel e del Pd. E nonostante la dura presa di posizione del primo cittadino ionico Francesco Errico. L’incertezza regna ancora sovrana, ma le indicazioni della commissione regionale indicano una direzione univoca: la soppressione delle Unità di Terapia intensiva cardiologica (Utic) senza emodinamica di Casarano, Copertino, Galatina, Gallipoli e Scorrano, prevista con la relativa delibera della giunta regionale, e la chiusura dei punti nascita di Gallipoli e Casarano.

 E mentre la battaglia del territorio gallipolino continua senza sosta in attesa di avere un quadro definitivo e risolutore (Rianimazione dovrebbe aprire i battenti dopo otto lunghi anni di attesa, ma con quali prospettive?) sul versante politico è ora la volta del Pdl locale e regionale, pronto affondare il colpo. Attaccando la controparte politica del governatore Vendola e del Pd proprio sull’argomento ormai principe di ogni campagna elettorale che si rispetti: quello delle scelte in campo sanitario.“Oggi abbiamo, purtroppo, l’ufficialità, che per Gallipoli e Casarano non ci sarà il punto nascita” esordisce il consigliere regionale Antonio Barba, “oggi purtroppo abbiamo la certezza, malgrado una miriade di interventi presentati dal sottoscritto ai vari assessori alla salute che si sono succeduti, che per Gallipoli si è consolidato il rischio della non attivazione del reparto di Rianimazione, sebbene nel 2006, con Vincenzo Barba sindaco, fu inaugurato in pompa magna dal governatore Vendola. Oggi abbiamo, purtroppo, la certezza che per Gallipoli, non ci sarà nemmeno l’Utic, ovvero l’unità di terapia intensiva coronarica”

 E aggiunge: “Questo significa una cosa sola. Se in un ospedale non ci si può recare nel momento in cui si mette al mondo una nuova vita o nel momento in cui si hanno patologie particolarmente gravi per che cosa ci si deve andare? Anche qui non ci vorranno aruspici particolarmente esperti per capire come andrà a finire: tra qualche mese si chiederà la chiusura in toto dell’ospedale e i cittadini non avranno nulla da poter opporre se non un dissenso doloroso che il Governo regionale non considererà affatto così come è avvenuto nei mesi scorsi. La scelta di colpire un reparto dopo l’altro per passare poi alla chiusura dell’intera struttura era chiara sin dall’inizio. Non volerlo ammettere è stato un inganno alla gente del nostro territorio. La chiusura dell’ospedale di città” conclude il consigliere Pdl, “non può essere oggetto di una battaglia di parte e non sarà certo il sottoscritto a strumentalizzare le questioni in campo. Sarebbe, però, il caso che dinanzi ad una perdita così drammatica e sconvolgente per il territorio, si desse vita ad una forma di protesta civile più efficace rispetto a quella che il Governo regionale e le forze di sinistra hanno trattato con disprezzo e derisione”.

E sulla stessa lunghezza d’onda, e con un attacco diretto ai referenti cittadini del Pd, vicesindaco Antonella Greco in testa, arriva la nota, dolente per i destinatari, del coordinamento cittadino del Pdl di Vincenzo Barba. Che cavalcando la notizia del pericolo di chiusura del Sacro Cuore di Gesù, invita tra l’altro gli iscritti al Pd cittadino “a stracciare la tessera in dissenso con il gruppo dirigente e per amore verso Gallipoli”. Dalla diatriba sembra salvarsi solo il sindaco Errico ringraziato in calce al documento “per la battaglia dignitosa che sta portando avanti in favore dei gallipolini” insieme al capogruppo alla Regione, Rocco Palese, al capogruppo regionale Udc, Totò Negro, al consigliere Antonio Barba, ai consiglieri comunali di opposizione e a tutti gli addetti ai lavori “per la strenua resistenza ad un’ingiustizia così evidente”. Poi l’attacco diretto sferrato all’indirizzo del vicesindaco di Palazzo Balsamo. Senza mezze misure.“Il Pd gallipolino ed in particolare il vicesindaco, Antonella Greco, devono avere una dose non comune di faccia tosta per archiviare la tristissima vicenda in cui si trova avviluppato l’ospedale cittadino con qualche battuta di cattivo gusto sulla composizione delle liste dei partiti che concorrono al rinnovo del Parlamento” recita la nota del Pdl cittadino, “mentre il Sacro Cuore di Gesù viene indebolito, depotenziato, depauperato e svilito dalla politica sanitaria della giunta Vendola e della Sinistra in toto, la vicesindaca del Pd, anziché fare battaglie all’interno del suo partito per rivendicare un diritto della comunità che si trova ad amministrare, pensa bene di svicolare dall’argomento e di andare a fare le pulci alla composizione delle liste del Popolo della Libertà. Cosa può interessare ai cittadini se in lista ci sono più salentini o più foggiani” prosegue il j’accuse del Pdl, “se il loro ospedale, se il loro polo sanitario viene violentato dalla politica regionale e, in special modo, da quel partito che è forza di governo tanto a Gallipoli quanto a Bari e non si preoccupa di porre rimedio a questo scempio, ma pensa soltanto a fare polemica politica di bassa lega o a rilasciare dichiarazioni strumentali ed illusorie?”

“Amministrare un territorio significa aver cura degli interessi di tutti i cittadini” si legge in conclusione della nota del Pdl, “e non pensare alle proprie carriere politiche che più si irrobustiscono quanto più si sostanziano di colpevoli silenzi contro la propria comunità, in favore di accettazioni pedisseque di quanto stabilito dai vertici del partito. La signora Greco e i suoi sodali continueranno a darsi da fare per tentare di acquisire meriti nei confronti del gruppo dirigente del Pd, proprio grazie al silenzio con il quale stanno subendo passivamente la prossima e certa chiusura dell’ospedale di città. Ma quale meriti stanno, invece, guadagnando agli occhi dei gallipolini che vedono peggiorare la loro condizione sociale perdendo reparti vitali al Sacro Cuore di Gesù, senza i quali saranno costretti a girare il Salento per essere curati?” 

LA REPLICA: "IL RIORDINO OSPEDALIERO FRUTTO DEL GOVERNO BERLUSCONI"

“Il Pd – fanno sapere il segretario provinciale Salvatore Capone e il segretario del Pd di Gallipoli Pina Cassino - non ha mai archiviato la vicenda dell’ospedale di Gallipoli ed è pienamente impegnato nella risoluzione del problema. Abbiamo già spiegato che le Utic saranno ripristinate, siamo i primi a chiedere che, tra gli altri servizi, nell’area ionica resti un punto nascita e che al Sacro Cuore venga attivato definitivamente il reparto rianimazione”.
 
“È giusto, ed è loro dovere – hanno proseguito Capone e Cassino - che il consigliere regionale Antonio Barba e il gruppo consiliare del Pdl del comune di Gallipoli si interessino della vicenda. Ciò che è davvero singolare, però, è che i politici di centrodestra dimentichino che è stato il loro governo Berlusconi a imporre tagli alla sanità e ai servizi sociali. La responsabilità del riordino del sistema ospedaliero non è dalla Regione Puglia. Perciò che il Pdl la smetta di strumentalizzare e fare attacchi personali ai nostri amministratori- dal vicesindaco Antonella Greco al gruppo consiliare fino agli aderenti al partito - sfruttando in modo becero la questione sanità come mezzo di campagna elettorale perché il nostro partito, compatto, continua a seguire la faccenda con la massima attenzione e questo non si può assolutamente mettere in discussione. State lontani dal buon lavoro dei nostri dirigenti”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tagli al Sacro Cuore “confermati”. La scure di Barba su Vendola e Pd

LeccePrima è in caricamento