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Sabato, 27 Aprile 2024
La mobilitazione / Gallipoli

Teatro Schipa, un nuovo appello al Governo: “Imporre la conservazione della destinazione d’uso”

Il circolo cittadino di Fratelli D’Italia ha sollecitato una nuova interrogazione da parte di Saverio Congedo per chiedere l’intervento del ministero della Cultura per tutelare l’immobile di Corso Roma che parte della proprietà vorrebbe vendere

GALLIPOLI - Le notizie dei mesi scorsi riguardanti la possibile vendita dell’immobile che ingloba il Teatro Tito Schipa di Gallipoli continuano a suscitare preoccupazione e mobilitazione tra la comunità e gli operatori culturali della città bella. Ma non solo. Anche la politica locale, dopo i chiarimenti forniti anche dal sindaco Stefano Minerva circa l’impossibilità del Comune di agire direttamente, muove le sue pedine investendo i referenti nazionali e rilanciando la questione sui tavoli del governo e del ministero competente.   

In tal direzione si è mosso anche il circolo cittadino di Fratelli D’Italia che nei giorni scorsi ha comunicato di aver intrapreso una nuova iniziativa a tutela del patrimonio culturale gallipolino che riguarda da vicino proprio il Teatro Schipa di corso Roma.

Dopo aver promosso recentemente un’interrogazione parlamentare, con lo scopo di sensibilizzare le Istituzioni sul recupero dell’antica fontana, infatti, Fratelli D’Italia ha interessato  i referenti al governo per una nuova azione volta a salvaguardare e tutelare un altro importantissimo bene culturale ed architettonico simbolo di Gallipoli, il teatro Tito Schipa.

“Forse non tutti sanno che il teatro in questione è in vendita ormai da qualche anno ed è per questo motivo che la nostra preoccupazione sulle sorti dello stesso ci ha spinti a chiedere ancora una volta l’intervento dell’onorevole Saverio Congedo, il quale non ha esitato ad inoltrare un’altra interrogazione parlamentare, con l’esplicita richiesta di apporre un vincolo speciale sul teatro Tito Schipa” scrivono dal circolo di Fdi, “perché, pur essendo un bene privato, qualora dovesse essere venduto, debba necessariamente conservare la destinazione d’uso originaria”.

Un passaggio fondamentale dell’interrogazione cita, tra l’altro e testualmente: "questo luogo di aggregazione e intrattenimento rappresenta uno dei capisaldi di cultura necessari alla vita stessa della comunità ed è doveroso difenderlo da mire esclusivamente commerciali. E’ fondamentale che non venga modificata la sua destinazione d'uso, anche a seguito dell’acquisizione di altro proprietario, in modo che possa continuare a svolgere l'attività, oramai centenaria, di teatro e cinema”.

C’è da rammentare che c’è un precedente illustre sul nodo della tutela della vocazione degli antichi teatri. Qualche anno addietro, infatti, un’iniziativa simile a questa fu messa in atto dal ministero dei Beni culturali al fine di tutelare lo storico Teatro Eliseo di Roma il quale, in quel particolare momento era stato messo in vendita dai proprietari così come successo per lo Schipa.   

Il deputato salentino Congedo ha chiesto “se e quali iniziative di competenza il ministro interrogato intenda intraprendere al fine di riconoscere lo storico complesso teatrale Tito Schipa quale struttura di rilevante interesse culturale come previsto dal decreto ministeriale del 27 luglio 2017, così da preservarne la destinazione d'uso e le disposizioni di tutela previste dalla normativa vigente". Si attende ora il responso del dicastero.    

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