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Domenica, 28 Aprile 2024
Il prezzo fissato è di un milione e 700 mila euro / Gallipoli

Vendita del Teatro Schipa, Minerva sbotta: “Niente provocazioni, Comune non può acquistarlo”

Il primo cittadino di Gallipoli è intervenuto in maniera risoluta nel dibattito legato all’avviso di cessione dell’immobile privato che ospita lo storico complesso teatrale. Replica alle sollecitazioni di Cantiere 73014

GALLIPOLI - Sulla paventata vendita dell’immobile privato di Corso Roma nel quale si erge il Teatro Tito Schipa, a Gallipoli (resa tangibile da una parte della proprietà e dall’avviso dell’agenzia immobiliare che ha avuto il mandato per la cessione in esclusiva dello storico complesso teatrale a partire da un milione e 700 mila euro), arriva la presa di posizione anche del sindaco Stefano Minerva che chiarisce la posizione del Comune.

E nel contempo viene anche stigmatizzata quella che lo stesso primo cittadini bolla come una “provocazione” e relativa alla sollecitazione giunta dal capogruppo di Cantiere 73014, Matteo Spada, che sulla questione aveva invitato proprio l’amministrazione comunale a mobilitarsi con l’auspicio che il Comune si indirizzi verso l’acquisto del bene.

Un’ipotesi non certo agevole, visto il prezzo dell’immobile, facendo leva solo sulle risorse del bilancio comunale. E pressoché non perseguibile senza una fonte di finanziamento esterno o l’eventuale intercessione di altri enti, tipo la Regione, o di una cordata imprenditoriale privata. Il punto di partenza è che l’immobile è di proprietà privata e che la volontà solo di una parte degli eredi è quella di vendere complesso teatrale come effettivamente rilanciato con il nuovo avviso dell’agenzia immobiliare.               

“Sarebbe bello se il Comune lo acquisisse sì, ma è logico e scontato che con semplici fondi di bilancio sarebbe prettamente impossibile e questo significherebbe sacrificare qualsiasi lavoro, anche quello ordinario, per l’acquisto oneroso” precisa il sindaco Minerva, “e non potremmo più avere il nuovo basolato, niente strade, e niente di niente. Io rilancio dicendo invece che ci sono tanti imprenditori illuminati che hanno a cuore la cultura e che potrebbero, di concerto, unirsi per tale fine”.

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“Rilancio dicendo che, se un domani ci potrà essere la possibilità economica o la possibilità di un accedere ad un finanziamento, si potrebbe fare un pensiero sull’acquisto, ma oggi no” puntualizza con fermezza il primo cittadino, “e va ricordato, necessariamente, che la situazione generale del teatro è complessa. Che la proprietà appartiene a più eredi con cui il Comune ha un’interlocuzione, e che la gestione è ora nelle mani di un gallipolino che preferiamo accompagnare nelle attività invece che fare altro. Oggi, inoltre, attendo di capire cosa intendono fare alcuni per valorizzare la Cultura, se non post sui social e articoli di giornale. Ma si sa, è più facile così”.

La reazione del sindaco è legata soprattutto ai commenti social, scaturiti dalla diffusione della notizia sulla cessione dell’immobile, e dalle sollecitazioni mosse dal consigliere Spada. E si riaccendono anche riflettori della polemica politica.

“Predicare bene e razzolare male, è questa l’attività preferita di alcuni quando si parla di cultura” sbotta Minerva nell’incipit de suo intervento, “in questi giorni sono stati tanti i commenti in merito alla questione che ha visto protagonista il teatro Tito Schipa di Gallipoli. Commenti generati da una provocazione da parte dell’associazione Cantiere 73014 che, come delle volte è capitato, ha scritto senza cognizione di causa”.

“Anzitutto il bene non è pubblico e non è in vendita da oggi, ma da ben due anni e che è solo grazie ad un privato che negli ultimi tempi ha potuto vedere nuova luce” puntualizza ancora il sindaco, “come noto, nel nostro piccolo, abbiamo cercato di supportare come possibile la causa, tenendo sempre ben presente che si tratta di un bene privato con fini commerciali. Sarebbe molto bello che chi parla di incentivare la cultura e di tenere vivo il teatro, fosse comunque venuto agli spettacoli teatrali fatti nel nostro teatro cittadino, il teatro Garibaldi, o anche semplicemente all’inaugurazione”.

“Per esempio, appena una settimana fa, grazie al festival Gallipoli in Poesia, ci sono state diverse rappresentazioni teatrali, comunicate su tutti i canali, online, offline, tramite affissioni e per mezzo stampa e che hanno riscosso un ottimo successo. Peccato per gli assenti” conclude puntiglioso Minerva, “che hanno a cuore la cultura, ma che non la valorizzano neanche con la propria presenza, perché si sa, è più facile parlare e diffondere cattive notizie invece che attenersi alla realtà dei fatti”.

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